CICLISMO

Dalla pandemia, Ticino Cycling è uscita in piedi

La federazione ticinese in assemblea. 2020 caratterizzato da gare rinviate prima e recuperate nei mesi estivi e dalla nascita della rivista In Bicicletta

Il presidente Fabio Schnellmann
5 ottobre 2021
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Ticino Cycling è sopravvissuta a un 2020 flagellato dalla pandemia e guarda con fiducia al futuro di un movimento costantemente confrontato con mille problemi (traffico e carenza di competizioni, tanto per citarne due), ma sempre radicato nel territorio del nostro cantone e nell’interesse degli sportivi. In serata a Pregassona si è tenuta l’assemblea della federazione ticinese, incaricata di scaricare il comitato da un 2020 fatto di poca luce e molte ombre. «In effetti – commenta Fabio Schnellmann, presidente di Ticino Cycling –, quello che ci siamo lasciati alle spalle è stato un anno difficile per tutti noi. La pandemia ha portato a una considerevole riduzione dell’attività e al forzato annullamento della seconda edizione del Gp Ticino, competizione che per fortuna abbiamo potuto riprendere lo scorso mese di luglio. Per lo meno, dopo il lockdown iniziale, siamo stati in grado di recuperare più di una gara nel corso dell’estate. E a questo proposito, devo ringraziare le autorità, le quali ci sono venute incontro autorizzando le competizioni anche in un periodo dell’anno nel quale, di norma, non riceviamo il nullaosta».

Una fetta consistente dell’attività di Ticino Cycling è rappresentata dall’organizzazione del Kids Tour. Come ha ricordato il responsabile Piero Alari, nella seconda parte del 2020 è stato possibile organizzare 9 competizioni per scolari (U11-U15), 5 su strada e 4 in mountain bike. Nel complesso vi è stata la partenza di 653 ragazzi e ragazze, per una media di 72,55 corridori a competizione.

«I numeri – prosegue Schnellmann – sono buoni. È vero, tra gli U17 e U19 siamo forse un po’ “corti”, ma pian piano la situazione sta migliorando. Proprio in quest’ottica è importante riuscire a mantenere il Gp Ticino-BancaStato, in quanto garantisce a queste due categorie la possibilità di gareggiare, per una volta, sulle strade ticinesi. Negli esordienti e, di conseguenza, anche negli juniores, iniziamo a vedere maturare i frutti di quanto è stato seminato nel giardino del Kids Tour. Il ciclismo in erba è sempre ben fornito e, nonostante qualcuno si perda nel passaggio tra gli U15 e gli U17, sono numerosi coloro i quali decidono di proseguire l’attività anche una volta usciti dal Kids Tour. Inoltre, possiamo contare su un movimento femminile molto attivo e che ha formato ragazze in grado di eccellere a livello nazionale e internazionale. Un esempio su tutti, quello di Linda Zanetti, terza nella cronometro dei campionati svizzeri U19 nel 2020 e presente ai campionati europei in linea, così come a quelli di mountain bike, affiancata al Ceneri dalla collega del Vc Monte Tamaro, Giulia Alberti».

Se su strada vanno citati i progressi mostrati sia da Loris Hochstrasser, sia da Samuel Aimi (entrambi Vc Lugano), così come i risultati ottenuti dalla formazione U23 del Vc Mendrisio di Alfredo Maranesi, tra i boschi la parte del leone l’ha fatta Filippo Colombo, alla sua prima stagione tra gli élite e fonte di ispirazione per giovani quali Andrea Zumelli (Vc Capriasca) e Valerio Fullin (Vc Monte Tamaro), due U17 dimostratisi competitivi in tutte le gare affrontate.

Dal canto suo, Rubens Bertogliati ha dato conto del lavoro del Centro regionale di allenamento, giunto al quinto anno di attività, e della proficua collaborazione con la Scuola per sportivi d’élite di Tenero.

«Ma il 2020 non è stato soltanto pandemia e recupero delle gare rinviate – prosegue Schnellmann –. L’anno trascorso ha visto pure la nascita della nostra rivista “In Bicicletta”, della quale andiamo molto fieri. L’obiettivo era rappresentato dal raggiungimento di una base di 500 abbonati e devo dire che siamo molto vicini all’impresa. Inoltre, la rivista è finanziariamente attiva e rappresenta un veicolo importante per tutto il movimento cantonale e, più in generale, per il tema della mobilità lenta e sostenibile. A questo proposito, tengo a ribadire che la rivista è aperta a tutti gli appassionati, per cui invito i club a volerci comunicare informazioni, novità e tutto quanto ritengano possa essere di interesse pubblico per il mondo delle due ruote».

Da segnalare pure qualche proposta giunta in assemblea da parte dei singoli club. Il Vc Monte Tamaro ha chiesto l’abolizione della maglia di leader del Kids Tour (distinzione che premia la multidisciplinarità) e di allestire una classifica specifica per le ragazze. Il Vc Tre Valli Biasca ha invece perorato la creazione di una classifica anche per la categoria U7.

Dal profilo finanziario, gli strascichi della pandemia non hanno toccato Ticino Cycling… «La situazione è buona. Lo scorso anno abbiamo chiuso i conti con un attivo di 3’962 franchi, con 75’000 franchi di capitale».

Per quanto riguarda i progetti futuri, si tratta in primo luogo di consolidare quanto già esiste… «Il primo obiettivo è di portare a termine una stagione completa del Kids Tour, senza rinvii dovuti a una pandemia non ancora completamente sotto controllo. Inoltre, puntiamo a riproporre il Gp Ticino, per quanto non tutti i club lo vedano di buon occhio. Il percorso allestito per l’edizione 2021 ha riscontrato successo, per quanto qualche modifica andrà adottata. Ad esempio nella zona d’arrivo dell’aerodromo di Lodrino: ci siamo resi conto che la distanza tra il villaggio della corsa e la linea del traguardo era eccessiva e che rimanendo lì, gli spettatori potevano vedere i corridori soltanto alla partenza e all’arrivo. Dovremo approntare qualche miglioria, ma il percorso rimarrà sostanzialmente invariato».

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