CALCIO

Stesso avversario, partita ed emozioni diverse

Domenica in Super League il Lugano torna al Tourbillon di Sion a quattro giorni dalla vittoria nei quarti di Coppa Svizzera

3 marzo 2023
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Come un assassino che torna sulla scena del delitto, a quattro giorni dal colpaccio nei quarti di finale di Coppa Svizzera il Lugano si rifà vivo al Tourbillon di Sion per toccare con mano i danni provocati nel già fragile tessuto della squadra vallesana. Il contesto è ovviamente diverso, la Super League non è una competizione a eliminazione diretta, per cui cambiano – e di parecchio – stati d’animo e pressione su ambo i fronti. I bianconeri, che in questi giorni si sono preparati nella tranquillità del loro ritiro vallesano, dopo l’accesso alle semifinali avranno subìto un drastico calo dell’adrenalina, ormone che però dovrà tornare a salire nell’imminenza della rivincita, perché la sfida di domenica rivestirà fondamentale importanza per entrambe le squadre: il Lugano, dopo una vittoria alla prima del 2023, quattro pareggi e una sconfitta deve tornare al successo affinché il secondo posto non si allontani troppo, mentre il Sion si ritrova con l’acqua alla gola, all’ultimo posto con il Winterthur e alla ricerca di un nuovo allenatore dopo la rescissione del contratto con Fabio Celestini.

«Sarà sicuramente un’altra partita, perché quella di mercoledì era una sfida da dentro o fuori, con una gestione emotiva particolare. Tutti gli allenatori preparano la Coppa in modo diverso rispetto al campionato. Senza l’assillo dell’eliminazione diretta si può rischiare maggiormente in quanto meno bloccati. Cercheremo di preparare al meglio una partita strana come lo era stata quella con il Winterthur a novembre, anche in quel caso avevamo affrontato lo stesso avversario nel giro di pochi giorni. Cercherò di mettere in campo l’undici più fresco, tenendo in considerazione il fatto che Basilea e Sion ci sono sicuramente costate una buona dose di energia».

Il pericolo è di cedere alla convinzione di essere più forti, alla luce proprio del successo per 3-0 ottenuto soltanto quattro giorni fa… «Quando abbiamo deciso di rimanere così tanti giorni in Vallese, l’obiettivo era chiaro: cercare di essere competitivi sia in Coppa, sia in campionato. E va dato atto alla società di aver fatto uno sforzo per metterci nelle condizioni migliori, così che i ragazzi potessero recuperare al meglio. Sappiamo che al momento non siamo una grande rosa, oggi si sono allenati solo 14 giocatori perché le ultime due partite ci sono costate qualche acciacco qua e là. Preparare una partita come questa dal punto di vista tecnico-tattico non è semplice, non sai mai se la squadra che ha perso ha intenzione di cambiare qualcosa oppure no. In autunno, il Winterthur aveva giocato due partite nella stessa maniera. Difficile prevedere cosa farà il presidente Constantin. Dobbiamo essere pronti ad adattarci a qualsiasi situazione. Mercoledì abbiamo affrontato un Sion che giocava molto basso, che difendeva forte: vediamo cosa succederà in campionato».

Un anno fa, per rincorrere la Coppa Svizzera, il Lugano aveva in una certa misura sacrificato la Super League. Questa volta i presupposti di partenza sono diversi… «Lo scorso anno c’era lo Zurigo che dominava e il secondo posto era praticamente impossibile da raggiungere. In questo momento, per contro, siamo tutti lì e non vedo perché non dovremmo provarci su ambo i fronti. L’anno passato sapevamo che dopo aver eliminato lo Young Boys e con l’uscita prematura di Zurigo e Basilea, non era rimasta una squadra più forte di noi e quindi abbiamo puntato tutto sulla Coppa Svizzera. Adesso andremo avanti cercando di racimolare più punti possibili in campionato, concentrandoci sulla Coppa solo quando si avvicinerà l’appuntamento».

Sarà molto interessante capire quale reazione avrà il pubblico vallesano dopo la sconfitta di mercoledì, quando al Tourbillon già si respirava un’aria pesante… «Vedere la loro curva muta per i primi 20 minuti è stata una cosa strana anche per noi, perché sappiamo quale sia l’affetto dei tifosi vallesani per la loro squadra. Si capiva che la situazione era assolutamente particolare. Ed è comprensibile, non vincono da tanto tempo e c’è voglia di riscatto. Per loro è un momento delicato ed è anche per questo motivo che domenica dovremo fare molta attenzione. I giocatori del Sion non vedono l’ora di tirarsi fuori da questa situazione e non possiamo permetterci di "scherzare col fuoco"».

I due impegni ravvicinati contro Basilea e Sion hanno lasciato qualche scoria nella rosa bianconera. Domenica, oltre ai soliti Mahou, Belhadj, Arigoni e Celar sicuri assenti per infortunio, in dubbio rimangono Bottani e Mai… «Mattia ha subìto un duro colpo da parte di Baltazar e non è certo che possa recuperare in tempo. Per quanto riguarda Lukas, ha fatto uno sforzo per poter rispondere presente all’appuntamento con la Coppa, ma era fermo da un mese e mezzo, per cui occorrerà riflettere sull’opportunità di mandarlo di nuovo in campo».

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