Hockey

Roman Schlagenhauf : "Serge non mi voleva più"

(Samuel Golay)
17 settembre 2015
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Quattro stagioni in una carriera da giocatore non sono caramelle. Roman Schlagenhauf, ora in forza al Rapperswil, serba un ottimo ricordo della sua lunga avventura nell’Ambrì. «Ho trascorso degli splendidi anni in biancoblù, regnava un ottimo spirito nella squadra e in tutto quello che ci ruotava attorno. La Leventina è una bella valle, mi mancano inoltre anche l'ottima cucina ticinese e la zona del Lago Maggiore. Ma non mi lamento, a Rapperswil mi trovo pure benissimo».

Il divorzio con i biancoblù è avvenuto pacificamente e senza strascichi negativi. «Io volevo ovviamente restare in Lna e ad Ambrì, ma non rientravo più nei piani di Pelletier. Ho dovuto accettare questa sua scelta, così è lo sport di punta. Ho avuto qualche contatto con altri club di massima divisione, ma nulla di concreto. Poi, dopo la retrocessione, è arrivata l’offerta del Rapperswil. Quello sangallese è un progetto stuzzicante, una bella sfida e ho quindi deciso di firmare con i Lakers». Una squadra composta da un mix tosto: giovani rampanti in cerca della consacrazione ed elementi assetati di rivincite, reduci della retrocessione o da una stagione difficile in Lna, come appunto lo zurighese. «Abbiamo tanta fame, è ovvio. Vogliamo mostrare di avere ancora il livello per giocare più in alto. Certo, non è un compito facile, ma i presupposti per fare bene ci sono tutti. Siamo un gruppo affiatato, ci divertiamo molto. Chiaramente il cammino sarà lungo».

La marcia è iniziata nei migliori dei modi: tre vittorie piene in cui il centro ha totalizzato 4 punti, frutto di 2 reti e 2 assist. «Siamo felici di avere ottenuto il massimo contabile, sappiamo però di non avere ancora fornito lo stesso rendimento sull'arco di tutti i 60 minuti. Necessitiamo di costanza, attualmente abbiamo passaggi a vuoto. Il lavoro di sicuro non manca. A livello personale sono contento, ho molta responsabilità, sento la fiducia dell’allenatore e gioco tutte le situazioni speciali».

Alla Diners Club Arena e in città si è tornati a respirare ottimismo: «Lo choc della relegazione è definitivamente scomparso, ora qui a Rappi si guarda al futuro con rinnovato entusiasmo. Il pubblico ci segue fedelmente (2'900 spettatori all’esordio e 2'600 martedì) e incita la squadra creando un ottimo ambiente. Siamo grati ai nostri fans». Un primo regalo per loro potrebbe essere un lungo percorso in Coppa Svizzera. «È l’evento ideale per mettersi in mostra, sia per noi giocatori che per gli sponsor. Giocheremo ogni partita per vincere e speriamo di poterci misurare con diversi club di categoria superiore».

Roman spiega le principali differenze tra il campionato cadetto e quello di Lna. «Gli avversari in B sono fisicamente più piccoli e leggeri, l’intensità è minore, malgrado ciò non bisogna sottovalutare le compagini. Ci sono parecchi giovani talenti con ambizioni e che mirano in alto».

E per finire, una piccola battuta sull’inizio di campionato della sua vecchia squadra. «Non è facile giudicare dal fuori, inoltre in questi giorni non ho discusso con nessun biancoblù. Solo durante la preparazione ho avuto dei contatti con Grassi, Bianchi e Trunz. Logicamente ho guardato i riassunti delle partite dell'Hcap. Battere lo Zurigo è stato senza ombra di dubbio un gran bel colpo, peccato poi per le altre due sconfitte», conclude Roman Schlagenhauf. Una persona che ha il pregio di non sputare nel piatto dove ha mangiato.