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Omofobia, arrivano le prime denunce. Anche in Ticino

Tra le persone segnalate, anche un professore della Facoltà di teologia di Lugano. E poi il Ceneri che ancora divide, le settimane bianche a Bellinzona…

18 ottobre 2021
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La “mafia gay” composta di “parassiti della società”: parole forti che costituirebbero una discriminazione basata sull’orientamento sessuale ai sensi dell’articolo 261bis del Codice penale, la legge contro l’omofobia entrata in vigore nel luglio del 2020. Così la pensa l’associazione Pink Cross, la federazione svizzera di omo e bisessuali, che ha sporto numerose denunce, molte delle quali relative alla campagna per la votazione sull’iniziativa “matrimonio per tutti”. Una di queste denunce riguarda il Ticino: Manfred Hauke, direttore di una rivista bimestrale cattolica in lingua tedesca e del suo sito web – e docente alla Facoltà di teologia di Lugano, la quale non prende posizione sul caso specifico anche se ricorda la propria contrarietà a qualsiasi forma discriminatoria – in cui è apparso l’articolo con i virgolettati da cui siamo partiti.

Segnalazioni anche all’Istituto leventinese per anziani, ma questa volta si tratta dei dipendenti delle tre strutture di Faido, Giornico e Prato sulle situazioni da loro ritenute problematiche nella gestione della struttura, degli ospiti e delle risorse umane. Ma c’è anche chi, temendo ritorsioni, ha deciso di non esporsi. Si era invece esposta la Vpod: il sindacato si era infatti opposto a una risoluzione del Consiglio di Stato sullo sciopero dei dipendenti cantonali. Risoluzione del 2012: il ricorso ha avuto un iter travagliato e il sindacato ha deciso di ritirarlo, chiedendo un incontro con il governo per discutere del tema. A proposito di sindacati: c’è una formica rossa per chi pensa che alcuni siano troppo ricchi.

Restando nel Sopraceneri, c’è la questione delle settimane bianche bellinzonesi: il collegio dei direttori ha deciso di concentrarsi sulle settimane verdi, lasciando perdere le attività legate allo sci. Ma il Consiglio comunale potrebbe nuovamente dire la sua. Andiamo nel Sottoceneri, soffermandoci un attimo su questa montagna che separa, geograficamente e culturalmente, il Ticino: ce ne parla lo storico Orazio Martinetti autore del libro ‘Il Ticino sottosopra’. Intanto a Chiasso si sono festeggiati, con Stefano Bollani, i vent’anni dalla riapertura del Cinema Teatro: vi raccontiamo come è andata.

Infine, per i commenti abbiamo Aldo Sofia che ci parla, a proposito delle proteste dei “no pass" in Italia, del vistoso fascismo che non esiste.

Buona lettura e ci rileggiamo domani.

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