TIRI LIBERI

La linea verde del Lugano, l’amalgama della Sam

Ulteriori considerazioni in merito a un derby che sabato ha detto una cosa importante: il potenziale di pubblico c’è, bisogna fidelizzarlo

26 ottobre 2021
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Ci sembra opportuno tornare sul derby di sabato per evidenziare alcuni aspetti che la cronaca non permetteva, per ragioni di spazio, di analizzare. Cominciamo dal pubblico: penso che ci sia lo spazio perché il pubblico torni a seguire le gare di basket. Le società devono comunque trovare un modo per promuoverlo nel migliore dei modi: innanzitutto fidelizzare il proprio movimento giovanile, coinvolgere i ragazzi e le famiglie perché in questo modo si possono anche coinvolgere di più gli adulti e avere la loro collaborazione. Non si può pretendere che ci siano tifosi se non ci sono le adeguate promozioni. Riuscire a raggiungere le 3 o 400 unità sarebbe un segnale molto forte e darebbe ulteriori stimoli a giocatori e società. Abbiamo vissuto una stagione senza pubblico e abbiamo visto quale tristezza accompagnava anche le partite più intense. Ci vuole un lavoro in profondità e le due società, pur presentando squadre di livello diverso, hanno un bacino adeguato a cui attingere.

Pe quanto riguarda gli aspetti tecnici, diremo che il Lugano ha una carenza evidente legata alla giovane età dei suoi giocatori. Lo si è visto appena Nikolic ha chiamato in panchina uno dei suoi tre stranieri. Subito il pressing dei massagnesi ha permesso il recupero di palloni, facili contropiedi e punti a iosa, 16 contro 1. Anche perché i vari Togninalli, Matasic e Dell’Acqua non erano supportati da schemi validi per uscire dal pressing, rendendo ancor più facile l’assalto massagnese. Ma questo è un aspetto che si allena in settimana e certamente il coach ci porrà rimedio. In ogni caso, il Lugano sta crescendo e, come auspicavamo una settimana fa, ci ha messo grinta e determinazione. Senza quelle sarebbe stata una catastrofe.

Dal canto suo anche Massagno è in progresso. Facile, si dirà, visto lo spessore della squadra. Invece, come a tutti i livelli, l’amalgama non è un fatto scontato. Lo si è visto anche sabato quando, a inizio partita, i meccanismi erano parziali, i movimenti sugli schemi troppo lenti e il pallone, in uscita dai blocchi, arrivava tardi. Un altro aspetto sono i rimbalzi offensivi concessi ai “piccoli” del Lugano, dove chiaramente non vi sono ancora state scelte sufficienti nell’adeguamento difensivo. Aspetti che contro i bianconeri possono essere più o meno indolori, ma contro le squadre migliori costano punti e falli evitabili. Con il recupero dei due Mladjan, Gubitosa avrà ulteriori armi offensive: se poi i due decideranno anche di difendere come basket comanda... la musica sarà ottimale.

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