La formica rossa

Piero Marchesi e il vallo della decenza

Il consigliere nazionale Udc paragona il miliardo di coesione all’Ue al pizzo estorto dalla mafia. Alla faccia del rispetto di vittime e Parlamento

(Ti-Press)
2 ottobre 2021
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“In Sicilia i commercianti, per evitare di vedersi incendiato il negozio, pagano il pizzo alle organizzazioni mafiose”. Con il versamento del cosiddetto ‘miliardo di coesione’ all’Unione europea “stiamo addirittura mettendoci in condizioni peggiori di quei poveri commercianti siciliani”. Si può pensare quel che si vuole dell’Europa e delle relazioni che con essa dovrebbe avere la Svizzera. Si può perfino coltivare il puerile feticcio dei ‘liberi e svizzeri’ che se ne fregano del continente in mezzo al quale sono piantati, e al quale devono gran parte della loro sicurezza e prosperità. Ma queste parole del consigliere nazionale Udc Piero Marchesi, giovedì in Parlamento, superano il vallo della decenza. Oltre a strumentalizzare biecamente le vittime di mafia e a paragonare Bruxelles a Cosa Nostra, rivelano tutto lo squallore d’una sesquipedale ignoranza politica e diplomatica. E contribuiscono allo stereotipo dei ticinesi bifolchi che a Berna ci vanno solo per piangere miseria e spararla grossa, confondendo il legislativo federale con una qualsiasi bettola di Monteggio dopo l’ennesimo bianchino. Ci meritiamo di meglio.

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