CALCIO

‘Siamo pronti e ce la giocheremo alla pari’

Mattia Corci-Torti a meno di 24 ore dalla finale di Coppa Svizzera: ‘Per vincerla avremo bisogno dell'apporto di 16 o 17 giocatori’

3 giugno 2023
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Mancano meno di 24 ore all’ora X. Domani alle 14.00 sul campo del Wankdorf, Young Boys e Lugano si contenderanno la conquista della 98.ma edizione della Coppa Svizzera. Su un fronte e sull’altro, le scelte sono state fatte, sia dal profilo tattico, sia per quanto riguarda gli undici uomini chiamati a iniziare dal primo minuto. Questa mattina lo Young Boys, nel primo pomeriggio il Lugano, hanno svolto l’ultima sgambata sull’erba sintetica dello stadio bernese, più per tenere pronta la muscolatura che per provare strategie già messe a punto nei giorni precedenti. E, come vuole la tradizione, a margine dell’allenamento di rifinitura i due tecnici (e per il Lugano pure il capitano Jonathan Sabbatini) si sono presentati in sala stampa per le dichiarazioni dell’ultima ora.

Ma prima di cedere la parola a Mattia Croci-Torti, un paio di dati a margine. Il Lugano dovrà rinunciare a Mai e Mahou (infortunati da lunga pezza) e pure a Fabio Daprelà, il ché apre inevitabilmente un vuoto difensivo che il tecnico bianconero dovrà colmare. Ciò che invece non mancherà sarà il supporto dei tifosi: a Berna sono attesi 11’616 tifosi ticinesi, i quali raggiungeranno la capitale – oltre che con mezzi privati – anche grazie a nove treni (sei speciali e tre ordinari) e a 23 pullman. Come dire che al Wankdorf ci saranno circa 2’000 tifosi in più rispetto allo scorso 15 maggio.

Il Lugano torna a Berna un anno dopo il trionfo contro il San Gallo. E lo fa con una rosa qualitativamente più folta, ciò che costringerà Croci-Torti a scelte, forse anche dolorose… «In questi giorni ne ho discusso spesso con i ragazzi. Secondo me, domani la partita non la vinceremo mai in undici: se vogliamo reggere il ritmo che lo Young Boys sicuramente imporrà, avremo bisogno di sedici o addirittura diciassette giocatori. Tutti concentrati fin dal primo minuto, chi andrà in campo come chi dovrà sedersi in panchina. Faccio fatica a immaginarmi un Yb che in casa sua decida di affrontarci a ritmo basso, concedendoci il possesso palla, ragion per cui avremo grande bisogno anche delle riserve, che riserve non dovranno sentirsi, perché per farcela occorrerà la massima disponibilità da parte di tutti».

L’aver vissuto le stesse sensazioni appena dodici mesi fa non ha reso più facile l’approccio del Lugano alla partita… «Sappiamo contro chi dovremo giocare, una grande squadra che non commetterà l’errore di sottovalutarci. Nelle ultime nove sfide li abbiamo battuti tre volte, lo scorso anno in Coppa ci hanno preso sotto gamba e li abbiamo buttati fuori. Un errore che non commetteranno più. Dovremo gestire tante situazioni diverse, per cui le emozioni e la preparazione sono state altrettanto difficili di un anno fa. Sapremo farci trovare pronti e non ci nasconderemo. Negli ultimi tempi ho sentito fin troppo disquisire sulla differenza tra le due squadre, su uno Young Boys favorito, sui 17 punti di distacco in Super League, sui molti nazionali che loro possono schierare: tutto troppo facile, noi siamo consci del valore dell’avversario, ma non siamo qui per nasconderci e farci sbranare dall’Orso. La preparazione è stata, se possibile, ancora più minuziosa e dettagliata».

Dieci giorni fa, a Cornaredo, il Lugano ha dominato lo Young Boys. Un risultato che racchiude un significato? «Ha un grandissimo valore. Non conosco un avversario che gioca per perdere. Ho letto le dichiarazioni di Rieder e Lauper, entrambe sulla stessa lunghezza d’onda: quella partita ha fatto loro male, li ha resi nervosi ed è quello che volevamo. Abbiamo proposto una grande prestazione, dobbiamo cercare di ripeterla. Ci saranno altri interpreti, per cui le situazioni saranno diverse, ma sapremo farci trovare pronti».

Domani, come detto, sugli spalti del Wankdorf il muro bianconero sarà formato da quasi 12’000 persone. Posizionato sulla sinistra della tribuna principale, sarà la prima immagine che i giocatori coglieranno all’uscita dal tunnel degli spogliatoi… «La loro presenza potrà essere fondamentale. La squadra non ha nemmeno un briciolo di paura, ma ci saranno momenti di difficoltà, durante i quali avremo bisogno dell’aiuto del pubblico, della sua spinta ad andare oltre. Non possiamo pensare che in una partita così importante le cose filino via lisce come l’olio. Ci sarà da stringere i denti e in quei frangenti il pubblico sarà chiamato a darci una mano. Inoltre, quando lo Young Boys entrerà in campo e avrà di fronte il muro bianconero, potrebbe perdere qualche certezza, perché è una scena alla quale nel loro stadio non sono abituati».

Resta il fatto che lo Young Boys rimane favorito… «Certo, ma è un discorso che valeva fino a ieri e ora non conta più. Loro possono essere i favoriti, ma noi abbiamo più opportunità di quanto la gente ce ne conceda. È una partita che ci giochiamo alla pari. Senza nessun tipo di arroganza o supponenza da parte nostra, ma alla pari».

Il tecnico bianconero individua in un giorno preciso il momento della svolta della stagione… «L’ultima volta nella quale mi sono seduto su questo podio era il 18 febbraio, al termine di un bel pareggio (1-1, ndr). Da allora abbiamo disputato 16 partite (14 in Super League e 2 in Coppa, ndr) e ne abbiamo persa una sola. Sono convinto che quella sera è scattato qualcosa di speciale. Ci sono sempre due o tre situazioni capaci di mutare le traiettorie di una stagione e quella partita si è rivelata essere uno di quei momenti speciali. Tatticamente sappiamo cosa dobbiamo fare e sarà diverso rispetto a settimana scorsa. Non conterà tanto l’approccio, quanto la gestione totale della partita».

È praticamente impossibile immaginare quali saranno le scelte di Croci-Torti, sia per gli aspetti tattici, sia per gli undici giocatori che inizieranno la sfida. Il tecnico bianconero ha più volte dimostrato di saper cambiare e sorprendere, per cui potrebbe optare sia per una difesa a 3, sia per una più classica a 4, con altre innumerevoli possibili varianti tattiche da metà campo in sù. Si potrebbe ipotizzare un 3-4-3 con Arigoni al fianco di Hajziri e Hajdari, Sabbatini e Bislimi in mezzo al campo con Macek e Valenzuela sugli esterni e il solito tridente offensivo formato da Steffen, Celar e Aliseda. Potrebbe essere così, ma probabilmente non lo sarà, perché il “Crus” si inventerà qualche soluzione alla quale nessuno ha ancora pensato…

Wicky: ‘Favoriti? Sì, ma non conta’

Sull’altro fronte, Raphaël Wicky non si nasconde e accetta senza battere ciglio i favori del pronostico per la sua squadra… «Partiamo da favoriti, senza ombra di dubbio. Siamo reduci dalla conquista del titolo nazionale, abbiamo chiuso la stagione di Super League con 17 punti di vantaggio sul Lugano, quindi non possiamo nasconderci. Tuttavia, ritengo che parlare di favoriti in una finale di Coppa Svizzera sia quanto meno inopportuno. Una partita come questa è speciale e i valori stagionali si assottigliano. Di conseguenza, nella mia testa non prendo in considerazione il fatto che tutti considerino lo Young Boys favorito».

A detta del tecnico vallesano, i bernesi arrivano all’appuntamento con la giusta tensione… «Sarà una grande partita e, personalmente, sono molto contento di poterla disputare. In passato, ho avuto l’opportunità di disputare tre finali da giocatore e so quanto emozionante possa essere per i ragazzi in campo. La squadra è molto motivata e concentrata, ci siamo preparati nel migliore dei modi. Ogni giocatore è conscio delle difficoltà che lo aspettano. Ogni finale è difficile, a maggior ragione quando si affronta un avversario di ottimo livello. Noi, però, vogliamo assolutamente scrivere una pagina di storia di questo club e conquistare una doppietta campionato-Coppa riuscita soltanto due volte nei 125 anni di storia giallonera.

La recente sconfitta subita a Cornaredo, a detta di Wicky, non dovrebbe avere avuto un effetto destabilizzante… «Perdere non piace a nessuno e non nego che siamo ripartiti da Cornaredo a capo chino. Tuttavia, siamo consci del fatto che quella di domani sarà una partita diversa, con una storia diversa e con una posta in palio assai più importante. Ragion per cui, non penso che quella sconfitta frullerà nella testa dei ragazzi».

Un anno fa, Croci-Torti aveva vinto la sfida con Peter Ziedler soprattutto sul piano tattico. Raphaël Wicky non sa con esattezza quale Lugano aspettarsi, ma è certo di possedere l’antidoto giusto per ogni evenienza… «Come giocherà il Lugano sarebbe meglio chiederlo a Mattia, non a me. Quale sarà il “gameplan” che adotterà non lo posso prevedere e soprattutto influenzare. Dobbiamo pensare essenzialmente a noi stessi, al nostro stile di gioco. Certo, sapere come gioca l’avversario è sempre importante, per questo si utilizzano le analisi video, ma non so se Mattia sceglierà una difesa a quattro o a cinque, se aspetterà per colpire in contropiede o deciderà di giocarsela all’attacco. Conosco le linee guida del gioco del Lugano, ma non posso prevedere quale sarà la sua tattica. Dovremo concentrarci sulle nostre qualità, in modo da essere pronti a reagire ai diversi quesiti che la tattica dell’avversario ci sottoporrà».

Per il poco che si è potuto vedere nel quarto d’ora di allenamento aperto al pubblico, lo Young Boys dovrebbe riproporre lo stesso undici mandato in campo lunedì scorso contro il Winterthur: Kelelr; Blum, Amenda, Zesiger, Garcia; Fassnacht, Lauper, Ugrinic; Rieder; Elia, Nsame.

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