COSE DELL'ALTRO MONDO

L'insipido brodo di due leggende della sideline

Bill Belichick rischia di non raggiungere mai il record di vittorie di Don Shula, Sean Payton ha perso un'occasione per tacere

10 ottobre 2023
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Gallina vecchia fa buon brodo? Non sempre, verrebbe da dire. Nel football sembrerebbe proprio di no. In una regular season che ha superato un quarto del suo cammino, due vecchie glorie della sideline si stanno leccando le ferite. I New England Patriots di Bill Belichick e i Denver Broncos di Sean Payton stanno ampiamente deludendo le aspettative. E se la scelta della franchigia del Colorado di togliere dalla naftalina del pensionamento il 60enne ex head coach di New Orleans rappresentava un rischio notevole già dal profilo statistico (nessun allenatore ha mai vinto il Super Bowl alla testa di due squadre diverse e Payton aveva alzato il Vince Lombardi Trophy nella stagione 2009 alla guida dei Saints), più difficile era supporre il crollo di New England e di colui che è il più vincente allenatore in attività. Coach Belichick in 29 anni da capo allenatore ha conquistato sei volte il Super Bowl (due volte lo ha perso) e ha messo assieme 330 vittorie (compresa l’unica ottenuta quest’anno). Fino a un anno fa sognava di poter diventare l’allenatore più vincente della storia, superando in classifica il leggendario Don Shula (Baltimore e Miami) che prima di ritirarsi nel 1995 aveva ottenuto 347 successi. Ammesso e non concesso che da qui a febbraio i Patriots vincano tutte le rimanenti partite (12 di regular season, 3 di playoff più il Super Bowl), Belichick rimarrebbe a una vittoria dal record di Shula. Alla luce degli ultimi risultati, è fin troppo facile scommettere che New England non arriverà nemmeno vicino alla post season. Belichick dovrebbe così sperare nella stagione 2024, ma la sua storia d’amore con il Massachusetts potrebbe essere al capolinea. Prima dell’inizio del campionato, la sua panchina veniva considerata come la più calda della Nfl: il catastrofico inizio ha contribuito ad arroventarla ulteriormente. Nelle ultime due partite i Patriots sono stati asfaltati con un complessivo 72-3 (38-3 a Dallas, 34-0 contro New Orleans), risultati che segnano le peggiori sconfitte (-35 e -34 punti) dell’intera carriera di Belichick. Per vent’anni il binomio con Tom Brady aveva permesso al 71enne, nato a Nashville, di incamerare un successo dietro l’altro, costruendo attorno a sé l’immagine di tecnico capace di navigare al di sopra delle turbolenze di mercato (e di draft) tipiche della Nfl e di plasmare giocatori considerati mediocri per farli assurgere ai più alti livelli del football. Dopo la partenza di Brady alla volta di Tampa Bay (dove al primo anno ha vinto il suo settimo Super Bowl), il giocattolo si è rotto e ciò porta a pensare che, forse, l’anello forte della catena era costituito non tanto dalla guida, quanto dall’esecutore, vale a dire dal più grande quarterback della storia del football.

Se a fine stagione Belichick dovesse lasciare New England, è possibile che decida di godersi la meritata pensione. In quel caso, il record di vittorie di Don Shula rimarrebbe inattaccabile per chissà quanto tempo. Tra gli head coach in attività, infatti, il più vicino è Andy Reid. L’attuale tecnico di Kansas City ha raggiunto quota 273, per cui gli mancano 74 successi che equivalgono a tre “perfect season”, più altre 11 vittorie nella quarta stagione. Più verosimilmente, considerando una media di 15 vittorie a campionato, sarebbero necessarie cinque stagioni piene. E a 65 anni suonati non è detto che in corpo gli rimanga motivazione a sufficienza. Tutti gli altri seguono a distanza abissale: Pete Carroll (Seattle) 175, Mike Tomlin (Pittsburgh) 174, Sean Payton (Denver) 162, John Harbaugh (Baltimore) 161…

Payton, un bel tacer...

Due parole pure sul pessimo inizio di stagione dei Denver Broncos di Payton. Sì, perché il coach californiano, già sospeso un anno dalla lega (2012) per aver avallato a New Orleans un sistema di “bounty killer” – una serie di incentivi finanziari per il ferimento di giocatori delle squadre avversarie – in estate, contravvenendo a una regola non scritta, aveva apertamente criticato il lavoro di Nathaniel Hackett, suo predecessore alla guida dei Broncos, definendolo “orribile”. Dopo cinque partite, con quattro sconfitte e una sola vittoria contro gli altrettanto derelitti Chicago Bears, è lecito supporre che i problemi di Denver non fossero tutti da attribuire al coaching di Hackett. Anche in questo caso, a Payton si potrebbe ricordare che “un bel tacer non fu mai scritto”.

E per concludere, qualche considerazione sul quinto turno di campionato. Philadelphia e San Francisco rimangono imbattute, ma a impressionare sono stati soprattutto i 49.ers, i quali hanno annientato con un pesante 42-10 gli ambiziosi Dallas Cowboys. Da segnalare la rinascita di Cincinnati, con i primi tre touchdown stagionali di Ja’Marr Chase, e il successo di Kansas City a Minnesota, con i Vikings che hanno perso per uno stiramento il funambolico ricevitore Justin Jefferson. A proposito di infortuni, Buffalo, oltre a perdere la sfida di Londra contro Jacksonville (due vittorie consecutive in Inghilterra) ha perso pure Matt Milano, una delle anime della sua difesa, uscito con una frattura a una gamba e una probabile lesione al ginocchio. Per lui, la stagione è finita e per i Bills si tratta di un colpo molto duro da assorbire.

Un’ultima annotazione. Nel football la velocità non è tutto, ma è comunque fondamentale e sulla velocità Miami ha costruito un attacco spettacolare: i Dolphins hanno ottenuto le cinque azioni “palla in mano” più veloci della stagione, con Tyreek Hill che ha raggiunto i 35,5 km/h e De’Von Achane i 35,3 (nella lista c’è anche Raheem Mostert con 34,8 km/h). Ben sette delle dieci maggiori velocità raggiunte sono state ottenute da giocatori di Miami (le altre da Chase dei Bengals, Hall dei NY Jets e Jones di Green Bay).

NATIONAL FOOTBALL LEAGUE

Quinta giornata: Washington - Chicago 20-40. Buffalo - Jacksonville 20-25. Atlanta - Houston 21-19. Detroit - Carolina 42-24. Indianapolis - Tennessee 23-16. Miami. NY Giants 31-16. New England - New Orleans 0-34. Pittsburgh - Baltimore 17-10. Arizona - Cincinnati 20-34. LA Rams - Philadelphia 14-23. Denver - NY Jets 21-31. Minnesota - Kansas City 20-27. San Francisco - Dallas 42-10. Las Vegas - Green Bay 17-13.

Sesta giornata: Kansas City (4-1) - Denver (1-4). Tennessee (2-3) - Baltimore (3-2). Atlanta (3-2) - Washington (2-3). Chicago (1-4) - Minnesota (1-4). Cincinnati (2-3) - Seattle (3-1). Cleveland (2-2) - San Francisco (5-0). Houston (2-3) - New Orleans (3-2). Jacksonville (3-2) - Indianapolis (3-2). Miami (4-1) - Carolina (0-5). Las Vegas (2-3) - New England (1-4). Tampa Bay (3-1) - Detroit (4-1). LA Rams (2-3). Arizona (1-4). NY Jets (2-3) - Philadelphia (5-0). Buffalo (3-2) - Ny Giants (1-4). LA Chargers (2-2) - Dallas (3-2).

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