CALCIO

Da una parte l’ossessione, dall’altra il desiderio

Il Lugano affronta nei quarti di finale di Coppa Svizzera un Sion alle corde in campionato. Mattia Croci-Torti: ‘Pressione tutta sulle loro spalle’

28 febbraio 2023
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Da una parte un Sion per il quale la Coppa Svizzera rappresenta una sorta di religione; dall’altra i detentori del trofeo che dopo aver assaporato lo scorso 15 maggio il dolce gusto del trionfo non hanno intenzione di abdicare senza vendere cara la pelle. «Per loro si tratta di un’ossessione, per noi, per me che sono svizzero e il fascino della Coppa lo sento sulla mia pelle, è fortissimo il desiderio di ripetere quanto fatto la scorsa primavera». Le parole di Mattia Croci-Torti alla vigilia della trasferta a Sion per i quarti di finale non potrebbero essere più eloquenti: su un fronte l’ossessione di un club vincitore di 13 finali (con una sola sconfitta), secondo solo al Grasshopper (19) e a pari merito con il Basilea, sull’altro la voglia di ripetersi che ha impregnato lo spogliatoio bianconero, perché, si sa, l’appetito vien mangiando.

Quella che andrà in scena mercoledì sera al Tourbillon sarà comunque una sfida dai connotati particolari. Perché, di fronte, i bianconeri si ritroveranno un pugile alle corde, in procinto di crollare, ma proprio per questo motivo ancora più pericoloso. E, soprattutto, a dieci metri da Croci-Torti, sulla panchina vallesana, non ci sarà Fabio Celestini (sospeso per una settimana), bensì il presidente Christian Constantin… «Per noi non cambia niente. Dal momento del sorteggio mi era chiaro che tipo di partita ci saremmo dovuti attendere. Prima c’era Tramezzani, poi è arrivato Celestini e ora Constantin, ma non muta la sostanza. Sarà una battaglia, sappiamo che ossessione abbiano i vallesani per la Coppa Svizzera, per cui chiunque sia seduto in panchina non modifica i presupposti: saranno loro ad avere sulle spalle una pressione devastante. Da parte nostra siamo in chiaro su cosa ci aspetta, indipendentemente da chi dirigerà la squadra. Per noi, vincere è un fantastico desiderio, per loro, alla luce delle circostanze, è qualcosa di molto, molto più importante. La pressione peserà tutta sulle spalle vallesane».

Con un Balotelli verosimilmente nervoso dopo gli avvenimenti delle ultime ore e un Christian Constantin che con i suoi atteggiamenti cercherà di caricare squadra e pubblico, al Tourbillon c’è da attendersi una vera bolgia… «Ne ho parlato tranquillamente con la squadra. Per noi non cambia nulla. Per qualche giocatore sarebbe stato fonte di maggior nervosismo incrociare Celestini, per altri Tramezzani. Sappiamo come sono le partite di Coppa in Vallese, quanto loro ci tengano: sarà una bolgia. Dobbiamo fare la nostra partita, senza preoccuparci della loro. In Vallese, la Coppa rimane l’unica àncora alla quale aggrapparsi per salvare la stagione, per cui dovremo essere pronti fin dal primo secondo. Loro stanno attraversando un periodo difficile, ma quello di mercoledì sarà comunque un match a sé stante. Di certo, i giocatori vallesani non sono così scarsi come è sembrato di capire nelle ultime settimane di campionato. Sarà un Sion che reagirà di pancia e quando uno è con le spalle al muro, spesso trova il modo di cavare dal cilindro qualcosa di diverso, in grado di sorprendere l’avversario».

Il Sion è alle corde, il Lugano, per contro, padroneggia il centro del ring, nonostante tre pareggi nelle ultime quattro partite… «Delle ultime dieci ne abbiamo persa una sola. Magari non siamo riusciti a ottenere tutto ciò che avremmo desiderato o meritato, tuttavia siamo una squadra stabile, con delle certezze e una chiara filosofia di gioco. Siamo caduti a Winterthur, ma per il resto non abbiamo mai mollato di un centimetro, rimanendo sempre sul pezzo. Dobbiamo confermarci sui nostri livelli, sapendo che questa sfida potrebbe durare 90’, 120’ o anche di più».

In effetti, l’accesso alle semifinali potrebbe decidersi dagli undici metri… «Da quando alleno questa squadra, prima di una partita di Coppa ogni giocatore è obbligato a calciare dai due ai tre rigori. Perché con cinque o addirittura sei cambi, devo essere in grado di sapere come calciano anche coloro che di solito non si presentano sul dischetto. Lo scorso anno, ad esempio, avevo notato in allenamento le qualità di Yuri e mi ero detto che contro il Lucerna un rigore lo avrei affidato proprio a lui. Provare a calciare durante gli allenamenti serve a studiare chi di regola, in caso di rigore, non si avvicina nemmeno all’area, ma che, complici i molti cambi a disposizione, potrebbe essere costretto ad andare sugli undici metri».

Oltre a Mahou, Arigoni e Belhadj, il tecnico bianconero dovrà rinunciare pure a Zan Celar, vittima domenica di un problema al polpaccio che nessuno vuole rischiare di aggravare. Un forfait importante quello del vice capocannoniere di Super League… «L’assenza di Zan pesa come tutte le altre che dall’inizio del campionato, purtroppo, ci tormentano. Domenica contro il Basilea non avevo in panchina un centrocampista centrale, nemmeno un esterno alto o un terzino destro. Cerchiamo sempre di trovare delle soluzioni, continuando a dare fiducia a chi c’è. Non avremo Celar, che per noi è un elemento importantissimo, ma troveremo altre soluzioni».

Tuttavia, nel secondo tempo contro i renani, Babic ha fatto rimpiangere l’uscita di Celar… «Entrare a partita in corso non è mai facile, soprattutto quando l’avversario è chiamato a una reazione dopo un primo tempo opaco. Ho giocato 14 anni e sono cose che ho imparato sulla mia pelle. Babic, come Bottani, si è trovato in un contesto difficile, nel quale ci siamo dovuti difendere dalla crescita del Basilea. Per i due non è stato facile, se avessero giocato dall’inizio sono convinto che avrebbero disputato un’ottima prestazione».

Al Tourbillon, in porta ci sarà Amir Saipi… «Il portiere di Coppa è Osigwe, ma purtroppo da un mese non riesce ad allenarsi al meglio per via della frattura di un dito. Con molta onestà e professionalità mi ha detto di non sentirsi al 100%, per cui giocherà Saipi. Osigwe ha fatto l’ennesima scelta rivolta al bene del gruppo, anche se gli rode non essere in campo. Sarà comunque a disposizione in panchina».

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