Calcio

Il Lugano non c'è più e la classifica inizia a far paura

Nonostante l'uomo in più per oltre un'ora, i bianconeri (senza idee e convinzione) rimediano con il Basilea la sesta sconfitta filata: il Sion è a -3

8 aprile 2018
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E fanno sei. Sei sconfitte consecutive che confermano la crisi nera del Lugano, incapace nonostante l'uomo in più per oltre un'ora di rimontare un Basilea tutt'altro che irresistibile. E con la vittoria del Sion a Losanna, l'ultimo posto è ora a soli tre punti.
Schierata da Tami (la cui posizione comincia davvero a essere a rischio) con un 5-3-2 in cui spiccava l'assenza di Sulmoni in difesa, la formazione di casa ha tentato di prendere subito in mano la partita, ma la sua volontà si è presto scontrata con la realtà di una squadra che ormai da qualche partita ha perso la convinzione e la brillantezza che la contraddistingueva. Una situazione accentuata dal vantaggio renano trovato da Elyounoussi al 18' (in seguito a un calcio d'angolo nato da una palla persa a metà campo dai bianconeri) e palesatasi in maniera ancora più evidente (a tratti quasi imbarazzante) dopo l'espulsione per fallo da ultimo uomo su Gerndt di Suchy (al 23'), con Sabbatini e compagni che anche con l'uomo in più non hanno trovato il modo di rendersi pericolosi.
A inizio ripresa il tecnico dei ticinesi ha provato a dare una scossa inserendo l'ex renano Janko al posto di Ledesma, ma il cambio non ha avuto gli effetti sperati, visto che lo stesso attaccante si è mostrato impreciso in più di un'occasione e la manovra bianconera ha continuato a stentare, tanto che l'unica vera occasione per il Lugano è capitata all'82' sui piedi del giovane Manicone, il quale dopo una respinta non perfetta di Vaclick da due passi ha tirato male e addosso allo stesso estremo difensore.

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