laR+ quando cade un quadro

Mai buttare un quadro

Così mi ritrovai quasi nella stessa situazione di partenza: niente amici, nuovo quadro, nuovo disegno

(depositphotos)

Ciao a tutti, sono Ale, ho 13 anni e abito a Calderano. Mi piace il sushi e amo giocare a calcio.
Questo è quello che dico alla gente quando mi chiedono di presentarmi, ma ora che ci penso non dico mai del mio passato. Generalmente io guardo sempre al futuro e non racconto quasi mai quello che ho vissuto, grazie a questo testo mi potrò un po’ rinfrescare la memoria. Mi viene in mente quella volta quando andavo ancora all’asilo di Azzano e frequentavo il primo anno. Mi ero fatto un paio di amici, insieme formavamo una bella banda e ci divertivamo un sacco. Poi mia mamma mi diede la notizia che ci saremmo trasferiti a Calderano e così io persi tutti i miei amici. È come quando stai realizzando un quadro e poi per qualche strano motivo ti cade sulla tavolozza dei colori e si sporca tutto. Pensi che si debba buttare perché ritieni che sia irrecuperabile. Questo era un po’ quello che mi era successo: io stavo dipingendo la mia vita su quel quadro quando i miei genitori sono passati di lì e per sbaglio l’hanno fatto cadere sui colori. Così si era sporcato tutto e io non sapevo se buttarlo e vivere la mia vita infelice oppure cercare di rimediare disegnando qualcos’altro.
Decisi per la seconda opzione e riuscii a farmi nuovi amici nel nuovo asilo. Poi, andando avanti con gli anni arrivai in prima elementare e certi miei compagni d’asilo non li vidi più perché si erano anche loro trasferiti. Così mi ritrovai quasi nella stessa situazione di partenza: niente amici, nuovo quadro, nuovo disegno. Quasi perché il mio amico Lollo era rimasto a Calderano e sarebbe andato nella mia stessa classe. E un po’ al punto di partenza perché in due non si poteva mica formare una banda. Allora dovevo trovare un altro amico così il quadro sarebbe stato completo e pronto per essere incorniciato.
Il terzetto arrivò in seconda elementare, la persona si chiamava Jack. Ora il quadro era finito davvero e io l’avrei potuto incorniciare però non ci riuscii perché Lollo in terza si trasferì nel paese dei sgüramedai. Il quadro si era macchiato per la quarta volta e non avevo più colore a disposizione. Era un segno del destino così ripresi il quadro da terra e lo appesi anche se macchiato di colori che non c’entravano niente col disegno. Ma tanto, ormai, non mi importava più niente perché avevo tutto quello che potevo desiderare: un amico fidato e simpatico come Jack, un migliore amico! Lui mi ha cambiato la vita e da quel momento non ci separa più nessuno.