Calcio

Champions, niente riforma prima di un anno

Uefa e Eca puntano a giocare anche durante i weekend, ma le leghe nazionali non ci sentono e la resistenza frena il raggiungimento di un accordo

29 agosto 2019
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Una decisione in merito alla controversa riforma della Champions League non sarà presa prima della fine del prossimo anno, al più presto. L'agenzia stampa tedesca dpa ha annunciato da Monaco, dove si terranno tra oggi e domani i sorteggi delle fasi a gruppi di Champions e di Europa League, che non dovrebbe esserci alcuna riforma prima di Euro 2020, secondo fonti Uefa presenti nel Principato.

L'intenzione della confederazione europea e dell'associazione europea dei club (Eca) era di riorganizzare una volta di più la Champions League per il ciclo 2024-2026. A partire dal 2020 si vorrebbe che la fase a gruppi fosse suddivisa in quattro gironi da otto squadre e non più negli attuali otto da quattro squadre. Ma la vera rivoluzione consisterebbe nel disputare parte degli incotnridurante i weekend,ciò che toglierebbe gran parte dell'interesse a moltissimi campionati nazionali. La necessità di posticipare la decisione è dovuta in primo luogo alla forte resistenza espressa proprio da parte delle associazioni nazionali.

Il presidcente dell'Uefa, lo sloveno Aleksander Ceferin ha di recente annullato una riunione al vertice, prevista l'11 settembre, con Andrea Angelli, presidente Eca, e Lars-Christer Olsson, presidente delle leghe europee. L'incontro sarà rimesso in agenda quando tutti saranno pronti per «una discussione significativa», ha fatto sapere Ceferin ad Agnelli in una lettera.

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