CALCIO

Juventus, dieci punti di penalizzazione e assoluzione per Nedved

La Corte federale d'appello ha pronunciato il verdetto nel caso plusvalenze. I bianconeri rimangono in corsa per un posto nella prossima Champions League

22 maggio 2023
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Sono dieci i punti di penalizzazione che la Corte federale d'appello ha inflitto alla Juventus nell'ambito del caso plusvalenze. La sentenza è arrivata lunedì in serata ed è leggermente più lieve rispetto agli undici punti richiesti in mattinata dal capo della procura della Figc, Giuseppe Chinè. Tuttavia, la decisione ha pesanti conseguenze sulla classifica di Serie A. La Juventus, infatti, con i dieci punti persi e dopo l'inattesa sconfitta (4-1) in serata a Empoli, scende a quota 59 e si ritrova alle spalle di Atalanta e Roma, con l'obbligo di superare il Milan nello scontro di domenica prossima per continuare a sperare in un clamoroso riaggancio alla zona Champions.

Per quanto riguarda i dirigenti chiamati in causa, nulla cambia per l'ex presidente Agnelli e i suoi collaboratori Arrivabene, Paratici e Cherubini, per i quali rimane l'inibizione già passata in giudicato dopo il Collegio di garanzia. Per contro, sono stati prosciolti i sette dirigenti e consiglieri del Comsiglio di amministrazione, per i quali erano stati chiesi otto mesi. Tra i nomi che spiccano, quello di Pavel Nedved, ma assieme al ceco sono stati assolti anche Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano.

Una sentenza che non soddisfa la Juventus (penalizzata in prima istanza di 15 punti), come la società ha fatto sapere tramite i suoi canali social: “Juventus Football Club prende atto di quanto deciso poco fa dalla Corte d’appello della Figc e si riserva di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni. Quanto statuito dal quinto grado di giudizio in questa vicenda, iniziata più di un anno fa, suscita grande amarezza nel club e nei suoi milioni di tifosi, che, in assenza di chiare regole, si trovano oltremodo penalizzati con l’applicazione di sanzioni che non sembrano tenere conto del principio di proporzionalità. Pur non ignorando le esigenze di celerità, alle quali la Juventus non si è mai sottratta nel corso del procedimento, si sottolinea che si tratta di fatti che debbono ancora essere giudicati dal giudice naturale”.

Ricordiamo che la Juventus dovrà presentarsi in aula anche il prossimo 15 giugno, nel filone d'inchiesta legato agli stipendi.

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