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Roberto e Marco Delorenzi, vincere e crescere insieme

I due fratelli di Sigirino attesi protagonisti ai Mondiali giovanili di skyrunning in Abruzzo (vertical e skyrace)

Marco e Roberto
3 agosto 2019
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Corse di 22 chilometri che alternano salita e discesa. Un’estenuante sfida che metterà a dura prova gli atleti. È tutto pronto per la quarta edizione dei Mondiali giovanili di skyrunning, che hanno preso il via ieri sul Gran Sasso in Abruzzo. A difendere i colori rossocrociati ci saranno i luganesi Roberto e Marco Delorenzi. Il primo, forte delle tre medaglie d’oro e delle cinque d’argento conquistate nelle scorse tre edizioni, rientra sicuramente tra i favoriti per la categoria Under 23. Le aspettative sono tante, ma il ticinese non patisce particolarmente la pressione. «Sono abbastanza tranquillo, credo di essermi preparato in modo corretto e ho voglia di fare bene – spiega il maggiore dei Delorenzi –. Nell’ultimo mese ho fatto diversi allenamenti in montagna, anche due al giorno, per un totale di 15-20 ore a settimana, in modo da essere pronto ad affrontare il dislivello che troverò in Abruzzo». Lavorare duramente, rimanere concentrato, ma senza tralasciare l’aspetto ludico. «Cercherò di vincere entrambe le gare (vertical e skyrace, ndr), ma è importante partire prima di tutto con l’idea di divertirsi – prosegue Roberto –. Questa è la mentalità migliore. Arrivare tesi, magari dormire anche male, porta poi a fare peggio in gara. Essere tranquilli, al contrario, permette di competere al meglio».

L’interesse attorno a queste discipline è cresciuto di recente. In Ticino, negli ultimi cinque anni, sono state organizzate diverse gare in montagna. «Sicuramente c’è stato un aumento di appassionati. Inoltre, ora troviamo anche ragazzi che si iscrivono alle manifestazioni, mentre di solito i giovani prediligono altre attività. In passato, chi si approcciava al mondo della skyrun aveva dai 25 anni in su».

‘Sogno una gara insieme’

Anche i partecipanti ai Mondiali e alle altre competizioni internazionali sono aumentati nel giro di poche edizioni. «Non conosco tutti i ragazzi in gara, ma ci sarà sicuramente da lottare per riuscire a fare un risultato importante. Personalmente mi trovo meglio nel ‘vertical’, anche perché negli ultimi tre anni ho subìto più di una distorsione alla caviglia e questo mi penalizza, soprattutto per la parte in discesa della skyrace. Durante la preparazione, infatti, ho evitato di forzare in maniera eccessiva. Cercherò comunque di andare bene in ambo le prove».

Ai Mondiali giovanili in Abruzzo sarà presente anche Marco, fratello più giovane di due anni. Il fatto di potere “fare squadra” durante gli allenamenti e nel corso delle trasferte costituisce un grande vantaggio per i due ragazzi. «Viaggiare in due è sicuramente più bello che spostarsi da soli. Marco negli ultimi sei mesi ha avuto davvero un miglioramento importante. Io ogni tanto gli do qualche consiglio ma, in generale, lavorare assieme permette a entrambi di crescere». Cooperazione e sostegno reciproco, quindi. «Le prime volte in cui mi allenavo con Roberto si vedeva chiaramente la differenza – racconta Marco –. O andava più piano adeguandosi al mio ritmo, oppure io dovevo spendere veramente molta fatica per stargli dietro in salita. Questo mi ha spronato a migliorare e a raggiungere un livello simile al suo. Adesso anche Roberto è più contento, perché quando corriamo insieme sente pure lui gli effetti dei carichi di lavoro. Il mio sogno sarebbe quello di competere in gara con lui. Iniziare e terminare assieme una bella corsa, combattuta dall’inizio alla fine».Anche il minore dei Delorenzi è quindi pronto a dare battaglia, desideroso di rifarsi dopo il podio sfiorato nella passata edizione e sfumato per soli sei secondi. Forte dei progressi compiuti, il ventenne di Sigirino è deciso a fare bene tra gli Under 20. «A livello di sensazioni mi sento meglio rispetto all’anno scorso, più pronto».Il fatto che la zona della gara, il Gran Sasso in Abruzzo, sia la medesima, potrebbe rappresentare un vantaggio importante. «Sicuramente conoscere il percorso aiuta, soprattutto per sapere in quali momenti spingere e andare un po’ più forte, e in quali invece gestirsi e conservare le risorse. È un aspetto fondamentale».

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