La formica rossa

Ipse dixit

Lorenzo Quadri fa suoi gli argomenti dell’ambasciatore russo. Così il menefreghismo leghista sull’Ucraina diventa putinismo

(Facebook)
22 febbraio 2023
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La posizione sull’Ucraina del Mattino – dunque della Lega, checché ne dicano – è arcinota e si riduce a questo: freghiamocene. Freghiamocene della guerra, freghiamocene d’un popolo massacrato, freghiamocene dell’accoglienza (che poi son tutti in giro col Suv, ’sti sfollati, ci usassero almeno la cortesia d’essere poveri). D’altronde è il giornale che domenica denunciava in prima pagina i "profughi ucraini à gogo", titolando a caratteri cubitali "la barca è stracolma!". Lo stesso ferino, ripugnante ritornello utilizzato ottant’anni fa dagli antisemiti, quando erano gli ebrei a chiedere rifugio. Quello che ci mancava, finora, era il salto esplicito dal menefreghismo al putinismo: spillover compiuto su Facebook da Lorenzo Quadri, che per suffragare le sue teorie sulla neutralità tradita ha ripubblicato – in un raro impeto di xenofilia – le farneticanti critiche alla Svizzera dell’ambasciatore russo all’Onu. Lo stesso sciacallo, per capirci, che nell’intervista parla di "regime nazista a Kiev" e "operazione per difendere la popolazione russa in Donbass". Ipse dixit, Quadri sequitur.

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