CICLISMO

Movimento cantonale, la fotografia è nitida

A Pregassona si è svolta l’assemblea di Ticino Cycling. Il presidente Fabio Schnellmann: ‘Il resto della Svizzera indivia la nostra struttura’

11 ottobre 2022
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La salute del ciclismo ticinese non è così malvagia come si potrebbe pensare. Soprattutto a livello giovanile, il movimento è vivace, in particolare grazie alla multidisciplinarietà proposta dal Kids Tour. Semmai, il problema si presenta dai 15 anni in su, con il passaggio alle categorie U17 prima e U19 poi. È quanto scaturito dall’assemblea di Ticino Cycling tenutasi ieri sera a Pregassona. Un’assemblea che aveva il compito di scaricare il comitato dalla gestione 2021, vale a dire quella della passata stagione... «In effetti quest’assemblea arriva con un po’ di ritardo – conferma il presidente della federazione cantonale, Fabio Schnellmann –. Il fatto è che a marzo, quando si norma si svolge la nostra assise, eravamo ancora sotto la spada di Damocle della pandemia. A partire dal 2023 torneremo a riunirci in primavera».

Nella sua relazione, Schnellmann si è soffermato sulla necessità di intensificare l’attività di formazione dei giovani ciclisti in età Kids Tour, senza mettere l’accento in modo eccessivo sull’esasperazione dell’aspetto competitivo... «L’adesione degli U15 alle nostre proposte è più che buona e i talenti, se ben guidati, prima o poi esplodono nelle categorie superiori. D’altra parte, il resto della Svizzera invidia la nostra struttura che permette ai ragazzi di cimentarsi su più discipline».

Un’opportunità che sarà ulteriormente ampliata se e quando a disposizione ci sarà il tanto atteso velodromo... «Siamo ancora alla fase di studio del progetto. Proprio settimana scorsa ci siamo trovati con i responsabili del Centro sportivo di Tenero, della Coop e di Swiss Cycling per portare avanti le discussioni».

Lo conferma anche Rubens Bertogliati, che di Swiss Cycling è segretario, oltre a essere responsabile del centro d’allenamento di Tenero... «Le discussioni proseguono e la nostra concentrazione è focalizzata su Tenero. Se alla fine non dovesse andare in porto, come Ticino Cycling stiamo studiando un paio di alternative, ma al momento la priorità rimane Tenero. Con il Centro sportivo ci sarebbero tante sinergie, ma rimaniamo aperti a molteplici soluzioni. La nostra volontà e forte, perché sappiamo che si tratta di un’opportunità imprescindibile per promuovere il ciclismo nel nostro Cantone. Abbiamo già allestito un business plan che comprende i dati reali del velodromo di Grenchen e ritengo che da noi potrebbero essere superati, almeno per quanto attiene all’occupazione amatoriale. Non dimentichiamo che potremmo approfittare della presenza di atleti provenienti dalle zone di confine dell’Italia – Como e Varese in primo luogo – province nelle quali non esiste una struttura simile».

Rubens Bertogliati è anche la persona ideale per una fotografia dello stato di salute del nostro ciclismo... «C’è da lavorare a livello giovanile, in particolare nelle categorie più delicate, gli U17 e gli U19, nelle quali da una parte è giusto fare formazione, ma dall’altra la formazione deve essere improntata a rendere indipendenti i ragazzi e a far loro capire che il ciclismo richiede un impegno costante. Il respiro del nostro movimento è messo piuttosto bene, come dimostra la sempre notevole partecipazione all’iniziativa del Kids Tour, grazie alla quale tanti ragazzi hanno modo di avvicinarsi al mondo della bicicletta. Il passaggio difficile è quello che porta prima alla U17 e poi alla U19, durante il quale perdiamo un buon numero di affiliati. D’altra parte, il ciclismo è uno sport che domanda molto in fatto di impegno, sia come ore di allenamento, sia come di stile di vita. Quando queste esigenze si scontrano con l’adolescenza e le richieste scolastiche e professionali, ecco che molti alzano bandiera bianca».

Il fatto poi che a Sud delle Alpi siano sparite tutte le gare su strada, non facilita l’avvicinamento dei ragazzi al mondo delle due ruote... «A mio parere è vero soltanto in parte. Al giorno d’oggi, chi ama la bicicletta deve essere più versatile e capire che per riempire il calendario occorre prendere parte a eventi diversificati, senza pretendere di partecipare solo a gare su strada o solo a gare di mountain-bike. Anche la stessa Uci sta puntando su una maggiore multidisciplinarietà all’interno delle sue proposte. Non a caso, molti degli attuali campioni del pedale hanno svolto un’attività giovanile – e non solo giovanile – tra più discipline: pensiamo a Sagan, Van der Poel e Van Aert, cresciuti passando anche dalle gomme larghe della mountain-bike o dai prati del ciclocross, ma pure a Evenepoel che a 17 anni ha deciso di abbandonare il calcio per dedicarsi alla bicicletta».

Sul problema della mancanza di corse in Ticino interviene anche il presidente Schellmann... «Noi cerchiamo di porre rimedio, almeno in parte, organizzando il Gp Ticino. Purtroppo, i club trovano sempre maggiori difficoltà nel proporre competizioni, anche a seguito della carenza di corridori. È il classico gatto che si morde la coda: ci sono pochi ciclisti perché non ci sono corse, le corse non vengono organizzate perché ci sono pochi ciclisti. Da sfatare, per contro, il mito secondo il quale gli uffici cantonali di Camorino vogliano sistematicamente mettere i bastoni tra le ruote agli organizzatori. Quest’anno ad esempio, ci è stato concesso il permesso di disputare il Gp Ticino addirittura in luglio, mese che ai tempi era assolutamente "off limits". Se le candidature ci fossero, penso che verrebbero accolte in modo positivo. Purtroppo, non ce ne sono...».

L’assemblea di Pregassona ha poi proceduto all’affiliazione di una nuova società, il Club 1050 Bike Team, nata da una costola del Vc Monte Tamaro, e dedita soprattutto alla pratica della mountain-bike.

Per quanto riguarda il Gp Ticino, Schnellmann ha confermato il cambio di data... «Si tornerà alle origini, con la gara in primavera. Nel 2023 si disputerà il 19 marzo su un tracciato praticamente simile a quello dello scorso luglio». seba

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