Salta l'edizione 2025: ‘Decisione sofferta ma inevitabile’, riconducibile al mutato contesto economico generato dall'intervento dell'autorità fiscale
Niente Galà dei Castelli quest'anno. A comunicarlo è lo stesso comitato organizzatore, sottolineando che la decisione, sofferta ma inevitabile, è strettamente dipendente al mutato contesto economico generato da un recente intervento dell'autorità fiscale cantonale, il cui impatto ha reso insostenibile l'organizzazione dell'evento nelle tempistiche a disposizione. "A seguito dell'esito di un controllo fiscale, delle nuove e oggettive difficoltà contributive prospettate per il futuro e, soprattutto, dell'estrema vicinanza alla data prevista per lo svolgimento del meeting – spiega la nota ai media –, gli organizzatori si sono visti costretti ad annullare quella che sarebbe stata la 15ª edizione di una manifestazione divenuta negli anni un punto di riferimento a livello internazionale, posizionandosi al 23° posto tra i migliori meeting al mondo nel 2024. In questo momento difficile e carico di amarezza, prima ancora di soffermarsi sugli sviluppi che hanno condotto a questa conclusione, il comitato desidera esprimere la propria più sincera gratitudine alla Città di Bellinzona, agli sponsor, ai media, agli atleti, ai volontari e a tutte le persone che, con dedizione e passione, hanno contribuito a far crescere il Galà dei Castelli fino a farne una delle eccellenze sportive della Svizzera italiana e dell'intera Confederazione. Individuare una causa unica per una decisione tanto grave non è semplice. Tuttavia, due elementi critici appaiono determinanti".
Poi, gli organizzatori entrano nello specifico: "Il primo elemento riguarda l'applicazione di aliquote fiscali non competitive rispetto a quelle di altri cantoni o Paesi, in particolare per eventi simili della Diamond League e dei circuiti Silver della European Athletics. Questa differenza incide pesantemente sulle scelte degli atleti stranieri, i quali tengono conto anche del trattamento fiscale nella valutazione della loro partecipazione. Già nel 2014, il comitato aveva avviato un dialogo con l'autorità fiscale per ottenere un regime forfettario simile a quello applicato in passato al ‘Gran Premio dei Castelli’, con un'aliquota del 18% ritenuta competitiva. La richiesta, tuttavia, non fu accolta e quindi, a oggi, il Galà dei Castelli applica una trattenuta del 18% sull’importo effettivamente versato agli atleti stranieri a titolo di ingaggio e prize money. L’imposta è poi stata calcolata secondo la tabella ufficiale del Canton Ticino, e il Galà dei Castelli si è preso a carico la differenza tra l’ammontare trattenuto e quello risultante dal calcolo effettivo. La seconda problematica riguarda la definizione della base imponibile ai fini fiscali. Finora, il Galà dei Castelli ha sempre considerato imponibili unicamente i compensi in denaro, ovvero ingaggi e prize money. Tuttavia, sono emerse ulteriori voci che l’autorità fiscale ritiene debbano essere incluse nella base imponibile, in particolare i rimborsi spese di viaggio degli atleti e i costi sostenuti dall’organizzazione per pernottamento, vitto e trasporti locali. Queste ultime sono prestazioni che non vengono percepite direttamente in forma monetaria dagli atleti. Tutte le modalità finora adottate sono sempre state coerenti con la prassi, per quanto a nostra conoscenza, della stragrande maggioranza degli altri meeting sul territorio svizzero e che si è continuato ad applicare in buona fede, anche dopo l’incontro con le autorità del 2014. Ciò è peraltro stato confermato da parte dei responsabili dell’ufficio competente negli scorsi giorni. Questo porta a effetti paradossali: un atleta con un ingaggio monetario di 500 franchi potrebbe vedersi tassato fino al 54%. Un effetto perverso risiede nel fatto che l’organizzatore trattiene il 18% sull’ingaggio dell’atleta e si fa carico dell’intera imposta calcolata secondo le tabelle ufficiali cantonali, coprendo così la differenza. Di conseguenza, l’organizzatore finisce per pagare imposte anche sulla quota di imposta di cui si è assunto l’onere per conto dell’atleta, generando un effetto paradossale di tassazione sull’imposta stessa". E qui si impongono due riflessioni necessarie: "La prima, di natura politica, solleva interrogativi sulla reale volontà – più volte proclamata – di garantire una competitività fiscale tra i cantoni. Nel caso del Galà, tale competitività è venuta meno, compromettendo la sostenibilità di un evento sportivo di prestigio e con impatti economici importanti sul territorio di oltre 440'000 franchi. La seconda riflessione è più pragmatica: alle condizioni attuali, il Galà dei Castelli non può più competere con le altre manifestazioni nazionali e internazionali. Ne consegue, con grande amarezza, la sospensione di un evento che ha portato il Ticino alla ribalta mondiale dello sport, danneggiando non solo l'atletica svizzera ma anche l'immagine complessiva della regione. Il Galà dei Castelli alza quindi bandiera bianca per questa edizione. Lo fa con senso di responsabilità, onorando tutti gli impegni già assunti con atleti e sponsor, ma anche con profondo rispetto verso le decisioni delle autorità, pur nella frustrazione e nello sconcerto che questa situazione ha generato in chi, per oltre quindici anni, ha contribuito con passione alla costruzione di un sogno sportivo collettivo. A chi oggi si rammarica per questa dolorosa conclusione, va il nostro più sentito ringraziamento. Riteniamo tuttavia che le circostanze che hanno determinato questa inevitabile decisione obblighino a profonde riflessioni nella speranza di riportare la grande atletica in Ticino".