Olimpiadi

Giochi invernali: solo 10 Paesi potrebbero ospitarli nel 2040

Il riscaldamento globale sta riducendo ulteriormente il novero di possibili organizzatori di una kermesse dal futuro incerto

In sintesi:
  • Sempre più difficile trovare località in grado di garantire la presenza di neve per poter disputare tutte le competizioni in programma
  • A Bombay sono state accolte le richieste di inserire nel programma di Los Angeles 2028 cinque nuove discipline, fra cui cricket e lacrosse
13 ottobre 2023
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Da 15 sono diminuiti a 10 i Paesi che, da qui al 2040, saranno ancora in grado di organizzare le Olimpiadi della neve e i Giochi paralimpici invernali. «La situazione, dunque, obbliga il Cio a riflettere sull'avvenire di questa competizione», ha detto venerdì il presidente del massimo organo sportivo mondiale Thomas Bach. Per colpa di una sempre maggiore dipendenza dai cannoni sparaneve e di una rarefazione sempre maggiore delle candidature in una base geografica già assai limitata, le Olimpiadi invernali sono già da qualche anno fra gli eventi sportivi più minacciati dal sempre più evidente riscaldamento climatico. E così il Cio ha deciso di rimandare l'assegnazione dei prossimi Giochi della neve, inizialmente prevista per questo weekend a Bombay in occasione della 141a sessione: in questo modo, ha detto Bach, la Commissione che si occupa delle assegnazioni avrà più tempo per riflettere più ampiamente sul destino degli sport invernali.

Secondo i primi risultati di uno studio presentato venerdì – ha detto lo stesso dirigente belga – oggi ci sarebbero 15 Paesi spalmati su 3 continenti in possesso almeno dell'80% delle infrastrutture richieste per l'organizzazione dei Giochi invernali. Fra questi, ce ne sono 10 che hanno accolto la manifestazione di recente o che sono interessate a ospitarla in futuro, fra cui Svezia e Francia, che hanno postulato per l'edizione del 2030. Ma nella lista figurano anche Salt Lake City, in lizza per il 2034 e la Svizzera, che deve ancora pronunciarsi su una sua eventuale candidatura. Bach ha però aggiunto che alcune di queste località – ben cinque – a causa del riscaldamento climatico non sarebbero più in grado di accogliere le Olimpiadi nel 2040, e lo stesso dicasi per le Paralimpiadi, che di solito hanno luogo nel mese di marzo.

Nel corso del weekend, dunque, i delegati in India avranno molto su cui discutere. In particolare, ci sarebbero alcune alternative al vaglio del Cio: a cominciare dalla doppia attribuzione 2030-2034 – che offrirebbe più tempo per riflettere sul da farsi nei prossimi anni – e poi dal possibile sistema di rotazione fra città ospitanti, ma in ballo ci sarebbe anche una messa in discussione delle discipline oggi facenti parte del programma di gare. Di certo, entro la fine di ottobre o al massimo l'inizio di novembre, la Commissione di scelta per la prossima sede olimpica dovrà presentare una lista mirata di città candidate all'organizzazione dei Giochi sia del 2030 sia del 2034: la scelta definitiva dovrà poi essere effettuata nel corso della sessione del Cio del 2024.

Inoltre, la Commissione esecutiva del Cio ha accolto le proposte relative all'introduzione di nuove discipline nel programma olimpico estivo del 2028 a Los Angeles. Il primo sport a essere accettato è il cricket, che in India – dove fra l'altro si sta svolgendo la Coppa del mondo – è lo sport più amato. Questa disciplina torna ai Giochi dopo l'unica sua precedente apparizione, che risale al lontano 1900 (Parigi) e con ogni probabilità sarà presente anche nel 2032 a Brisbane. La convalida ufficiale di questa innovazione avverrà lunedì, quando saranno facilmente accolte pure altre quattro discipline: si tratta del baseball (presente a Tokyo nel 2021 ma assente nelle due edizioni precedenti), dello squash, del flag football (variante del popolare gioco statunitense ma senza placcaggi) e del lacrosse, disciplina che deriva dalla cultura dei nativi americani. A Los Angeles nel ’28, dunque, dovrebbero essere 36 gli sport inseriti nel programma olimpico, e si tratta di un record. Confermata inoltre la presenza di un paio di discipline che rischiavano l'estromissione, il pentathlon moderno e il sollevamento pesi.

Di nuovo rimandata, invece, una decisione sulla boxe. «Vogliamo il pugilato nel nostro programma», ha detto il presidente Thomas Bach. «Non abbiamo nulla contro questo sport né contro chi lo pratica, ma abbiamo un problema enorme contro chi gestisce a livello mondiale questa disciplina». Il Cio ha in effetti espulso la Federazione internazionale di boxe (Iba) dal novero dei suoi affiliati dopo numerosi scandali e sta valutando se World Boxing – istanza appena creata – sarà in grado di sostituirla. Da segnalare infine, a proposito di India, l'intenzione del grande Paese asiatico di avanzare la candidatura della città di Ahmedabad per ospitare i Giochi del 2036.

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