Auto e moto

Family-feeling affascinante

Yamaha Svizzera ha messo a disposizione la sua vastissima gamma di modelli. Abbiamo potuto testarli nel circuito dell’Anneau du Rhin nei dintorni di Colmar in Francia.

Da sinistra MT-07, MT-09 e MT-10, tre modelli dal design accattivante
10 aprile 2018
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Attualmente la Yamaha è la seconda azienda produttrice di moto al mondo, dopo la connazionale Honda. Oggi la casa di Iwata produce una gamma completa di veicoli, a partire dagli scooter con cilindrate che variano da 50 a 530 cc a una serie articolata di moto che spazia da 50 fino a 1900 cc, nei segmenti cruiser, sport touring, sport, dual-sport e offroad. Yamaha inoltre dispone di una serie di motorizzazioni altrettanto completa con propulsori monocilindrici, bicilindrici, tre e quattro cilindri. Il design accattivante e le prestazioni da riferimento, in particolare pensando alla serie MT e alle sportive R6 ed R1, rendono questi modelli molto attrattivi. Nel 2014 Yamaha lanciò la sua controffensiva alla crisi con la serie MT che insieme alle sue derivate come la XSR e Tracer è subito balzata ai vertici delle preferenze dei clienti.

Novità principali per questo 2018

Al Tokyo Motor Show 2015 Yamaha presentò il prototipo MWT-9: una concept bike a tre ruote che offrì un’anticipazione di quello che sarebbe arrivato in futuro. Ora due anni dopo arriva la Niken, la prima moto di serie a tre ruote, monta un propulsore a tre cilindri frontemarcia di 847 cc (quello della MT-09). Per la MT-07 è stato rivisto il design, un nuovo setting della forcella e un monoammortizzatore regolabile in estensione. La MT-09 “affila le armi” presentando una versione SP, equipaggiata con un mono Öhlins e una colorazione dedicata. La R1 M 2018 apparentemente sembra uguale perché a livello di design non ha subito modifiche, ma è stata aggiornata per quanto riguarda sospensioni ed elettronica. La più evidente novità riguarda il pacchetto di sospensioni semiattive Öhlins ERS, affiancato dalla logica SEC 2.0 e ovviamente interfacciato con la piattaforma inerziale. Le sospensioni ora comunicano più velocemente con “il cervello” dell’elettronica e i nuovi componenti idraulici hanno un’efficienza migliorata. Per il setting delle sospensioni Yamaha ha voluto anche metterci del suo, aggiungendo a quella esistente la nuova interfaccia OBTI, che offre una nuova filosofia di taratura della ciclistica.

MT, gamma decisamente attrattiva

Cosa c’è di meglio in un test che trovarsi gran parte dei modelli che ti attendono fuori dal circuito per essere testati, ringraziamo quindi l’importatore per la Svizzera Hostettler che tutti gli anni nel mese di marzo organizza questo evento. Detto questo, abbiamo provato un po’ tutti i modelli ma poi ci siamo concentrati in particolare sulla serie MT. L’attuale gamma di naked è costituita a partire da 125 fino a 1000 cc di cilindrata per dare la possibilità ad ogni appassionato di sperimentare le emozioni di guida abbinate a un look accattivante che la serie MT è in grado di esprimere. Quello che trasmette alla guida la serie MT ha un unico comune denominatore, piacere di guida assoluto. La ciclistica neutra e comunicativa dei vari modelli si rivela agile nel misto ma stabile e rassicurante nel veloce. L’elasticità e le prestazioni dei propulsori sono un ulteriore riferimento nelle varie cilindrate, ci riferiamo in particolare alla bicilindrica MT-07, alla tre cilindri MT-09, disponibile anche nella nuova versione più performante SP. La quattro cilindri MT-10, la più potente della gamma, deriva dalla R1, è una Hyper Naked di 160 cv in grado di soddisfare anche “i palati” più esigenti. Sono solo due i modelli che non abbiamo potuto testare perché non ancora disponibili, una è la già citata tre ruote Niken e l’altra è la Sport Tourer Tracer 900 che disporrà anche di una versione GT. La nuova Tracer verrà presentata a metà aprile, quindi vi sveleremo le nostre impressioni dopo il Test.

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