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Un pezzo di Paradiso, per Maxi Lopez

Il 40% delle azioni del club è stato rilevato dalla società di proprietà dell’ex calciatore di Milan e Barcellona. Ora bisogna consolidare le fondamenta

(Ti-Press)
14 aprile 2025
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Una spalla massiccia, capace di puntare ancor più in alto: Maxco Capital e il suo proprietario, Maxi Lopez, hanno messo le mani sul 40% delle azioni del Paradiso. Ex giocatore fra l’altro di Barcellona e Milan, ritiratosi nel 2021, l’argentino ha trovato una società in grado di affermarsi e che rispecchia il suo modo di concepire il calcio. Una start up, che «lavora da professionista cercando di realizzare tutte le sue ambizioni senza ridimensionarsi. Le nostre risorse sono però limitate, abbiamo fatto il massimo, dunque sono felicissimo che questo accordo sia realtà», ha dichiarato soddisfatto Antonio Caggiano. Le trattative sono in corso da circa quattro mesi, ma non «abbiamo mai parlato di soldi, piuttosto di programmi e ristrutturazione della base così da segnare l’inizio di una collaborazione duratura e proficua». Nel club entreranno nuove figure, che si occuperanno «delle finanze nonché della commercializzazione: amplieremo l’organico affinché possa essere il più efficiente possibile anche in termini economici, aumentando l’attrattività del nostro sodalizio. Nei prossimi tre anni speriamo infatti di riuscire a stuzzicare il palato di qualche sponsor estero; rispetto e ringrazio tutti quelli che hanno elargito anche un franco, ma, purtroppo, così non si possono fare miracoli».

L’accordo sarà incentrato pure su programmi di sviluppo e formazione del settore giovanile. D’altronde l’età media della rosa non mente, 24 anni. «Nel corso di queste stagioni abbiamo prelevato Kevin Barcella dall’Italia, ora in prestito con diritto di riscatto a Frosinone, o Marc Giger. Appena maggiorenne si è fatto notare dall’Union Saint-Gilloise, che milita nel massimo campionato belga. Tutti giovani cresciuti qui a Paradiso e, dunque, questo rappresenta un grande orgoglio». Non bisogna inoltre dimenticare Perrault Tokam, ceduto alle servitù del Bellinzona, e qualche parente… d’arte. Sì, perché nel club giocano Lorenzo Del Piero, nipote del ben più conosciuto Alex, e il figlio del campione del mondo nonché d’Europa, Youri Djorkaeff. Una strada che la compagine sulle rive del Ceresio intende continuare a percorrere. «A noi preme valorizzare le nuove leve, permettere loro di correre (da soli) in società dal più alto blasone. Sabato mattina, prima di partire in direzione Bulle, ho ricordato alla squadra che questo accordo è stato realizzato soprattutto per loro. I ragazzi sperano di affermarsi nel calcio professionistico, quello che più conta, cercando di ripercorrere le orme dei giocatori poc’anzi citati e imboccare altri lidi. E, dunque, l’entrata in società di Maxi è fantastica perché consente loro di ricevere maggiore considerazione» anche fuori dai confini nazionali. Il post dell’argentino, in un quarto d’ora, ha suscitato l’interesse di circa 350mila utenti a Londra e altrettanti nel continente americano. Dal canto suo il presidente ha ricevuto solo «la chiamata di qualche giornalista, genitori e amici», scherza, facendo però capire l’influenza e la popolarità dell’oggi 41enne. «Mi parla di appuntamenti e persone di cui ho sentito in televisione», anche se da qualche mese sono in corso trattative con la sponda nerazzurra di Milano. «I contatti sono ancora d’attualità, rimaniamo ben disposti a qualsiasi proposta. Non creiamo delle false aspettative, ci lasceremo stupire da queste discussioni». L’attenzione riposta nei confronti del Paradiso significa tuttavia che «qualcosa di buono l’abbiamo fatto altrimenti non saremmo appetibili per investitori esteri. È stato esonerato l’allenatore, ripreso successivamente come direttore sportivo, ora c’è Baldo (Raineri, ndr) e nell’ultima settimana abbiamo fatto en plein. Una serie di episodi che permette di stimolare i giocatori. Non possiamo fornire alcun foraggio economico, ma possiamo trattare ognuno di loro da professionista. Un grande sacrificio».

‘La maggioranza delle quote in rispetto del Comune’

La Maxco Capital ha rilevato ‘solo’ il 40% delle azioni, rispettando la volontà dello stesso Caggiano. «Ho impegni, anche morali, nei confronti del Comune: ha investito parecchio in questi ultimi anni, migliorando la struttura del Pian Scairolo e realizzando il campo sintetico nonché la nuova tribuna (attualmente in fase di ultimazione, ndr). Non dimentico quanto fatto dal Municipio, da qui l’intento di mantenere la maggioranza del club». Il presidente spera che i tifosi rispondano in massa: il sogno Paradiso è nato dall’idea di avere più squadre ticinesi dalla Seconda Lega fino alla Promotion. Un sogno che si è realizzato, sicché «ora sono ben otto. E, dunque, siamo maggiormente considerati anche in Svizzera interna. Di che beneficiarne tutto il movimento cantonale». L’intento, in termini sportivi, rimane la promozione, ma il nostro interlocutore predica calma. «È un passo implicito, prima bisogna tuttavia instaurare una collaborazione più stretta con il... Lugano. L’anno scorso abbiamo presentato il dossier in ottica licenza e l’unico impedimento era il campo. Abbiamo intavolato una discussione con i bianconeri promettendoci di rivederci, ma finora nulla si è mosso». E sì che il Paradiso sarebbe una buona, se non la sola, alternativa per colmare «quel buco fra la Promotion – in cui è plafonata la U21 – e il massimo campionato in modo da creare una trafila naturale». Un grande comune, calcisticamente parlando, che lancerebbe «un segnale a tutto il Cantone». Una piramide, che permetterà di lavorare in modo «differente. Più mirato, meno dispendioso. Mi auguro che a breve si possa tornare a discuterne».