Nel Vermont, dove si disputa un gigante e uno slalom, la 29enne americana insegue il successo numero 100 in Coppa del mondo. Ma c'è l'incognita del fondo
Nel Vermont, dove questo weekend fa tappa la Coppa del mondo di sci, Mikaela Shiffrin ha appuntamento con la storia. È infatti su quelle nevi, che la sciatrice oggi 29enne – che ha lanciato alla grande la sua stagione centrando due successi fra i paletti stretti in altrettante gare (Levi e Gurgl) – potrebbe scrivere un'altra pagina storica per lo sci, regalandosi il successo numero 100.
Con 99 vittorie collezionate sull'arco di 13 anni di militanza sul circuito mondiale, Mikaela Shiffrin ha dunque l'occasione per tagliare lo straordinario traguardo a Killington, non lontano da Burke, dove da adolescente ha perfezionato la sua tecnica sugli sci. La prima opportunità per andare in tripla cifra le si presenterà con il gigante di sabato, con la possibilità, qualora questo tentativo non dovesse andare a buon fine, di riprovarci l'indomani con lo slalom, che resta la sua disciplina prediletta e, per giunta, in una gara in cui partirà da grande favorita considerata l'assenza di una delle sue più grandi antagoniste: la slovacca Petra Vlhova.
Nelle tredici volte che si è presentata al cancelletto di partenza a Killington sul circuito mondiale, la nativa del Colorado si è già imposta a sei riprese, e sempre fra i paletti stretti sulla pista ‘Superstar’: 2016, 2017, 2018, 2019, 2021 e 2023. Il pubblico, sempre entusiasta nel Vermont, sarà ancora più caloroso nel sostenere la star locale in un fine settimana che chiude le celebrazioni del Thanksgiving. «C‘è un po’ di pressione attorno a questo evento che cercherò di ignorare – sottolinea la quintupla vincitrice della classifica generale di Coppa del mondo –. Se riuscirò a vincere per la centesima volta, sarà fantastico, ma se non ci riuscirò, non è un problema... In ogni caso voglio comunque dare il massimo davanti ai miei fan».
In caso di successo, Mikaela Shiffrin ritoccherebbe il record di vittorie nel Circo bianco, già suo dopo essersi lasciata alle spalle la connazionale Lindsey Vonn (82) e lo svedese Ingemar Stenmark (86) all'inizio del 2023. Dotata di un talento precoce, la 29enne ha costruito quello che è il palmarès più imponente nello sci alpino grazie a un autentico dominio nello slalom (86 podi di cui 62 vittorie in 114 gare!) e alla sua polivalenza, vincendo pure in gigante (22), superG (5), discesa (4), combinata (1) e parallelo (5). «Quando ha cominciato a cimentarsi nelle gare Fis, a soli quindici anni, si sentiva soltanto parlare di lei, perché già all'epoca Mikaela a livello di sciata era già nettamente superiore a tutte le altre – ricorda Denis Wicki, l'ex allenatore di Michelle Gisin e Wendy Holdener, tra le altre, ai colleghi della Televisione della Svizzera romanda –. All'inizio, quand'era ragazzina, gareggiava poco, per prendere gradualmente confidenza con il Circo bianco, e questo è solo un esempio di quella che è stata la gestione della sua carriera, a dir poco notevole. È quest'ultimo aspetto, forse, a spiegare il perché della sua longevità».
In un'impressionante bacheca, il prodigio di Eagle Vail vanta anche 14 podi mondiali (fra cui 7 medaglie d'oro) e 3 olimpici (salendo sul gradino più alto dello slalom nel 2014 e nel gigante 4 anni più tardi). I Giochi di Pechino nel febbraio 2022 erano per contro stati l'unica nota stonata della sua immensa carriera: 3 eliminazioni lungo il tracciato e nessuna medaglia, due anni dopo la brutale morte di suo padre. Malgrado tutto ciò, Mikaela Shiffrin ha saputo tornare in pista, continuando a far man bassa di vittorie, fino ad appunto arrivare a una sola tacca dal numero 100.
Tuttavia, c'è un aspetto che potrebbe complicare le cose, ancor prima che per la qualità delle sue rivali: quello delle condizioni meteo nel Vermont, dove la situazione non è certo ottimale, a causa della poca neve e delle temperature miti, tanto che gli organizzatori per precauzione hanno deciso di cancellare l'allenamento della vigilia. È anche per questa ragione che molte ragazze nelle ultime due settimane prima di Killington si sono preparate altrove, ad esempio proprio nel Colorado di Mikaela Shiffrin, dove le temperature erano decisamente rigide e il fondo era durissimo.