TRIATHLON

Nicola Spirig e l'ambizioso progetto ‘Sub-8’

La campionessa olimpica elvetica, dopo i Giochi di Tokyo preparerà il tentativo di correre un Ironman in meno di otto ore

27 gennaio 2021
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Un Ironman in meno di otto ore. Una volta alle spalle le Olimpiadi di Tokyo, Nicola Spirig intende imbarcarsi in un progetto molto ambizioso. In carriera, la zurighese ha completato solo un Ironman, quello vinto a Cozumel, Messico, nel 2014 in 9h14‘07“. La 38enne ha ottenuto i suoi più grandi successi sulla breve distanza: nel 2012 è diventata campionessa olimpica a Londra, quattro anni dopo ha conquistato l'argento a Rio de Janeiro e ha pure staccato sei titoli di campionessa europea. A luglio, Spirig prenderà parte ai suoi quinti Giochi olimpici, ciò che rende molto ambizioso l'obiettivo di finire un Ironman in meno di otto ore (il record mondiale è detenuto dalla britannica Chrissie Wellington in 8h18‘13“).

Spirig, tuttavia, fa parte di un progetto di grande risonanza, sulla falsariga della "1h59‘ Challenge" in cui il keniano Eliud Kipchoge, nel 2019 a Vienna, in condizioni da laboratorio aveva corso una maratona sotto le due ore (1h59‘40“). Oltre all'elvetica, pure la britannica Lucy Charles-Barclay, tre volte vincitrice dell'Ironman delle Hawaii, sta tentando l'impresa apparentemente impossibile. In campo maschile, il due volte campione olimpico, il britannico Alistair Brownlee, e il norvegese Kristian Blummenfelt, detentore del record mondiale di mezza maratona, puntano a un tempo inferiore alle sette ore.

La triathleta rossocrociata è stata catturata dal progetto “Sub-8” quasi un anno, contatta da Chris McCormack, un ex triatleta e attuale imprenditore. «Non ho risposto subito di sì per una serie di ragioni, ma ci ho pensato a lungo», spiega Spirig. Dopo tutto, il progetto comporta un sacco di allenamento e a Nicole, madre di tre figli, le cose a metà non piacciono. Ma più imparava a conoscere il progetto, più ne rimaneva affascinata. L'obiettivo del progetto è di raccogliere fondi «per garantire ai bambini l'accesso allo sport e mostrare loro quanto beneficio la loro vita possa trarre dalla pratica sportiva». Obiettivi che Spirig sta già perseguendo con la sua fondazione, con un progetto che mira anche a incoraggiare le persone a non porsi limiti, a sognare in grande e a fare tutto il possibile affinché i sogni si realizzino. A questo scopo è stato realizzato un documentario di Netflix che segue la preparazione del quartetto all'impresa, le competizione affrontate e i progetti portati avanti grazie ai fondi raccolti. L'idea è quella di raggiungere tutta la popolazione e non solo il mondo del triathlon.

Quando e in che luogo si concretizzerà il progetto, non è ancora dato sapere. Dovrebbe svolgersi a marzo o aprile 2022, da qualche parte in Europa. È però chiaro che per avere una possibilità di successo sono imprescindibili ideali condizioni ambientali. I quattro saranno supportati da “lepri”, alcune delle quali potranno essere scelte personalmente. Spirig si avvarrà di uomini, anche perché in bicicletta, a differenza di un Ironman "normale", la scia è permessa. Pur con queste agevolazioni, il piano è «estremamente ambizioso. È una sfida enorme». Spirig dovrà trascorrere più tempo in bicicletta rispetto al suo attuale allenamento, e c'è anche la necessità di preparare i suoi muscoli per una maratona. «L'aspetto più difficile sarà di pedalare in modo tale che io possa ancora completare la maratona al ritmo richiesto».

Ma il tempo a disposizione per la preparazione sarà sufficiente per una tale impresa, alla luce dell'obiettivo principale del 202 rappresentato dai Giochi Olimpici di luglio? Per quanto riguarda la forma fisica, l'elvetica non vede alcun problema.  «Il vero quesito sta nel capire se posso farlo a livello mentale». Tuttavia, un tempo superiore alle otto ore non rappresenterebbe un fallimento. «Anche nel caso in cui non dovessi farcela, spero di poter ispirare molte persone». In ogni caso, per Spirig si tratta di un affare: grazie alla sua partecipazione al progetto, potrà raccogliere denaro per la sua fondazione. In seguito, lavorerà anche con la fondazione Pho3nix, che ha obiettivi simili ai suoi. Questo significa che la Kids Cup di Nicola Spirig non solo continuerà, ma potrà addirittura essere ampliata, pure nel caso in cui, una volta conclusa la carriera, i suoi sponsor dovessero ritirarsi.

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