
Cari lettori,
La giornata ci porta a esplorare questioni cruciali per il nostro territorio e non solo. Dal futuro della mobilità nel Luganese, con il Tram-Treno che potrebbe già rivelarsi insufficiente, alle complicate sfide legate alla gestione dei richiedenti asilo Nem. Sul fronte nazionale anche il Consiglio degli Stati, dopo la Camera bassa, ha deciso di prolungare la vita delle frequenze FM. Ecco i dettagli.
Il Tram-Treno del Luganese, previsto per il 2035, potrebbe non essere sufficiente a gestire il flusso di passeggeri durante le ore di punta. Le Ferrovie Luganesi (Flp) hanno chiesto al Dipartimento del territorio di anticipare alcune misure della Fase 2, come il prolungamento fino a Campo Marzio e il raddoppio di alcuni binari, per rafforzare la capacità. L’ipotesi, che comporterebbe costi aggiuntivi di decine di milioni, viene commentata da Filippo Lombardi, capodicastero Sviluppo territoriale di Lugano, che pur smorzando i toni conferma la necessità di approfondire la questione data la crescente affluenza.
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Nel suo commento, Stefano Marelli analizza la situazione precaria dell’Acb che rischia l’esclusione immediata dal campionato per non aver fornito alla Swiss football league le garanzie bancarie richieste. Le promesse iniziali della nuova proprietà, definita da Marelli come ‘realismo magico’, non si sono concretizzate, portando la squadra sul fondo della classifica. Nonostante la minaccia di estromissione, l’autore ipotizza che la Lega non voglia arrivare a tanto per evitare cause legali, ma la situazione resta critica e surreale, con il presidente Trujillo che attribuisce il provvedimento a presunti ‘fastidi’ causati dal club.
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Un’interrogazione parlamentare, con Maurizio Canetta (Ps, Giso e Forum Alternativo) primo firmatario, chiede al Consiglio di Stato perché i richiedenti l’asilo Nem (Non entrata in materia), che stanno creando disagi in Città Vecchia a Locarno, siano esclusi dal nuovo Centro cantonale polivalente di Camorino. L’articolo di Davide Martinoni spiega che i Nem, in attesa di rimpatrio e senza possibilità di svolgere attività, vivono in una situazione di forte rischio di scompenso psichico. La coabitazione con altri richiedenti asilo in pensioni cittadine genera tensioni, e i deputati si interrogano sull’idoneità del centro di Camorino ad accogliere questi casi e sui tagli al DSS che hanno influito sulla gestione dei centri.
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