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Abuso di forza, agenti sotto inchiesta a Chiasso e Mendrisio

Ma anche le mancate soluzioni per il sentiero non ufficiale della Capanna Scaletta, i rustici fuori zona e la storia di Mattia, affetto da Sma

7 marzo 2023
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Una decina di agenti di polizia delle Comunali di Mendrisio e Chiasso sono sotto inchiesta per il sospetto che, durante un intervento legato a due autori di reato che si erano dati alla fuga, sia stata utilizzata la forza oltre il limite consentito dalla legge. È questa la notizia di apertura dell’edizione odierna. Il tema viene approfondito nella cronaca del Mendrisiotto, dove sono presentati anche alcuni dettagli di una vicenda che ha portato all’apertura di un’inchiesta, coordinata dal procuratore generale Andrea Pagani.

Nelle pagine del Bellinzonese, invece, si torna al dramma avvenuto lo scorso 4 settembre sul sentiero non ufficiale che porta alla Capanna Scaletta (morirono due 14enni che si trovavano in gita con una polisportiva del Varesotto e un terzo coetaneo ticinese rimase gravemente ferito nel tentativo di soccorrerli) per segnalare che ancora, per quel percorso montano, non è stata trovata una soluzione. La Sat Lucomagno sta tuttora valutando se e come intervenire. Il Cantone suggerisce di "dimenticare" il sentiero non ufficiale.

Il giornalista Jacopo Scarinci, nella cronaca di Cantone, spiega il cambio di approccio per i rustici fuori zona secondo la visione dell’Alleanza patriziale ticinese, che aderisce al ‘manifesto’ dell’Ente regionale per lo sviluppo di Locarnese e Vallemaggia. E ammonisce: ‘Un patrimonio da salvare finché c’è tempo’.

Una panoramica, a firma di Simonetta Caratti, racconta la storia di Mattia, che deve crescere con l’atrofia muscolare spinale, un male progressivo, che non gli ha tolto il sorriso. Per centinaia di pazienti, il Centro Myosuisse facilita la vita.

E ancora: l’entrata di Lugano nel mondo delle criptovalute non sarebbe stata possibile senza Paolo Ardoino, Cto di Tether. Mirko Sebastiani lo ha incontrato e intervistato per scoprire di più su di lui.

Ampio spazio è dedicato ai dieci anni dalla morte di Giuliano Bignasca, fondatore della Lega dei ticinesi. Andrea Manna e Giacomo Agosta hanno raccolto testimonianze e analisi, come quella del politologo Oscar Mazzoleni che afferma: ‘Il massimo rappresentante dell’anima barricadera del movimento, che oggi si fa fatica a vedere’.

Pure nel nome del ricordo dello stesso Bignasca è il commento di Franco Zantonelli, dal titolo ‘Il primo (improvvisato) sovranista’. Ripercorre la vita politica del ‘Nano’ e spiega cosa rappresentò la nascita del movimento per il Ticino.

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