Tecnologia

Un'unica piattaforma per proteggere i dati personali

È quanto propone Tim Berners Lee, uno dei 'padri' di Internet con il progetto 'Solid' sviluppata in collaborazione con il Mit di Boston

Tim Berners Lee, lo scienziato britannico 'papà' di Internet
1 ottobre 2018
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Lo scandalo Cambridge Analytica e i continui furti di dati, l'ultimo quello reso noto da Facebook pochi giorni fa che ha compresso almeno 50 milioni di account, stanno facendo riflettere sulla privacy e la protezione dei dati. E scende in campo anche uno dei padri di Internet, Tim Berners Lee. Lancia Solid, una piattaforma che permette di decentralizzare la gestione dei dati, lasciando gli utenti liberi di decidere dove le proprie informazioni vanno, chi le legge e quali app possono prenderle.

"Il web moderno è diventato un motore di iniquità e divisione influenzato da potenti forze che lo usano per i propri obiettivi. Abbiamo raggiunto un punto critico, un cambiamento è possibile", spiega Berners Lee in un post che somiglia a un manifesto programmatico. La piattaforma è stata sviluppata in collaborazione con il Mit, è open source, e lo scopo è quello di offrire agli utenti la possibilità di avere il pieno controllo dei propri dati personali.

Tutto ruota attorno 'Solid POD' definito come "un vostro sito Web privato con i dati interoperabili con tutte le app". In pratica, è una sorta di silos dove vengono immagazzinate tutte le nostre informazioni personali che verranno "linkati" dall'esterno per poter essere utilizzati. La finalità del progetto è "True data ownership", cioè il vero controllo dei propri dati, attorno al quale si sta costituendo una community. "Solid cambia il modello attuale nel quale gli utenti devono consegnare dati personali ai giganti digitali in cambio di un valore percepito - aggiunge Berners Lee - Ho sempre creduto che il web sia per tutti. Questo è il motivo per cui io e altri lottiamo fieramente per proteggerlo. I cambiamenti che siamo riusciti ad apportare hanno creato un mondo migliore e più connesso".

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