Beachvolley

Stuprò una 12enne, niente visto per i Mondiali

L'Australia chiude le porte all'olandese Steven van de Velde, che ha un passato da pedofilo

27 ottobre 2025
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A un olandese condannato per lo stupro di una dodicenne nel 2016 è stato rifiutato il visto d’entrata in Australia per i Campionati del mondo in agenda ad Adelaide dal 14 al 23 novembre. Il trentunenne Steven van de Velde aveva 21 anni quando fu giudicato colpevole di aver intrattenuto relazioni sessuali con una bambina di 12 anni. In seguito ha scontato una parte della sua pena nel Regno Unito prima di essere estradato nei Paesi Bassi, dove è poi stato liberato nel 2017, anno in cui ha ripreso a giocare a volley.

«Eravamo coscienti di questo rischio, data la severa politica australiana in materia di rilascio dei visti a persone condannate», ha fatto sapere la Federazione olandese in un comunicato, in cui spiegava anche di aver trasmesso alle autorità australiane un gran numero di documenti, con la speranza che all’atleta fosse concesso il permesso d’entrata nel Paese per poter prender parte al torneo iridato.

«Accetto questa decisione negativa, anche a nome del resto della squadra, con cui ho lavorato tutto l’anno», ha detto il diretto interessato, che ha riconosciuto di aver commesso in quell’occasione... «l’errore più grande della mia vita da giovane».
La partecipazione di Steven van de Velde ai Giochi olimpici di Parigi lo scorso anno aveva suscitato molte polemiche e discussioni, che vertevano sull’opportunità o meno di permettere di prender parte alle Olimpiadi ad atleti condannati per abusi sessuali. In occasione della sua prima partita nella capitale francese, l’olandese – a cui era stato proibito di soggiornare all’interno del villaggio olimpico – era stato sonoramente fischiato.