Calcio

Il caso Team Ticino finisce in Pretura

Convocati il 1° ottobre per una conciliazione Bellinzona e Team Ticino. Il club granata pronto a una causa per annullare le decisioni dell'assemblea del 16 luglio

22 agosto 2019
|

Il caso Team Ticino finisce in Pretura. Marco Ambrosini, pretore del distretto di Bellinzona, ha convocato per il 1° ottobre alle 10.00, l'Associazione calcio Bellinzona e l'Associazione Team Ticino per un'istanza di conciliazione in vista di un'azione di contestazione di risoluzione. A chiedere l'intervento del pretore è stata l'Ac Bellinzona la quale, nel caso di un mancato accordo con il Team Ticino, avvierà una causa con la quale chiederà l'annullamento delle risoluzioni adottate durante l'assemblea generale dell'Associazione Team Ticino dello scorso 16 luglio. Risoluzioni che, va ricordato, avevano permesso al Team Ticino, grazie a una parziale modifica degli statuti, di uscire da un'impasse durata mesi e di trovare un accordo che dovrà essere ratificato, con la nomina del nuovo comitato e del nuovo presidente (Fabio Regazzi è dimissionario), nell'assemblea prevista martedì 27 agosto (e che avrà luogo come da convocazione). Ad uscire sconfitto dall'assemblea di luglio era stato il Bellinzona, costretto ad accettare che anche le decisioni più importanti (nomina del comitato e del direttore tecnico) venissero decise a maggioranza semplice e non, come richiesto, con una maggioranza del 75%.

Il club granata è ora passato al contrattacco e chiede di invalidare le decisioni prese durante tale assemblea. Patrocinato dall'avvocato Rocco Taminelli, il Bellinzona punta il dito sul supposto doppio ruolo di Leonid Novoselskiy, da un lato azionista di minoranza, membro (all'epoca dei fatti, in quanto ha di recente rassegnato le dimissioni) del Cda e presidente del settore giovanile dell'Fc Lugano, e dall'altro parte attiva nella gestione dell'Fc Chiasso. Un doppio ruolo che, stando all'avvocato Taminelli, viola quelle che sono le norme della Swiss Football League, di fatto vincolanti – al pari di quelle dell'Associazione svizzera di calcio e della Federazione ticinese di calcio – per il Team Ticino. L'influenza di Novoselskiy nella gestione dell'Fc Chiasso, stando a quanto esposto dal Bellinzona nella richiesta di istanza di conciliazione, risulta chiara nelle scelte a lui riconducibili in merito a esoneri e assunzioni di allenatori (Mangiarratti, Manzo, Maccoppi), così come alla sua presenza al pranzo tra Stefano Maccoppi e Nicola Bignotti, amministratore unico del Chiasso, nel corso del quale era stato raggiunto l'accordo per l'ingaggio del tecnico italiano. L'avvocato Taminelli rileva inoltre come la stampa ticinese abbia più volte accennato agli intrecci tra Andrey Ukrainets, patron del Chiasso e direttore finanziario della società Gradient Jsc, e Leonid Novoselskyi che della Gradient è l'amministratore delegato.

Secondo il Bellinzona, dunque, Novoselskiy manterrebbe il piede in due scarpe, in aperta violazione delle norme della Sfl e, di conseguenza, non avrebbe potuto legittimamente rappresentare l'Fc Lugano nell'assemblea incriminata. A questo punto, le decisioni che verranno prese nell'assemblea di martedì prossimo, potrebbero essere rese nulle dall'istanza di conciliazione del 1° ottobre o dall'istanza di contestazione di risoluzione che il Bellinzona si dice pronto a portare avanti.

Va ricordato che quella contro il Team Ticino non è l'unica causa nella quale il Bellinzona si trova coinvolto. Vi è infatti anche la causa civile intentata diversi mesi fa nei confronti del Fc Lugano. L’oggetto è il contributo di solidarietà, ossia il 4 per cento dei profitti complessivi di Champions ed Europa League che l’Uefa distribuisce ai club che non partecipano alle fasi a gironi delle due competizioni. Soldi – si parla di 600’000 franchi – che il Lugano ha ricevuto in quanto società della massima serie, e che Flavio Facchin, rappresentante dell’Acb in seno al Team Ticino, chiede che vengano invece riversati all’Associazione, in quanto destinati alla formazione.

Fabio Regazzi: 'Diritto legittimo'. Flavio Facchin: 'Ci sentiamo danneggiati'

«Non mi scompongo più di tanto. È un legittimo diritto di ogni socio quello di contestare le risoluzioni prese da un assemblea e adire il giudice civile». Fabio Regazzi, presidente del Team Ticino, non sembra particolarmente preoccupato dalla mossa del Bellinzona... «L’istanza riguarda in particolare i rapporti di Leonid Novoselskiy con il Chiasso, non tanto il lavoro svolto nell’ambito della revisione degli statuti. Martedì l’assemblea si terrà regolarmente. Il pretore, infatti, si è limitato a una convocazione per un’istanza di conciliazione e non ha preso provvedimenti cautelari, per cui lo statuto scaturito il 16 luglio è tutt’ora in vigore».

Flavio Facchin, rappresentante dell’Ac Bellinzona in seno al Team Ticino, ammette che la società ha portato avanti una richiesta di conciliazione... «Sostanzialmente contestiamo delle decisioni adottate dall’ultima assemblea, dalla quale eravamo usciti insoddisfatti. Non vorrei però commentare più di tanto, perché la questione sarebbe dovuta rimanere in un ambito discreto. Ci riteniamo danneggiati, senza più voce in capitolo e con il probabile passaggio del controllo del Team Ticino in mano al Lugano. Alla prossima assemblea, ovviamente, saremo presenti. La vita del Team Ticino prosegue in maniera regolare, martedì ci ritroveremo per l’assemblea che sancirà i nuovi rapporti di forza in seno all’associazione. Per lo meno, in attesa di vedere cosa succederà nei prossimi mesi».

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE