Curiosità

Al via il monitoraggio dell'aria dentro il Duomo di Firenze

Bio-trappole con licheni e filtri potranno rivelare la presenza di inquinanti

Di notte
(Wikipedia/Petar Milošević)
15 settembre 2023
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Al via il biomonitoraggio dell'aria all'interno del Duomo di Firenze. Saranno analizzati il particolato atmosferico tramite utilizzo di licheni, e i microrganismi presenti in atmosfera e sulle superfici. Per la prima volta viene fatta un'operazione del genere dentro la cattedrale grazie a un progetto dell'Opera di Santa Maria del Fiore con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, le università di Firenze e di Siena e l'Accademia dei Lincei.

Licheni (con lichen bags), piastre con terreni nutritivi per funghi e batteri e filtri microbiologici sono stati posizionati in vari punti della Cattedrale, della Cupola e in Santa Reparata. Lo studio andrà avanti tre mesi. Le analisi sul particolato accumulato dai licheni faranno determinare con metodi chimici e magnetici l'eventuale presenza di metalli inquinanti e i dati dall'analisi microbiologica daranno informazioni per individuare specie dannose per il patrimonio artistico e per la salute. Il particolato atmosferico al di sotto dei 10 µm ha effetti dannosi per la salute e con agenti biologici dispersi in aria agisce sulle superfici lapidee e sugli affreschi accelerandone il deterioramento.

Nella Cupola i licheni sono stati posti sui ballatoi, a 32 e a 50 metri di altezza, e anche alla base degli affreschi, dove si ipotizza che il flusso d'aria possa trasportare il particolato e i microrganismi dall'esterno, attraverso i portoni. Prevista l'estrazione del Dna di funghi e batteri per l'analisi metagenomica. "Stiamo lavorando con atenei e altri istituti – spiega Luca Bagnoli, presidente dell'Opera –, su ricerche e sperimentazioni per la conoscenza e la conservazione del nostro patrimonio". "L'impiego dei licheni ha una lunga tradizione nel biomonitoraggio ed è legato alla loro efficacia nella ritenzione di componenti aerodisperse – sottolinea il fisico Aldo Winkler dell'Istituto Nazionale di Geofisica –. Abbiamo già usato questo metodo alla collezione Guggenheim di Venezia, sugli affreschi di Raffaello della Villa Farnesina e sul colle Palatino del Parco Archeologico del Colosseo, a Roma, in musei di Buenos Aires".

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