Impact Journalism

Gli hacker della civica 

Voxe Team
(Thomas Salva)
25 giugno 2016
|

Jim Jarrassé, Le Figaro, Francia 

Sono hacker della civica. Sono i ragazzi di Voxe.org e hanno tutta l’intenzione di usare i tool digitali al servizio dei cittadini. Il loro prodotto pilota? Un comparatore  di programmi politici, per rendere accessibile al maggior numero di persone possibile cosa intendono o non intendono fare vari candidati che si sfidano in un’elezione. L'associazione è stata lanciata nel 2012, in Francia, in occasione della scelta del Presidente della Repubblica. Ora è presente in ben 15 paesi, tra cui alcuni paesi africani come la Costa d’Avorio, la Guinea Equatoriale o il Benin. «Ci siamo resi conto che le informazioni sono spesso difficili da trovare, figuriamoci, poi, quando si tratta di metterle a confronto», ricorda Léonore de Roquefeuil, presidente e cofondatrice del sito che ha ottenuto una borsa della fondazione Google.org nel 2015. 

Il compito risulta ancora più arduo a causa della grande varietà di formati - PDF, documenti digitalizzati, volantini cartacei – e della lunghezza dei programmi, che contengono, spesso, oltre 50 proposte. Per trattare questa immensa mole di lavoro, Voxe.org si è dotato di un piccolo esercito di volontari, di cui una maggioranza di studenti. Ad ogni elezione, devono trascrivere i programmi in modo neutro, senza modificarne la formulazione. In tal modo, scegliendo un determinato tema o un determinato candidato, l'internauta potrà consultare facilmente le diverse proposte e formarsi un’opinione. Obiettivo: «Fornire ai cittadini gli strumenti necessari per votare in modo informato e sereno e non in base alla fotografia del candidato», rileva Léonore de Roquefeuil, presidentessa di Voxe. Tale missione è ancora più importante nei paesi in cui è difficile l’accesso all’informazione. «In questi paesi, in cui la stampa è assente, quattro volontari possono già avere un impatto eccezionale. 

Volontari che non di rado sono studenti o gruppi di amici, appositamente formati per lavorare con l’associazione. Innanzitutto, devono imparare ad individuare e raccogliere informazioni neutre. Principali fonti: i programmi ufficiali dei candidati e i loro post sui social network. A volte, bisogna improvvisare come, ad esempio, in Costa d’Avorio dove, data l’assenza di programmi, Voxe ha deciso d’inviare un questionario ai singoli candidati. I programmi sono poi inseriti nella piattaforma online, generando così un flusso di informazioni che possono essere liberamente riutilizzate. Ultima tappa: la comunicazione, che avviene, generalmente, tramite accordi di collaborazione conclusi con i media dei paesi nei quali opera Voxe. Proprio questo tipo di accordi consente di attirare il maggior numero di visitatori: attualmente la piattaforma conta 3,7 milioni di utenti nel mondo.

Il target più recente è rappresentato dagli Stati Uniti, dove è in pieno corso la campagna per le elezioni primarie. Per accedere al mercato, estramemente concorrenziale, della «civic-tech» americana, il team francese di Voxe ha stretto un accordo di collaborazione con Laila Alawa, una giovane blogger di origine siriana, che ha accettato di occuparsi del gruppo di volontari basato a Washington. Insieme hanno elaborato, oltre al comparatore, una guida delle elezioni, che spiega, mediante video e schede tematiche, la vera posta in gioco. «Per il momento, l’accoglienza è stata positiva», si rallegra Roquefeuil, che si è recata sul posto per siglare accordi con la stampa e alcuni canali televisivi americani. «È una sfida importante per noi, perché ne va della nostra credibilità», aggiunge. 

Voxe, pero’, non dimentica il proprio paese di origine. «E’ un contesto molto favorevole per noi: da un lato, le elezioni presidenziali dell’anno prossimo e, dall’altro, movimento alternativi come ‘Nuit debout’», l’equivalente francese di ‘Occupy Wall Street’. In Francia la piattaforma si è posta innanzitutto l’obiettivo di rimotivare una generazione di giovani disgustati dalla politica, dando loro voglia di partecipare di nuovo alla vita della democrazia, d’impegnarsi. Oltre alle modifiche apportate al comparatore di programmi nell’ottica delle scadenze del 2017, l’associazione lavora alla realizzazione di vari progetti, come ‘Newswatch’, che verrà lanciato, dapprima, sotto forma di newsletter, per fornire agli internauti alcune piste concrete in termini d’impegno politico - associazioni, manifestazioni, petizioni – su temi di attualità. È stato appena lanciato anche un altro progetto di newsletter, battezzata ‘Happy democracy’, democrazia felice, e dedicata all’attualità della ‘civic-tech’. Infine la Voxe Academy, un’università di educazione civica, fisica e digitale, aprirà le porte nel prossimo autunno per insegnare ai propri studenti  «a diventare cittadini attivi». Un’opportunità di monetizzazione per Voxe, che proporrà diversi forfait destinati al pubblico, alle aziende e alle collettività. 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔