CALCIO

Meschack Elia, leadership al servizio della squadra

Il 26enne congolese è diventato un attaccante imprescindibile per Raphaël Wicky. Il suo Young Boys impegnato a Manchester in Champions con il City

(Meschack Elia festeggia il gol contro il Manchester City)
6 novembre 2023
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Meschack Elia, in rete due settimane fa al Wankdorf contro il Manchester City, spera di ripetersi, contro i Citizens, nella quarta giornata di Champions League. Elemento chiave dell'attacco dello Young Boys, l'attaccante congolese sta mostrando barlumi del suo immenso potenziale sul palcoscenico più importante d'Europa.

Elia, tuttavia, non ama mettersi in mostra. Anche quando è l'artefice principale del successo dei campioni svizzeri, come nel caso di sabato contro il Winterthur (4-1). Ciò che davvero gli interessa è "lavorare per la squadra", ha detto dopo aver segnato un gol e fornito due assist contro gli zurighesi.

La ricetta di Wicky

Anche se il 26enne congolese non si definirà mai “man of the match”, è innegabile che sia diventato uno dei giocatori più importanti della squadra di Raphael Wicky. Il tecnico vallesano ha recentemente dichiarato che, quando si trattava di scegliere i suoi due titolari in attacco, ne avrebbe scelto uno tra il trio composto da Cédric Itten, Jean-Pierre Nsame e Silvere Ganvoula, da affiancare a Elia. Il giovane africano è diventato un elemento essenziale della squadra bernese. Su 20 partite disputate dai gialloneri, ha potuto tirare il fiato solo in due occasioni, in Coppa Svizzera. Il 30 volte nazionale congolese ha un profilo unico in questa squadra: è abile e intelligente nel gioco, ma è pure in possesso di un tiro potente, come ha dimostrato nel primo impegno di Champions League contro il Lipsia. Ma la sua più grande risorsa è, ovviamente, la velocità. «Con le sue corse e la sua energia, crea scompiglio nelle difese avversarie – spiega il direttore sportivo dello Young Boys, Steve von Bergen, menzionando un'importante qualità dell'attaccante che lo rende così prezioso per la squadra –. Essere veloci come Elia è una cosa, ripetere sprint dopo sprint è tutt’altra. Elia corre con la stessa intensità al 3’ come all’80’. Questa è la grande differenza con altri giocatori che fanno della velocità la loro caratteristica principale».

L'occhio di Chapuisat

Von Bergen non era ancora in carica quando Meschack Elia è arrivato a Berna nell'autunno 2019. Nel 2016, il congolese aveva già attirato l'attenzione del capo scout dell'Yb, Stéphane Chapuisat, quando si era illustrato nel Campionato delle Nazioni Africane, un torneo a cui possono partecipare solo i calciatori che giocano nei campionati nazionali del loro Paese. Meschack Elia aveva segnato quattro gol, aiutando il Congo a vincere il titolo. Inoltre, era stato eletto miglior giocatore del torneo. Ma solo nel 2019, dopo che è stato definitivamente invalidato il trasferimento all'Anderlecht, dove avrebbe giocato con la seconda squadra, si è unito allo Young Boys. Il suo ex club, il Tout Puissant Mazembe, lo aveva accusato di aver falsificato il passaporto.

Gli elogi di Guardiola

Dopo l'intervento della Fifa, Meschack Elia era stato finalmente autorizzato a giocare per la compagine bernese all'inizio del 2020. Il 23 febbraio 2020, a San Gallo, aveva giocato la prima delle 151 partite sin qui disputate con la maglia giallonera. Quasi quattro anni fa, nessuno avrebbe pensato che il numero sarebbe stato così elevato.

Per Meschack Elia, la Svizzera dovrebbe rappresentare il classico trampolino di lancio verso un campionato più importante. Ci sono già state alcune offerte, come quella di quest'estate del Besiktas, tuttavia il raggiungimento per la seconda volta della fase a gironi di Champions League è stato un argomento sufficiente a convincere l'attaccante a rimanere al Wankdorf.

Pep Guardiola ha definito "fantastico" il pallonetto con il quale due settimane fa a Berna aveva momentaneamente pareggiato la sfida con il City. Elia sorride: «Un gol non ha bellezza. Un gol è un gol». Ma naturalmente a Elia non dispiacerebbe un gol all'Etihad Stadium di Manchester: «Continuerò a correre finché non ce la farò più. Spero che martedì tutti si bagnino di nuovo la maglia».

Sa che con grandi prestazioni sul palcoscenico europeo, altre società si faranno avanti per accaparrarsi i suoi servigi. «Non è un'opportunità solo per me, ma per tutti i miei compagni di squadra – afferma l'altruista Elia, che con tre gol è ora il capocannoniere storico dell'Yb in Champions, assieme a Guillaume Hoarau. «La cosa più importante è che possiamo continuare a giocare partite di questo livello per crescere come squadra».

City e Barça vedono gli ottavi

Una vittoria contro lo Young Boys garantirebbe alla squadra di Guardiola l'accesso agli ottavi di finale. E lo stesso discorso vale per il Barcellona diretto da Xavi, allenatore in campo quando sulla panchina catalana era comodamente seduto proprio l'attuale tecnico del City. Contro lo Shakhtar Donetsk, sul neutro di Amburgo, ai blaugrana potrebbe anche bastare il pareggio. Nel gruppo H, la seconda forza è senza dubbio costituita dal Porto che all'andata ha spazzato via l'Anversa (4-1) e che con una vittoria in Portogallo si avvicinerebbe di molto alla qualificazione.

Nel gruppo E, la Lazio ospita il Feyenoord e deve far risultato se non vuole vedere gli olandesi (ma pure l'Atletico Madrid, impegnato in casa contro il Celtic) prendere il volo in classifica. Nel gruppo F, ultima chiamata per il Milan. A San Siro arriva il Psg di Mbappé e i rossoneri devono assolutamente vincere per provare ad abbandonare l'ultimo posto in classifica e tenere il passo di Borussia Dortmund o Newcastle in ottica ottavi di finale. Dopo i fischi successivi alla sconfitta interna con l'Udinese, il Milan è chiamato a un'immediata reazione per non aprire un possibile fronte di crisi.

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