laR+ Crossfit

Fra i bilancieri di Berlino anche un po' di Ticino

Alla semifinale europea dei CrossFit Games in Germania in lizza anche il 22enne luganese Colin Bosshard

In sintesi:
  • Insieme a Colin ci saranno altri elvetici, si tratta di Emiko Naez, Nicole Heer e Aline Wirz
  • L'obiettivo, magari per il futuro, sarà conquistare la finale mondiale
In azione
30 maggio 2023
|

È una prima storica per il Ticino. A Berlino, fra i 120 atleti (60 uomini e 60 donne) che da venerdì si sfideranno a colpi di bilancieri e quant’altro nell’ambito della semifinale continentale di CrossFit, per la prima volta ci sarà anche un atleta rossoblù. Si tratta del 22enne Colin Bosshard.

In palio nella capitale tedesca ci saranno i biglietti per la fase finale dei CrossFit Games (i Mondiali della disciplina), che andranno in scena dall’1 al 6 agosto a Madison, nello stato americano del Winsconsin. A cui saranno ammessi solo le 40 migliori atlete e i 40 migliori atleti di tutto il pianeta (il contingente europeo è di undici crossfitter per sesso).

«Sì, sarebbe il coronamento di un sogno quello di potermi qualificare per la finale mondiale, ma forse è un po’ prematuro ambire a tanto», premette con umiltà il luganese, che è studente di sport e psicologia all’Università di Berna.

Da una premessa all’altra: in che cosa consiste di preciso il CrossFit? «In termini semplicistici si potrebbe dire che il CrossFit è la disciplina sportiva del fitness. Chi lo pratica ha come obiettivo quello di migliorare la forma fisica e il benessere generali. Tutto ciò attraverso una serie di movimenti funzionali eseguiti ad alta intensità, che si possono poi trasmettere nella vita di tutti i giorni, anche all’esterno della palestra».

E tu, come ci sei arrivato in palestra? «Ho iniziato presto a frequentare le palestre, visto che per dieci anni ho praticato la ginnastica artistica. Quando ho smesso mi sono subito reso conto che mancava qualcosa nella mia vita: cercavo un’attività che potesse comunque permettermi di mantenere una certa forma fisica e atletica. Così mi sono messo alla ricerca della disciplina più appropriata, e quasi per caso, cercando nell’immenso di internet, mi sono imbattuto nel CrossFit. È stato praticamente amore a prima vista: trovato un centro che lo proponesse, sono andato a provare e mi sono da subito trovato benissimo. Ho cominciato ad allenarmi a Lugano, per poi proseguire a Berna, dove mi sono spostato nel 2021 per motivi di studio».

Come si riesce a conciliare lo studio con lo sport praticato ad alti livelli? «Ovviamente non è facile trovare il tempo per tutto: occorre trovare la quadratura del cerchio. Ma, in fondo, anche questo è una sorta di allenamento. E finora le cose sono comunque andate bene per me... In ogni caso, per potermi allenare seriamente devo mettere in conto più o meno un paio di ore al giorno. Che, in previsione di Berlino, sono salite a due-tre ore quotidiane». E le vacanze? «Se vuoi mantenere una certa forma non puoi permetterti di staccare completamente la spina: bene o male è indispensabile restare un po’ in movimento. Se non direttamente in palestra, facendo una corsa all’aria aperta o nuotando, ad esempio».

Obiettivi

E veniamo a Berlino: con quali premesse ti presenti all’appuntamento? «L’obiettivo, per quest’anno, era arrivare fino a Berlino, ragion per cui l’esserci riuscito mi appaga. Come detto, prima o poi mi piacerebbe qualificarmi per la finale mondiale dei CrossFit Games, anche se sono consapevole che con tutta probabilità quest’anno il sogno è destinato a restare tale. Diciamo che vivrò la competizione in Germania come un premio per gli sforzi profusi fin qui, e come un’occasione per maturare esperienza a questi livelli, in modo da potermi ripresentare all’appuntamento ancora più carico negli anni a venire. Non è la prima volta che partecipo alla competizione, ma in passato non ero mai riuscito a raggiungere questa fase della competizione (le prime selezioni sono rappresentate dai CrossFit Open, a cui possono partecipare tutti, seguite dai quarti di finale, a cui viene ammesso il 10% degli atleti di ogni Continente, ndr), per cui posso già ritenermi molto soddisfatto di quanto sia riuscito a fare».

Qual è la qualità che permette a un atleta di fare la differenza nel CrossFit? «Il buon crossfitter è un polivalente: non eccelle in un campo piuttosto che in un altro, ma deve possedere buone doti in ogni campo, dalla ginnastica alla forza fisica». E Colin Bosshard ha ancora margine di crescita? «Si: nell’ultimo anno ho già fatto un bel passo avanti, ma ritengo che ci sia un buon margine per crescere ulteriormente».

In Germania un poker rossocrociato

La partenza alla volta di Berlino è fissata per domani. «Giovedì sarò impegnato con le formalità pre-competizione, poi da venerdì e fino a domenica ci sarà... da sudare!». Come si articola la competizione? «Complessivamente gli atleti dovranno confrontarsi su un totale di 7 ‘workout’ (una serie di esercizi ad alta intensità ripetuti più volte): due il venerdì, tre il sabato e ancora due la domenica. E possono essere workout ‘For Time’ (l’obbiettivo di queste sfide è completare un determinato percorso nel minor tempo possibile), altri ‘Amrap’ (acronimo di As Many Round As Possible, ossia il maggior numero di serie completate in un determinato lasso di tempo) e altri ancora ‘For Load’ (sollevare il maggior peso possibile). Il punteggio ottenuto nei diversi workout determinerà poi la classifica finale».

Unico ticinese, ma non unico svizzero: a Berlino Colin Bosshard sarà infatti accompagnato anche da tre connazionali: Emiko Naez, Nicole Heer e Aline Wirz. «Ci sarebbe dovuto essere anche un altro elvetico (Jan Matiaska), che però all’ultima ha dovuto gettare la spugna in quanto infortunato».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE