A Saalbach l'italiana completa l'opera e conquista il titolo. Per soli 6 centesimi il bronzo sfugge a Lara Gut-Behrami (quinta)
Non ce l'ha fatta Lara-Gut Behrami a mettersi al collo la sua decima medaglia iridata. Quarta dopo la prima manche, a Saalbach, la ticinese si è infatti dovuta accontentare del quinto posto finale nello slalom gigante vinto da una Federica Brignone che dopo aver tenuto tutti alla larga nella prima discesa, nella seconda si è confermata, guadagnandosi il titolo iridato. Il suo primo in questa disciplina dopo gli argenti conquistati nel 2011 e nel 2023 (edizione in cui aveva vinto l'oro in combinata). Ad accompagnarla sul podio sono state la neozelandese Alice Robinson, seconda, e l'americana Paula Moltzan.
L'appuntamento con la sua decima medaglia iridata Lara Gut-Behrami al tirar delle somme l'ha mancato unicamente per un pugno di centesimi. All'appello le sono mancati solo sei centesimi, lasciati in particolare nella parte alta del tracciato della seconda manche, dove la ticinese non si è dimostrata sufficientemente performante. Nella seconda parte, invece, l'atleta di Comano ha ritrovato slancio e ritmo, ma non le sono bastati per chiudere sul podio, preceduta pure di cinque centesimi dalla norvegese Thea Louise Stjernesund e appunto finita fuori dalla zona-medaglie per un solo centesimo.
Più ‘anziana’ campionessa mondiale della storia, Federica Brignone (che compirà 35 anni in luglio) ha ipotecato il suo successo già dopo la prima manche, che aveva chiuso con 67centesimi di vantaggio su Alice Robinson, la seconda classificata e unica a essere riuscita a contenere il distacco al di sotto del secondo.
Staccate di oltre tre secondi dopo il primo passaggio, le altre tre svizzere in gara in questo gigante iridato hanno terminato la loro gara fuori dalla top-10. Se Camille Rast, tredicesima al mattino, ha leggermente migliorato la sua classifica terminando undicesima, Wendy Holdener e Michelle Gisin hanno entrambe chiuso oltre la ventesima posizione.