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La crème de la crème riunita a sud delle Alpi

Più di cinquecento giovani promesse rossocrociate da questa domenica parteciperanno alla nuova edizione di ‘Tutti i talenti a Tenero’ di Swiss Olympic

(Ti-Press)
12 maggio 2023
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A pochi minuti dalla stazione, fra la bretella della A13 e il Lago Maggiore, il Centro sportivo nazionale della gioventù mostra a tutti i suoi trenta ettari di terreno. La tenuta è già quella estiva, ma il sudore non è ancora condizionato dalla calura. Da questa domenica a venerdì più di cinquecento giovani promesse in arrivo dalle più disparate zone della Svizzera convergeranno a sud delle Alpi sotto il motto di ‘Tutti i talenti a Tenero’ (3T) - una settimana di allenamenti intensivi e atelier interdisciplinari. Più venticinque discipline. Dalle attività più conosciute a quelle meno... I migliori sportivi rossocrociati di età compresa fra 10 e 18 anni, fra i quali compare anche Finn Bichsel (difensore proprio come suo fratello maggiore Lian) si alleneranno non stop, o quasi. Non sarà difatti solo in campo, sul terreno da gioco, che le giovani promesse saranno impegnate: fra un allenamento e l'altro, questo programma formativo promosso da Swiss Olympic prevede anche discussione e workshop su temi quali la pianificazione della carriera, la psicologia dello sport e la prevenzione all’utilizzo di sostanze dopanti. Da contorno anche momenti relativi, ad esempio, a consigli sul sonno nonché alla fondazione Aide sportive. Una pietra miliare sulla strada del successo. Il tutto in un ambiente protetto. La prima missione di Swiss Olympic è infatti quella di «offrire un programma adattato a qualsiasi disciplina ed eventi collaterali che permettano ai giovani d'interagire e imbastire amicizie, che poi dureranno tutta la vita. E, non da ultimo, valutare i progressi dei singoli ragazzi». Dai primi (timidi) passi alle competizioni internazionali.

‘È importante anche imparare a perdere’

Il progetto è pluridecennale, nato nel 2001 in occasione della terza tappa di ampliamento del Cst. «Questo raduno offre ai giovani dotati di una Swiss Olympic Talents Card e ai loro allenatori un’occasione unica per progredire sul piano professionale. L’intenzione è di condividere le proprie esperienze e confrontarsi a metodi e culture differenti. E non solo dal punto di vista sportivo, anche la lingua gioca un ruolo importante». Il campo si tiene due volte all’anno ed è un progetto di punta nell’ambito delle misure di promozione dei giovani talenti attuate dalla Confederazione, in particolare dall’Ufficio federale dello sport e da Swiss Olympic. E, in questa ottica, ricopre un ruolo molto importante il nuovo stabilimento ‘Brere’ – in cui sono riuniti sotto lo stesso tetto attività fisica, ristorazione e insegnamento. «I ragazzi sono incentivati nel loro impegnativo cammino, partecipano ad allenamenti specifici e qualitativi adatti a tutte le discipline, usufruiscono di un’assistenza scientifico-sportiva, approfondiscono i valori quali l’amicizia, il rispetto proprio, altrui e dell’ambiente. E, infine, conoscono e si misurano con talenti di altre attività e culture linguistiche». Nel proprio statuto Swiss Olympic s’impegna infatti a combattere in modo efficace condotte etiche scorrette e abusi mediante misure di prevenzione e sensibilizzazione. «Tutto il mondo è capace di vincere, ma perdere richiede la grandezza d’animo di un campione. Chi è definito tale è capace di imparare dalle sue sconfitte (anche quelle più amare) e uscirne migliore. Nel mondo dello sport esistono più perdenti che vincitori. Alla fine di ogni torneo, ogni competizione, solo una persona o una squadra occupano il gradino più alto del podio. Uno dei nostri compiti è quello di insegnare a perdere. Di celebrare la grande quantità di atleti che si rialza ogni qualvolta finisce kappaò, che non serra le braccia e dà sempre il massimo, ovviamente sempre rispettando il fair-play».

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