COSE DELL'ALTRO MONDO

Detroit scrive la (sua) storia, Baltimore veleggia nella Baia

I Lions vincono la Nfc North per la prima volta in trent'anni, i Ravens dominano San Francisco in una sfida dal sapore di Super Bowl

26 dicembre 2023
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Se la sfida al vertice tra San Francisco e Baltimore, le uniche due compagini con 11 vittorie, doveva rappresentare un antipasto del prossimo Super Bowl, allora c’è il rischio che il prossimo 11 febbraio all’Allegiant Stadium di Las Vegas ci si debba annoiare parecchio. I Ravens, infatti, hanno nettamente dominato i 49ers, per di più nella cornice del Levi's Stadium di Santa Clara. Una dimostrazione di forza invero inattesa (in queste dimensioni) che va al di là di uno score finale già di per sé eloquente (33-19). Sugli scudi, ancora una volta, la difesa, degna erede di quella che, guidata da Ray Lewis, nella stagione 2012 aveva portato i Corvi alla conquista del Vince Lombardi Trophy, proprio a spese di San Francisco. Kyle Hamilton e compagni hanno intercettato quattro volte Brock Purdy e una Sam Darnold. Christian McCaffrey ha sì superato il muro delle 100 yarde di corsa (103), ma gli è stata concessa una sola libera uscita (39 yarde), per il resto sono stati tutti guadagni minimi. Baltimore ha concesso qualcosa via aerea (255 yarde Purdy, 81 Darnold, delle quali 126 a Kittle e 113 ad Aiyuk), ma i cinque intercetti hanno fatto pendere la bilancia chiaramente a favore degli ospiti. E che i cinque palloni rubati abbiano fatto la differenza, lo dimostrano i numeri. San Francisco ha prodotto più yarde totali (429 a 343) e più yarde sia di passaggio (308 a 241), sia di corsa (121 a 102), ma nel complesso la compagine californiana è stata dominata e mai ha dato l’impressione di poter venire a capo di una difesa che ha tormentato per tutta la partita Purdy, mettendone a nudo tutta l'inesperienza di un quarterback probabilmente uscito dalla corsa al trofeo di Mvp della stagione. Sull’altro fronte, Lamar Jackson non ha postato numeri da capogiro (23 su 35, 252 yarde e due touchdown, più 45 yarde di corsa), ma ha fatto le scelte giuste al momento giusto, approfittando della sua mobilità per eludere il pass-rush di Bosa e Young, estendere le giocate e trovare il ricevitore libero sul quale appoggiarsi. Quella di John Harbaugh è una squadra completa in ogni reparto, non a caso è l’unica nella lega ad aver vinto 12 partite. Non è ancora sicura del primo posto assoluto nella Afc, in quanto domenica ospiterà Miami, vittoriosa all’ultimo secondo contro Dallas, e metterà in gioco il bye nel primo turno di una post season alla quale entrambi sono già sicuri di prendere parte.

La cura Campbell per i Lions

Con la loro (ampia) vittoria a San Francisco, Baltimore si è guadagnata i titoli di apertura della settimana, ma non si può dimenticare il traguardo raggiunto da Detroit, ben più storico rispetto al successo di una franchigia abituata da anni a veleggiare nei piani alti della Nfl. I Lions, infatti, grazie alla vittoria nella sfida diretta con Minnesota, si sono assicurati il primo posto della Nfc North, traguardo raggiunto l’ultima volta nel 1993. Tre decenni nei quali la franchigia del Michigan ha preso parte per otto volte ai playoff, uscendo sempre all’altezza del “wild card game”. Nelle ultime sei stagioni, i Lions hanno ottenuto 35 vittorie in 98 partite e due anni fa, quando Dan Campbell ha preso le redini, la squadra era reduce da un misero 3-13-1 e dalla partenza del suo quarterback di lunga data (Matthew Stafford), spedito a Los Angeles sponda Rams dove nel 2022 avrebbe vinto il Super Bowl, in cambio di un Jared Goff considerato un mezzo buco nell’acqua. E invece, il prodotto della Cal University, in maglia blu e argento ha postato in meno di tre anni 11’667 yarde per 75 touchdown e 25 intercetti, con percentuali annue sempre superiori al 65% di completi. La rinascita di Goff, alcune scelte azzeccate sul mercato quali il defensive end Aidan Hutchinson (il cui bisnonno Joseph Bernardi, eroe della Seconda guerra mondiale, era nato a Medeglia), Brian Branch (Cb), Jahmyr Gibbs (Rb), Sam LaPorta (Te), Penei Sewell (Ot) e Amon-Ra St. Brown (Wr) hanno permesso a Campbell, a lungo sottovalutato dopo il buon interinato a Miami nel 2015, di allestire una formazione spettacolare in attacco, con una difesa nella quale nessuno eccelle nei numeri personali, ma alla quale lo spirito di gruppo (ben 17 giocatori hanno ottenuto almeno un sack, con Hutchinson, il migliore, attualmente a quota 6,5) le ha permesso di superare le difficoltà della passata stagione per issarsi nella metà superiore della classifica. Nelle ultime due partite, Detroit andrà a Dallas contro una squadra che rischia di dover affrontare i playoff tutti in trasferta (e le statistiche dicono che i Cowboys lontano dal Texas hanno un record di 3-5 con 21,5 punti di media contro un 7-0 e poco meno di 40 punti a partita ad Arlington), per poi chiudere in casa contro Minnesota. Nella Nfc tre squadre (San Francisco, Philadelphia e Detroit) hanno un record di 11-4, con Dallas a 10-5 e ciò significa che tutto rimane aperto per il primo posto di Conference. Ora come ora, i Lions ospiterebbero i Los Angeles Rams, mentre il bye andrebbe a San Francisco (Philadelphia - Seattle e Tampa Bay - Dallas le altre sfide). Nella Afc, come detto, Baltimore veleggia verso il bye, anche se rimane da superare l’ostacolo Miami. Se la post season iniziasse domenica, i Dolphins riceverebbero Indianapolis, Jacksonville ospiterebbe Cleveland, mentre Kansas City e Buffalo si affronterebbero subito in una sfida che negli ultimi anni era valsa l'accesso al Super Bowl. Anche nella Afc, però, la lotta è ancora aperta. Soltanto Baltimore e Miami sono sicuri dei playoff, praticamente certi anche Cleveland, Kansas City, con percentuali rispettivamente del 99% e del 98%, Buffalo con l’89%, mente in bilico rimangono Jacksonville (68%) e Indianapolis (53%). Alle loro spalle spingono Houston (37%), Cincinnati (23%), Pittsburgh (17%), Las Vegas (11% grazie alla sorprendente vittoria su Kansas City) e Denver (8%). Nella Nfc soltanto Tampa ha la quasi certezza (86%), Seattle e Rams sono in bilico (69% e 67%), mentre tra le inseguitrici si va dal 30% di Minnesota al 24% di Green Bay, al 12% di New Orleans, al 10% di Atlanta, fino all’1% di Chicago.

NATIONAL FOOTBALL LEAGUE

Sedicesima giornata: LA Rams - New Orleans 30-22. Pittsburgh - Cincinnati 34-11. LA Chargers - Buffalo 22-24. Atlanta - Indianapolis 29-10. Carolina - Green Bay 30-33. Houston - Cleveland 22-36. Minnesota - Detroit 24-30. NY Jets - Washington 30-28. Tennessee - Seattle 17-32. Tampa Bay - Jacksonville 30-12. Chicago - Arizona 27-16. Miami - Dallas 22-20. Denver - New England 23-26. Kansas City - Las Vegas 14-20. Philadelphia - NY Giants 33-25. San Francisco - Baltimore 19-33.

Diciassettesima giornata: Cleveland (10-5) - NY Jets (6-9). Dallas (10-5) - Detroit (1-4). Baltimore (12-3) - Miami (11-4). Buffalo (9-6) - New England (4-11). Chicago (6-9) - Atlanta (7-8). Houston (8-7) - Tennessee (5-10). Indianapolis (8-7) - Las Vegas (7-8). Jacksonville (8-7) - Carolina (2-13). NY Giants (5-10) - LA Rams (8-7). Philadelphia (11-4) - Arizona (3-12). Tampa Bay (8-7) - New Orleans (7-8). Washington (4-11) - San Francisco (11-4). Seattle (8-7) - Pittsburgh (8-7). Denver (7-8) - LA Chargers (5-10). Kansas City (9-6) - Cincinnati (8-7). Minnesota (7-8) - Green Bay (7-8).

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