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Credit Suisse, quegli ‘Suisse Secrets’ che tornano alla mente

Intervista a uno degli autori dell'inchiesta. Fiorenzo Dadò evoca un ‘Lago d'Orta bis’, a Lugano si contestano grandi finestre e in Israele si protesta

28 marzo 2023
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La crisi del Credit Suisse riapre il capitolo degli scandali nei quali la banca è stata coinvolta. A partire da ‘Suisse Secrets’: oggi su laRegione intervista a uno dei giornalisti dietro all’inchiesta che ha rivelato legami tra il Credit Suisse e un affollato demi-monde politico-industriale.

Oltre trent'anni fa, nel dicembre del 1991, il Consiglio di Stato di allora si riunì sulle rive del Lago d'Orta per riformare Dipartimenti e Amministrazione. Ed è di un "Lago d'Orta bis" che, secondo il presidente uscente della Gestione Fiorenzo Dadò, ci sarebbe bisogno alla luce del bilancio dell'anno commissionale.

In via Nassa 54, a Lugano, i lavori che hanno ridisegnato la facciata dell’edificio hanno visto, in particolare, la sostituzione delle finestre storiche con altre che sembrano tanto delle vetrine. Da qui la contestazione di un confinante, al quale il Tribunale cantonale amministrativo dà ragione: poteva opporsi alla licenza edilizia. Ora il Consiglio di Stato dovrà esprimersi nel merito.

Israele, l’“unica democrazia del Medio Oriente”, come ama spesso definirsi, conosce così la crisi più grave della sua storia. Fiumi di manifestanti da mesi scendono nelle piazze per contestare la progettata riforma della Magistratura: revisione brutale, che non solo depotenzierebbe (in un Paese senza Costituzione) i poteri della Corte suprema, addirittura la annichilirebbe, cancellerebbe la divisione dei poteri, porrebbe i giudici sotto tutela di parlamento e governo in carica, che ne possono bloccare le sentenze, quelle sui palestinesi e sugli ultra-ortodossi esenti dal servizio militare. E annullare la decisione di processare il premier Benjamin Netanyahu per corruzione e abuso di potere.

E poi lo sport, con l'analisi di Christian Solari sulla stagione hockeystica del Lugano appena conclusasi: da McSorley a Gianinazzi, un travagliato cambio di rotta che diventa la soluzione per il Lugano che verrà. Non soltanto a livello di filosofia hockeistica.

Buona partita. Pardon, buona lettura.

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