CICLISMO

Più severo il protocollo anti-Covid

Aggiornate dall’Uci le misure di sicurezza in vista dei grandi giri

29 giugno 2022
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L’Unione ciclistica internazionale ha pubblicato sul suo sito Internet le novità concernenti le regole da applicare nell’ambito dei grandi giri a proposito della lotta al Coronavirus. Le nuove disposizioni, che vanno ad aggiornare il protocollo in vigore dallo scorso gennaio, sono state decise da un gruppo di lavoro guidato dal direttore medico dell’Uci – il professor Xavier Bigard – e composto da rappresentanti dei corridori, delle squadre, dei medici delle formazioni e degli organizzatori. Si è ritenuto necessario rafforzare la sorveglianza sanitaria in seno al gruppo, al personale delle squadre e agli organizzatori alla luce dell’evoluzione della situazione pandemica, caratterizzata da un recente aumento di casi di positività.

Fra le novità apportate, alcune riguardano regole obbligatorie, mentre invece altre sono provvedimenti fortemente raccomandati. Per quanto concerne gli obblighi, due giorni prima dell’inizio delle gare corridori e personale delle squadre dovranno presentare almeno un test negativo. Un altro test sarà obbligatorio per tutti durante le giornate di riposo: ciclisti, dipendenti delle squadre, commissari, delegati tecnici Uci e persone incaricate dei controlli antidoping. In caso di positività al test, la decisione di una eventuale messa in isolamento sarà presa collegialmente dal medico della squadra in questione, dal medico Covid della gara e dal direttore sanitario dell’Uci sulla base dei dati clinici a disposizione. Rimangono in vigore l’uso della mascherina, la distanza sociale e la frequente disinfezione delle mani.

Le misure fortemente raccomandate sono invece le seguenti: nei 5 giorni precedenti la corsa, realizzazione quotidiana di test per tutti i membri delle squadre – corridori e non – per verificare l’assenza del virus, condizione essenziale per la costituzione di bolle di squadra e di bolle per l’intera carovana. Durante la corsa, si consiglia di effettuare ogni 2 o 3 giorni dei test per il personale (ciclisti esclusi), per i commissari di gara, i delegati tecnici Uci e per il personale addetto all’antidoping. Viene per contro abbandonata la regola che autorizzava gli organizzatori a escludere tutte le squadre con due o più corridori risultati positivi nell’arco di 7 giorni.

Il presidente dell’Uci David Lappartient ha dichiarato: "Data l’evoluzione della situazione sanitaria alla vigilia del Tour de France, si è reso necessario rafforzare le misure per poter assicurare lo svolgimento degli eventi in calendario e per salvaguardare la salute delle persone coinvolte nelle gare. Benché la situazione attuale sia meno preoccupante di quella registrata durante i picchi della pandemia, dobbiamo continuare a restare vigili. Invito dunque tutte le parti in causa a mantenere il rispetto di tutte le nostre disposizioni sanitarie. Disciplina e solidarietà ci hanno consentito di mantenere negli ultimi anni le nostre attività e ci permetteranno di affrontare meglio le conseguenze di eventuali recrudescenze della pandemia".

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