Ippica

Il ruggito di Leon Thijssen sul Longines Csi Ascona

L'olandese sbanca il Gran Premio quattro stelle, precedendo di una manciata di centesimi la svizzera Barbara Schnieper

Il più bravo di tutti (Ti-Press)
12 settembre 2021
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Il Longines Csi Ascona ha un nuovo re. Ed è Leon Thijssen, che succede nell'albo d'oro all'olandese Jos Verlooy, il vincitore fra gli ostacoli in riva al Verbano dell'edizione di due anni fa. In sella a Faithless Vdl, nel Gran Premio Longines Csi Ascona, presentato da BancaStato, ha calato l'asso, completando il primo passaggio con un netto, ripetendosi poi nel barrage conclusivo per il quale si erano qualificati in dieci, fra cui la ticinese Sabrina Crotta (sesto posto finale per lei). Qui la lotta per il podio è stata serrata, ma alla fine ha dato ragione all'olandese, che per sette centesimi ha relegato alla piazza d'onore la svizzera Barbara Schnieper (con Escoffier) e per 43 centesimi al terzo posto il belga Gilles Thomas (Konak).

A lanciare la volata verso il Gran Premio finale, fra i partecipanti al concorso quattro stelle, ci ha pensato la britannica Lily Attwood, che con Cor-Leon vd Vlierbeek Z ha fatto sua la gara di categoria, a tempo, precedendo l'elvetico Alain Jufer. Terza la leggenda dell'ippica, l'inglese Michael Whittaker.

Nelle prove riservate al concorso a due stelle, a sbancare il Gran Premio Engel & Volkers e Ferien Journal è stato al solito Paul Estermann con Fleur Sinaa-A, al suo quarto sigillo (nonché al settimo podio) in questo 28esimo Longines Csi Ascona, accompagnato sul podio dalla ticinese Martina Meroni (Rock de Vains), seconda, e dal francese Severin Hillereau (Quidam's Frey Lady). La giornata è stata inaugurata da Philipp Züger, che con Pls Queen of the Castle si è imposto nella diciottesima prova del folto programma asconese. Cinque i qualificati per il jump-off, dove l'elvetico ha preceduto l'israeliana Jacqueline Felber (Escorial K) e il ticinese Fabio Crotta (Impuls).

«Vincere in un quattro stelle è sempre qualcosa di fantastico – si compiace raggiante l'olandese –. Ho potuto seguire la corsa di Barbara (Schnieper, ndr), e ho cercato di fare un galoppo in meno a lei tra il terz'ultimo e il penultimo ostacolo; era esattamente ciò di cui avevo bisogno per vincere». Malgrado il secondo posto, Barbara Schnieper è raggiante pure lei: «Escofier, il mio cavallo, è stato eccezionale – sottolinea l'elvetica –. Devo riconoscere che sull'ultimo ostacolo del primo passaggio ho avuto un po' di fortuna, fortuna che invece mi è mancata nel barrage».

Con il successo di Leon Thijssen va dunque agli archivi una ventottesima edizione riuscita sotto ogni punto di vista. Buona per affluenza di pubblico - sin dal primo giorno parecchie persone hanno preso posto sulle tribune -, ma anche e soprattutto per qualità tecnica di cavalieri e amazzoni. Quattro giorni di salti per un totale complessivo di ventun gare, di cui sei quelle maggiori valide per il concorso a quattro stelle, che, oltre a Leon Thjissen, hanno avuto fra gli indiscussi protagonisti Pius Schwizer, vittorioso in tre delle quattro prove a cui ha preso il via: al 59enne di Oensingen è insomma mancato solo l'acuto nella prova regina.

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