CALCIO

I numeri certificano il primo posto del Lugano

Rispetto a un anno fa la progressione è sensibile. Ma mercoledì a San Gallo i bianconeri dovranno mostrare un volto diverso rispetto a questo inizio 2025

4 febbraio 2025
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Il Lugano che ha approcciato questo 2025 con un pareggio e due vittorie oltre il 90’, è ancora lungi dall’essere la squadra che tanto bene si era destreggiata nella prima fase di campionato. Tuttavia, per quanto nel calcio non sempre rappresentino un verbo inconfutabile, i numeri non mentono. E se si paragonano quelli di dodici mesi fa con quelli attuali, la differenza salta all’occhio. Nelle prime 21 giornate, il Lugano che si appresta a recarsi al Kybunpark di San Gallo per una trasferta sempre insidiosa, ma che nelle ultime due stagioni e mezza ha regalato tre vittorie e un pareggio, presenta statistiche di gran lunga migliori se paragonate a quelle della stagione 2023-24, peraltro conclusa al secondo posto, dopo aver addirittura provato a mettere pressione allo Young Boys. Dopo 21 giornate, il dato che più spicca è senza dubbio quello legato alla posizione in classifica: dal sesto posto di un anno fa, Croci-Torti e soci sono passati al primo, addirittura con 8 punti in più (38-30). Segno inequivocabile della maturazione di tutto il gruppo, perché nella scorsa stagione era stata pagata a caro prezzo la fatica fisica e mentale della fase a gironi di Conference League, mentre quest’anno non vi è stata alcuna flessione in campionato e, ciliegina sulla torta, è arrivata pure la splendida qualificazione continentale agli ottavi di finale. Inoltre, i bianconeri hanno compiuto un passo avanti nelle vittorie (11-9), nei pareggi (5-3) e nelle sconfitte (5-9). È rimasto immutato il numero delle reti segnate (38), mentre quello dei gol subiti è diminuito (30-34). E quest’ultimo dato può addirittura sorprendere, visto come quella difensiva sia attualmente la fase sotto processo, con dieci reti incassate nelle ultime quattro partite, dodici nelle ultime cinque se teniamo in considerazione anche la sfida di chiusura in Conference con il Pafos.

D’altra parte, che gli sforzi di Croci-Torti e del suo staff debbano essere concentrati proprio davanti a Saipi, lo ha ammesso lo stesso tecnico momò. Così tante reti incassate – otto in più del Basilea, addirittura due in più del Grasshopper penultimo –, oltretutto molte delle quali in maniera ingenua, non rappresentano il tradizionale biglietto da visita di una squadra proiettata verso il trono della Super League. Non è pensabile di costruire l’assalto a un titolo nazionale atteso da tre quarti di secolo, a colpi di tre reti a partita e vittorie maturate nei minuti di recupero. Molti elementi non stanno attraversando il loro miglior momento di forma, da Papadopoulos a Hajdari, fino a un Valenzuela che attualmente non ha alle spalle il paracadute dell’infortunato Martim Marques ed è dunque costretto agli straordinari. Soltanto Mattia Zanotti continua imperterrito a essere uno degli artefici principali del primo posto in classifica, con giocate decisive in difesa come in attacco.

Tuttavia, a San Gallo il giovane difensore sarà uno dei grattacapi principali per Croci-Torti. Infatti, l’ammonizione rimediata contro il Sion gli imporrà un turno di riposo e ciò costringerà il tecnico a inventarsi qualcosa di nuovo per coprire l’intera fascia destra, vista la contemporanea assenza dell’infortunato Steffen. Verosimilmente, il posto di Zanotti verrà preso da Zachary Brault-Guillard, tuttavia è ipotizzabile pure l’allargamento in fascia di Mai e il ritorno nell’undici titolare di Papadopoulos.

Qualunque opzione scelga Croci-Torti, al Kybunpark la sua squadra dovrà essere diversa rispetto a quella vista nelle prime tre partite dell’anno. I sangallesi non stanno brillando e al momento sarebbero fuori dal lotto delle migliori sei. Rispetto a un anno fa hanno collezionato otto punti in meno (36-28), mentre la differenza reti è pressoché identica (+5/+8), tuttavia, con la riconosciuta pressione esercitata dal pubblico biancoverde, certe imprecisioni negli appoggi e nell’uscita palla non saranno ammesse se non si vorrà correre il rischio di venir schiacciati nella propria metà campo, con le conseguenze facilmente immaginabili.

Paradossalmente, al Lugano in questo periodo è il fronte d’attacco a dare meno pensieri: otto reti tra Basilea, Winterthur e San Gallo, più due con il Pafos sono sinonimo di una manovra che, per quanto ancora piuttosto ingolfata, riesce a produrre e concretizzare occasioni. E questo, senza avere a disposizione una prima punta di caratura superiore, perché Vladi, al netto della rete messa a segno sabato sera, fromboliere non lo è, mentre il nuovo arrivato Koutsias, nonostante il gol da tre punti alla Schützenwiese, deve ancora integrarsi e crescere. A meno di osservazioni dell’ultimo minuto che potrebbero condurlo a considerazioni diverse, è probabile che per il momento Croci-Torti non intenda mutare le gerarchie acquisite. E quindi, con il forfait di Steffen, sulla fascia destra dovrebbe trovar posto ancora una volta Yanis Cimignani, autore di due prestazioni da protagonista (due reti e un assist a Winterthur, un assist con il Sion). Resta tuttavia il fatto che il tecnico bianconero ha a disposizione una rosa piuttosto ampia e della quale ha dimostrato in più occasioni di fidarsi ciecamente, per cui è possibile che a San Gallo si inventi qualche mossa delle sue con la quale vincere la sfida diretta con l’omologo Enrico Maassen. In una giornata che si chiuderà giovedì con la sfida tra il Basilea secondo e il Lucerna terzo, rispettivamente a una e due lunghezze dal Lugano, i tre punti in palio nella Svizzera orientale assumeranno un peso specifico molto importante.