CALCIO

‘Sulle sponde del Ceresio per compiere un salto di qualità’

Il 23enne franco-marocchino Hicham Mahou: ‘Coach e diesse mi hanno fortemente voluto, fa piacere essere corteggiati. Lugano tappa ideale per crescere’

11 luglio 2022
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All’inizio della stagione di Super League manca meno di una settimana e a Lugano fervono le presentazioni dei volti nuovi di un mercato ricco di elementi di prospettiva. Tra gli ultimi, il franco-marocchino Hicham Mahou, trasferitosi armi e bagagli dalle sponde del Lemano a quelle del Ceresio. Con la maglia del Losanna, il 23enne nato e cresciuto a Nizza, ha disputato 54 partite (più 4 in Coppa) per un totale di 4 reti e 7 assist... «Di base sono un’ala, destra o sinistra poco importa, ma a Losanna mi sono dovuto adattare al modulo di gioco scelto, il 3-5-2 che rendeva però difficile il mio utilizzo davanti, in quanto non sono un 9 a tutti gli effetti. In un 4-3-3, ad esempio, mi trovo senz’altro meglio e se queste fossero le intenzioni del mister, di certo non avrei di che lamentarmi».

La proposta di Carlos da Silva e del Lugano non era l’unica sul piatto di un giocatore in cui molti vedono un potenziale non ancora del tutto espresso. Mahou avrebbe potuto scegliere di accasarsi altrove, ma invece ha deciso di scendere in Ticino... «Sentivo di avere bisogno di giocare ancora nel campionato svizzero, in modo da perfezionare la mia crescita. Oltretutto, il Lugano quest’anno disputerà la Conference League e il fatto di poter giocare in Europa rappresenta uno stimolo supplementare. La retrocessione del Losanna mi ha di fatto costretto a cercare un’altra sistemazione. So che vi sono stati colloqui anche con il Grasshopper. Con il Lugano, tuttavia, i primi abboccamenti risalgono già al termine della passata stagione. Con il passare dei giorni ho percepito in modo chiaro la volontà del club di farmi firmare al più presto. Essere corteggiati fa sempre piacere, significa che c’è chi crede in me. Da Silva e Croci-Torti mi hanno chiamato in più di un’occasione per sollecitare la conclusione dell’accordo. Stando così le cose, rifiutare sarebbe stato assurdo, la decisione è arrivata da sola».

Anche se qualche consiglio Mahou l’ha comunque avuto... «Ne ho parlato con Ousmane Doumbia, il quale mi ha fornito alcuni indizi su come mi sarei trovato a Lugano. E ne ho discusso pure con Facchinetti, con il quale da tempo intrattengo un buon rapporto. Le loro spiegazioni mi hanno definitivamente convinto. Con la maglia bianconera spero di lanciare definitivamente la mia carriera. Il campionato svizzero, spesso ingiustamente sottovalutato, è di buon livello e mi permetterà di proseguire la mia proiezione verso obiettivi sempre più importanti».

A proposito di possibili approdi, perché non il Nizza di Lucien Favre? «Del mister elvetico non posso che parlare bene. È stato lui a lanciarmi in prima squadra ai tempi della sua prima gestione in Costa Azzurra, per cui non posso che essergli grato. Con lui in panchina, il Nizza ha disputato due ottime stagioni. È un tecnico capace di coinvolgere i giocatori e la sua impostazione offensiva è ovviamente divertente, in primis per i ragazzi. Detto questo, però, non credo vi siano stati contatti reali in merito a un mio possibile ritorno... a casa».

Chi arriva a Cornaredo deve innanzitutto imparare a conoscere MattiaCroci-Torti... «È un allenatore che sa quel che vuole e, soprattutto, dove vuole andare. Riesce a trasmettere molta passione, pur rimanendo in panchina. Anzi, a volte dà l’impressione di voler lui stesso entrare in campo per dare un colpo di mano ai suoi ragazzi. Con queste caratteristiche, non può che destare un’ottima impressione».

A Cornaredo arriva l’Inter (18.30)

Hicham Mahou, che ha nel Barcellona la squadra del cuore, ma nel madridista Eden Hazard il modello da seguire («Nonostante abbia avuto una stagione difficile, nel suo ruolo rimane tra i migliori al mondo»), domani pomeriggio affronterà l’Inter in amichevole... «Una squadra con tanti campioni. Ovviamente tutti conoscono Lukaku, ma a me piace molto pure Lautaro, per la tecnica e per le doti di opportunismo. È soltanto un’amichevole, ma è comunque molto stimolante scendere in campo contro l’Inter. Per noi si tratterà di un buon test a pochi giorni dall’inizio della stagione, ci permetterà di capire a che punto siamo nel nostro processo di crescita».

In campo si potranno osservare i volti nuovi della compagine bianconera e tra questi pure quello di Mahou... «A Losanna mi sono allenato a parte, per cui ho iniziato la vera preparazione con un paio di settimane di ritardo: l’intensità che si raggiunge allenandosi da soli non è certo quella garantita dal confronto con i compagni di squadra. Sto cercando di recuperare e probabilmente al momento non reggo i 90’, ma sento che presto sarò in grado di rimanere in campo dal fischio iniziale a quello finale. Mi basterà ritrovare le migliori sensazioni a livello fisico e la completa integrazione nel nuovo gruppo, resa peraltro più agevole dalla splendida accoglienza riservatami. Certo, la lingua al momento rimane una barriera, ma in gruppo ci sono ragazzi che parlano francese o inglese, per cui ci si capisce comunque».

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