CALCIO

Renzetti: ‘Sono sereno, entro l'11 si può chiudere’

Alla vigilia della sfida con il San Gallo, il presidente del Lugano fa il punto sulla vendita della società: 'Con Novoselskyi remiamo nella stessa direzione'

(‘Ringrazio Leo per aver capito che questa è un'occasione da non lasciarsi sfuggire’)
6 agosto 2021
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«Sono qui per rasserenare gli animi, il Lugano non è sull’orlo del precipizio e io guardo al futuro con molto ottimismo». L’umore di Angelo Renzetti è cambiato nel giro di meno di 48 ore: dalle perplessità seguite alla fumata nera di mercoledì nelle trattative per la cessione del club, ai sorrisi elargiti davanti ai giornalisti in una conferenza stampa nella quale ha rubato la scena al tecnico Abel Braga, seduto al suo fianco. Cosa è successo nelle ultime ore? È successo che Leonid Novoselskyi, socio minoritario del Fc Lugano, ha accettato di riprendere le trattative con il gruppo di Joe Mansueto per la cessione del suo 40% del pacchetto azionario… «Voglio ringraziare Leonid per aver deciso di prendere parte in modo attivo alle trattative in corso. se riuscissimo a chiudere con gli statunitensi, faremmo un bel regalo alla società, alla città e a tutti coloro i quali amano il calcio. Questo sport sta vivendo cambiamenti molto importanti, anche in Ticino, dove le altre due squadre di riferimento sono in mano a investitori stranieri. Per fortuna, si è palesata questa opportunità: non è stato facile coglierla, ma adesso siamo sulla buona strada, in sintonia su una trattativa capace di portare benefici alla società. Ci avevamo provato con i brasiliani, anche per dare la possibilità a Leonid di proseguire con il suo progetto legato al settore giovanile, ma non è andata bene. Non tutti i mali, però, vengono per nuocere e adesso ci troviamo davanti a un’opportunità davvero importante».

Georg Heitz a Lugano per trattare

Che gli imprenditori a stelle e strisce facciano sul serio, lo dimostrano i passi intrapresi… «Si sono impegnati molto. Tre persone sono venute per redigere la “due diligence”, le bozze dei contratti sono già pronte e in serata dovrebbe arrivare a Lugano Georg Heitz, direttore sportivo dei Chicago Fire (franchigia della Mls già di proprietà di Joe Mansueto, ndr), ex diesse del Basilea e socio di Bernhard Heusler incaricato di portare avanti la trattativa. L’intento è di firmare tutte le carte entro l’11 agosto, perché gli eventuali nuovi proprietari hanno interesse ad agire subito su un mercato che si chiuderà a fine mese. Non vogliono aspettare la finestra invernale, per quanto consci del fatto che il Lugano è una buona squadra. Anche grazie a mister Braga, il cui lavoro a livello tecnico e umano si sta facendo apprezzare. Con lui, da un problema abbiamo ereditato una virtù».

Resta un quesito di fondo: come mai Novoselskyi ha cambiato idea in maniera tanto repentina? «C’è stata una presa di coscienza che questa è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. L’abbiamo ripresa per i capelli e adesso cerchiamo di condurla in porto. Ovviamente, con il gruppo Mansueto ci sono ancora diversi particolari da discutere. Io vorrei riuscire a far passare il messaggio che la forza di questo Lugano è rappresentata dall’aspetto empatico: giocatori, staff, dirigenti e impiegati formano una grande famiglia, con un mister che per tutti è come un papà. Se l’intenzione degli statunitensi è di  acquisire la società, portarvi mezzi e management che forse prima non aveva, ma nel contempo mantenere l’aspetto epatico esistente, allora sono certo che per loro sarà come vincere al lotto».

In concreto, la trattativa verrà gestita su due piani operativi distinti… «Abbiamo di fatto scisso i nostri due pacchetti azionari. Nel senso che io mi occuperò della trattativa per quel che riguarda il mio 60%, mentre Novoselskyi se la vedrà per il suo 40%. A questo punto, però, siamo entrambi convinti che occorra compiere un gesto importante per garantire un futuro solido al Fc Lugano. Sappiamo che per Leo l’aspetto preponderante è rappresentato dal settore allievi: queste sono discussioni che porterà avanti lui direttamente con il gruppo statunitense o con i suoi rappresentanti, io non voglio – e non sarebbe nemmeno giusto farlo – metterci il naso. Adesso tutto diventa meno complicato, perché c’è la volontà di remare tutti nella stessa direzione. La sfida, a questo punto, è di non perdere l’opportunità di costruire una piramide solida per il calcio in Ticino, per tutti i ragazzi e per gli amanti dello sport».

Rimane il nodo gordiano del referendum contro il Polo sportivo e, di fatto, il nuovo stadio… «Il tema non ha influenza diretta nelle trattative. Anche perché sono assolutamente convinto che riusciremo a spuntarla. In campo, all’inizio, c’erano solo i referendisti, ma ora siamo pronti a scendere pure noi, non tanto come società, quanto come amanti dello sport luganese e ticinese. Un conto è giocare da soli, altro è doversi confrontare con un avversario».

Abel Braga: ‘Preoccupato per il San Gallo’

Al di là dell'aspetto societario, Angelo Renzetti tiene e sottolineare l’importanza della sfida di domenica… «Pensiamo a far bene contro il San Gallo, per noi sarà un impegno rilevante».

Rilevante per il presidente, difficile e insidioso per il tecnico… «La gente è molto fiduciosa riguardo a questa partita – spiega Abel Braga –, ma io sono un po’ peroccupato. Sì, perché il san Gallo è una squadra tecnica, con un buon collettivo, preparata per il gioco voluto dal suo allenatore. Per noi sarà difficile, ma posso assicurare che lo sarà pure per loro».

Il tecnico brasiliano precisa le sue idee sul San Gallo… «Ha un modo di giocare molto interessante, con una forte pressione sull’uscita del pallone. Noi non possediamo le qualità per giocare palloni lunghi e lottare sulle seconde palle, siamo più adatti a un gioco rasoterra, in velocità. Nei primi cinque minuti della sfida contro il Lucerna, i sangallesi hanno recuperato tre palloni, uno l’hanno tramutato in rete, con un altro si sono creati una grossa occasione e il terzo è stato intercettato dal portiere in uscita. Un inizio traumatico che non ci possiamo permettere. Ci siamo preparati per questo tipo di gioco e sono convinto che ne scaturirà una bella partita, perché pure noi giochiamo alti, con pressione. Siamo due squadre votate all’offensiva, per cui mi aspetto una partita difficile, ma molto interessante».

Un’ultima annotazione: Abel Braga non ha problemi di formazione. Tutti a disposizione, con gli ultimi arrivati (Yuri e Luis Phelipe) in chiaro progresso fisico.

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