Progetto Demografia

Il Ticino non è un paese per giovani, vecchi e... ticinesi

Tutto quel che c'è da sapere sulla demografia del Cantone, tra fuga di cervelli, calo della popolazione e fine dell'attrattiva per gli svizzero-tedeschi

Tramonto? (Ti-Press)
7 febbraio 2020
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Dai giovani che scappano, ai pensionati svizzero-tedeschi che non arrivano più. Grazie alle analisi di un gruppo di studiosi, messi a disposizione in esclusiva a laRegione, vogliamo andare a fondo su alcuni problemi demografici del Ticino di oggi e domani. Abbiamo scoperto che...

I giovani se ne vanno dal Ticino 

Ticino meno attrattivo per giovani, anziani e stranieri. A dirlo è l'analisi demografica di Elio Venturelli che ha diretto per tre decenni l’Ufficio cantonale di statistica.  Le cifre fotografano trend preoccupanti: 800 giovani cervelli ticinesi in fuga ogni anno verso altri cantoni o all'estero, calo dei pensionati elvetici che scelgono il Ticino, e anche dei naturalizzati. La statistica di Elio Venturelli mostra inoltre che il motore demografico della popolazione ticinese sono gli stranieri. Senza di loro il calo sarebbe già iniziato anni fa.

I dati da noi anticipati hanno già provocato le prime reazioni a livello politico, con una atto parlamentare dei Verdi in cui si chiede al governo ticinese di trovare soluzioni contro l'esodo dei giovani.

Ci sono sempre meno ticinesi 

L'economista Silvano Toppi analizza i motivi che hanno portato al calo della popolazione in Ticino. Evidenzia un paradosso tra economia e demografia che spiega come mai facciamo meno figli in una società sempre più egoistica.  L'economista-demografo (William Easterly) lo riassume così: “L’aumento del reddito pro capite è un contracettivo molto più potente di tutti i preservativi”. Siamo in meno, ma è davvero un problema se la popolazione cala?

Fuga di cervelli verso la Svizzera interna

Nella terza puntata, l'economista Angelo Rossi analizza la fuga dei cervelli dal Ticino (se ne vanno in 800 l'anno) sottolineando che mancando inchieste sull’emigrazione dei giovani ticinesi, si può lavorare solo su ipotesi. L'economista sottolinea il rischio per il Ticino di «accorgersi di aver investito centinaia di milioni nel settore univeristario per, in buona parte, formare personale specializzato per le aziende delle regioni metropolitane elvetiche». C’è chi se ne va perché non trova posti di lavoro adeguati, chi cerca più sicurezza, chi vuole vedere il mondo come ci raccontano quattro ticinesi emigrati. Simone dopo il Politecnico di Zurigo sceglie Boston per la ricerca sui droni; Rachele lavora per le risorse umane delle Ffs a Zollikon; Fabiano è impiegato alla Mövenpick di Zugo; Romeo a Zurigo si occupa di informatica. 

Pensionati confederati in fuga dal Ticino

Nella quarta puntata si analizza come, a partire dal 2015, il saldo degli svizzeri d'Oltralpe che si trasferiscono a Sud delle Alpi sia in calo. Insomma: il Ticino non è più ambito dai pensionati confederati. Perché? L'economista Angelo Rossi spiega: invecchiando si è meno autonomi e si rientra nei cantoni di origine per essere più vicini alla famiglia. Ma la colpa è anche di un Ticino "meno cordiale" e troppo caro rispetto ad altre destinazioni. Così negli ultimi anni si moltiplicano le case di vacanza in vendita.

Prossime puntate in arrivo

Nelle prossime settimane, su giornale e web, altre analisi, testimonianze e reazioni. 

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