CALCIO

A Pristina, la Svizzera ha solo da perdere

Sabato i rossocrociati affronteranno per la prima volta la selezione balcanica. Con alcuni dubbi di formazione e il ricordo del 2-2 con la Romania

8 settembre 2023
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L’848ª partita della squadra svizzera, la prima della sua storia in Kosovo, si preannuncia come una vera e propria trappola. Sabato a Pristina, Murat Yakin e i suoi giocatori avranno molto da perdere.

Con il sogno di un Grande Slam nelle eliminatorie di Euro 2024 infranto dall’imperdonabile 2-2 con la Romania, lo scorso 19 giugno a Lucerna, la Svizzera ha bisogno di una vittoria in Kosovo per rimettersi in carreggiata. Con una vittoria compirebbe un passo decisivo verso la qualificazione, visto che una delle due inseguitrici, Romania e Israele, perderà punti nello scontro diretto di Bucarest.

A Pristina, in uno stadio gremito e con un pubblico che sicuramente onorerà Granit Xhaka e Xherdan Shaqiri, i due più grandi calciatori kosovari della storia, la squadra svizzera sarà chiamata a lasciare il segno fin dall’inizio. Per spegnere sul nascere le speranze di un avversario che senza dubbio continuerà a rimpiangere il licenziamento di Bernard Challandes nell’ottobre 2021. Il neocastellano era riuscito a creare una sorta di sacra unione intorno alla Nazionale. Il suo successore Alain Giresse è stato molto meno fortunato.

L’ex membro del Magic Four francese è stato a sua volta licenziato a giugno dopo la sconfitta per 2-1 con la Bielorussia. Con 3 punti in 4 partite, il Kosovo si trova solo al quinto posto nel gruppo I, nonostante abbia la chiara ambizione di qualificarsi. La partita contro la Svizzera sarà l’ultima occasione per il Kosovo, ora sotto la guida dell’allenatore sloveno Primoz Gliha, il quale era già stato in carica per un breve periodo tra la partenza di Bernard Challandes e la nomina di Alain Giresse.

Scosso per un attimo dall’incredibile sconfitta contro il Portogallo negli ottavi di finale della Coppa del Mondo in Qatar, questa primavera Murat Yakin è riuscito a riprendere il controllo edl vascello... fino all’89’ della partita contro la Romania. L’arrivo di Zeki Amdouni all’apice del suo 4-3-3 ha dato nuova linfa alla squadra. Sabato, il ginevrino sarà ancora una volta la risorsa principale della squadra svizzera, insieme a Granit Xhaka e Xherdan Shaqiri. Il capitano è sulla buona strada per ripetere con la maglia del Bayer Leverkusen un inizio di stagione altrettanto entusiasmante di quello di un anno fa con l’Arsenal.

Per quanto riguarda Xherdan Shaqiri, questa partita a Pristina, per lui è senza dubbio “la” partita dell’anno. Davanti alla sua famiglia, il giocatore nato a Basilea si impegnerà al massimo e dovrebbe essere all’origine di azioni brillanti come quella che aveva permesso ad Amdouni di firmare il primo gol contro la Romania. Con la maglia della Nazionale, vuole dimenticare il periodo difficile che sta attraversando con Chicago, battuta nelle ultime partite di campionato...

In queste ultime ore prima del calcio d’inizio, Murat Yakin dovrà fare due scelte a causa della mancanza di tempo di gioco per Nico Elvedi e Remo Freuler. I due giocatori zurighesi, il cui futuro è stato chiarito solo nelle ultime ore del mercato, sono in grado di reggere in una partita internazionale? Se l’allenatore non ne sarà convinto, partiranno Fabian Schär in difesa centrale, Michel Aebischer o Ardon Jashari a centrocampo.

Infine, Yann Sommer sarà l’uomo più in difficoltà. Non irreprensibile su entrambi i gol della Romania, il numero uno non ha margine di errore, Gregor Kobel gli soffia sul collo. La gerarchia che gli assicura il posto di titolare non è destinata a cambiare nei prossimi mesi. Con tre “clean sheets” nelle prime tre partite con l’Inter, Yann Sommer ha iniziato la stagione in maniera impeccabile. Ma il ricordo della sua criticata esperienza a difesa della porta del Bayern Monaco e della sua mancanza di determinazione contro la Romania potrebbe riaffiorare se dovesse andare incontro a una serata sfortunata. E il dibattito sul suo futuro immediato con la Nazionale diventerebbe un tema sempre più gettonato.

Granit Xhaka: ‘Partita speciale, ma niente regali’

«Non c‘è nulla di paragonabile. Ai miei occhi ogni partita della Nazionale è speciale, ma alcune lo sono più al altre: c’è stata Svizzera - Albania agli Europei 2016 contro mio fratello Taulant, adesso c’è Kosovo - Svizzera davanti alla mia famiglia». Granit Xhaka, che sabato festeggerà la selezione numero 116, non nasconde le implicazioni emotive della sfida di Pristina, ma assicura che non si lascerà sopraffare dal nervosismo... «Voglio soltanto gustarmi questa partita, nella città della mia famiglia, dove ogni estate trascorro una decina di giorni. Spero soprattutto che il c.t. non mi sostituisca così presto come era invece stato il caso un anno fa al Letzigrund contro lo stesso avversario». Xhaka non aveva apprezzato che Murat Yakin lo avesse tolto dal campo già al 63’ della prima storica sfida contro il Kosovo, conclusasi sull’1-1.

«Siamo venuti a Pristina per conquistare i tre punti. È vero, il contesto di questa sfida è particolare, per le radici comuni di diversi giocatori su un fronte e sull’altro. Tuttavia, siamo professionisti e vi posso assicurare che in campo non faremo concessione alcuna.

Murat Yakin, come d’abitudine non ha svelato l’undici di partenza. Ha però sottolineato che chiederà ai suoi di non permettere all’avversario di controllare il pallone... «Sanno cosa mi aspetto da loro. E comprendo benissimo il côté emozionale che può racchiudere questa sfida. Ciò nonostante, durante la partita non dovranno esserci amici».

Lo stadio Fadil Vokrri sarà bollente. I 13’000 biglietti messi in vendita sono spariti nel giro di due ore. Resta da capire se il pubblico saprà rimanere entro i limiti della correttezza nel caso in cui Yakin decidesse di inserire Uran Bislimi, sceso in campo con la maglia del Kosovo lo scorso anno in un paio di amichevoli e che, secondo quanto riportato dal Blick, viene considerato un traditore della patria dal team manager kosovaro Bajram Shala.

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