Hockey

Marco Streit: «Non soffro con il Rappi, ma mi dispiace molto per alcuni ex compagni».

(©Ti-Press / Carlo Reguzzi)
7 aprile 2015
|

Il Rapperswil sta ormai sprofondando nei meandri della lega cadetta. Sotto di 3 a 0 nello spareggio contro il Langnau, ai sangallesi serve ormai un miracolo. Con l’intera società in silenzio stampa, siamo andati a tastare il polso a una vecchia gloria del club, ovvero Marco Streit. L’attuale allenatore dei portieri del Bienne ha difeso in effetti la gabbia del Rappi per ben 5 stagioni. «È ormai dal 2009 che ho lasciato i Lakers, non posso quindi dire di soffrire con la società o di essere abbacchiato. Sei anni sono tanti, specialmente nello sport. Comunque mi dispiace molto, specialmente per alcuni vecchi compagni di avventura, penso in particolar modo a giocatori come Geyer, Hürlimann e Rizzello. Ho passato degli splendidi momenti con loro e questa situazione mi rattrista».

Streit non è troppo sorpreso dalla piega che hanno preso gli eventi. «Certo, non mi aspettavo un 3 a 0 in favore dei Tigrotti, ma non sono così stupito. Il Rappi dipende moltissimo dai suoi stranieri e in questo spareggio ne può schierare solamente due. Io di base non scommetto mai, quindi in ogni caso non punto soldi su di un'eventuale rimonta. È possibile, ma è veramente un'impresa disperata per gli uomini di Zeiter». Cosa passa nella testa dei giocatori dei Lakers? «Indubbiamente non trascorrono giorni semplici. Io fortunatamente non ho mai vissuto uno spareggio quando ero in attività, ma so di altri colleghi che durante tutta questa fase non riuscivano più a mangiare o a dormire. Esistono sicuramente giocatori che stanno soffrendo tantissimo, loro non vogliono mollare e non pensano ad arrendersi. Poi ci saranno quelli che pensano già ad assicurarsi al fine di trovare un nuovo impiego. Gli agenti di questa seconda categoria staranno evidentemente già cercando di piazzare i loro clienti presso qualche altra squadra». E questo è un ulteriore grattacapo per il Rapperswil.

Chi invece di grattacapi non ne ha è il Bienne. «Raggiungendo i playoff ci siamo tolti un grande peso. La nostra salvezza era la priorità. Con la testa libera abbiamo poi effettuato un ottimo quarto di finale contro lo Zurigo. Diventando verdi sul teletext abbiamo cominciato a goderci il trasloco dal vecchio “Stade de Glace” alla “Tissot Arena”. La gioia è immensa, non vediamo l’ora di debuttare nel nuovissmo complesso». Uno degli eroi di questa stagione è stato l’estremo difensore Simon Rytz. Considerato il punto debole dei bernesi, il 31enne ha sfoderato splendide prestazioni. Quanto è grande il merito di Streit? «Questo dovete chiederlo al diretto interessato, io non lo so», risponde divertito Marco. «Simon lavora tantissimo e in maniera seria. Io cerco di aiutarlo, ma in fondo alla fine è lui a essere tutto solo tra i pali, quindi direi che il merito in fin dei conti è solamente il suo».