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Per la famiglia curda in bilico, l’abbraccio della comunità

Sull’edizione odierna anche il tema della digitalizzazione per gli studi legali, la prevenzione delle Fart e i Centri extrascolastici a Bellinzona

12 marzo 2025
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Scatta oggi la petizione a favore della famiglia curda di Riazzino per cui è già stato deciso il rimpatrio forzato in Turchia. La comunità manifesta la sua solidarietà con l’obiettivo che il governo interceda con l’Ufficio della migrazione per consentire ai due ragazzi di terminare studi e formazione nell’attesa che la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) si esprima su un ricorso dell’avvocata Immacolata Iglio Rezzonico.

Il commento in prima pagina analizza il dibattito sempre più aspro tra pacifisti e bellicisti. Armarsi per difesa promuovendo al contempo una cultura della pace non è proprio possibile?

Anche per gli studi legali il tema della digitalizzazione «è una via obbligata», afferma Andrea Lenzin, presidente dell’Ordine ticinese degli avvocati (Oati), dell’idea che le nuove tecnologie siano necessarie anche «per essere concorrenziali nei tempi di gestione delle pratiche».

‘Non attraversate quei binari!’. È questo l’appello della Fart, confrontata con il problema dei passeggeri che attraversano le rotaie della Centovallina laddove non è consentito. Ha dunque trasmesso ai Comuni attraversati dal treno un avviso (pubblicato agli albi) nel quale richiama l’attenzione su questa tematica.

Sull’edizione odierna spazio anche alla situazione dei Centri extrascolastici a Bellinzona, con la Città ora orientata su un modello con tariffe uniformate e più accessibili.

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