laR+ L'analisi

Stati Uniti, il caos dopo la tempesta

La superpotenza sprofonda in un abisso che condizionerà pesantemente il suo ruolo e la sua immagine nel mondo

Cosa potrà succedere ora? (Keystone)

Un annus horribilis che sembra non dover mai terminare. La bolla di immunità e invincibilità dentro la quale Donald Trump si era rintanato l’ha bucata il virus, come in una sorte di grottesca e gigantesca nemesi umana e politica. La stessa che aveva già colpito i leader più o meno negazionisti, dal britannico Boris Johnson a brasiliano Jair  Bolsonaro. Ficcate nella memoria rimangono le immagini dell’allegro assembramento di pochi giorni fa nel giardino delle rose della Casa Bianca in onore di Amy Coney Barrett, la candidata conservatrice prescelta per occupare il nono seggio della corte suprema vacante dalla morte, recentissima,  dell’icona femminista Ruth Bader Ginsburg. E’ lì tra i festanti, quasi tutti privi di mascherina, che l’invisibile nemico ha potuto infierire: il morbo ha contagiato il presidente, la moglie, diversi consiglieri, e  almeno due senatori, ponendo così una seria ipoteca sulla ratifica della nomina della stessa Barrett.  Ricoverato  al Walter Reed Hospital, il presidente ha voluto rassicurare; ma le informazioni fornite dallo staff sanitario e politico non hanno fatto altro che aggiungere confusione. Il medico personale non ha sciolto l’interrogativo posto dai reporter (“il presidente è mai stato sotto ossigeno?”) e le sue rassicurazioni contrastano con le dichiarazioni ben meno ottimistiche del “chief of staff” Mark Meadows immediatamente trafitto dagli strali dello stesso presidente.

Cosa potrà succedere ora? I dibattiti fanno parte della tradizione, non della costituzione. Potrebbero anche in parte essere annullati. La campagna elettorale procede, sarà  condotta dal vicepresidente Mike Pence e da alcuni membri della famiglia Trump. La data del voto, il 3 novembre non potrà essere posticipata, a meno di un voto del Congresso, con doppia maggioranza: molto improbabile dunque. Il 25esimo emendamento della Costituzione prevede un passaggio di consegne al vicepresidente in caso di destituzione, dimissioni o morte del presidente. Mentre la legge  stabilisce che se presidente e vicepresidente fossero nell’incapacità di governare, il timone passerebbe nelle mani dello speaker della Camera. Carica ricoperta da Nancy Pelosi, acerrima nemica di Trump. La legge comunque non specifica cosa significhi esattamente “incapacità di governare”.

Incerto anche lo scenario elettorale  che si aprirebbe  in caso di rinuncia o di morte di Donald Trump, perché dovrebbe essere il partito, entro il 20 gennaio, giorno dell’insediamento, a indicare ai grandi elettori un nome sostitutivo. Già segnata dalle contestazioni preventive dello stesso Trump che in ritardo nei sondaggi non ha voluto garantire il rispetto del risultato delle urne, la tornata elettorale 2020 rischia di sfociare in un devastante caos. Il vertiginoso degrado della  funzione presidenziale, la rimessa in discussione in questi anni della separazione dei poteri- caposaldo della democrazia americana dai tempi dei padri fondatori- la pandemia, il crollo dell’economia, gli incendi legati ai cambiamenti climatici, le rivelazioni giornalistiche  sul presidente miliardario-nullatenente, hanno sprofondato la  superpotenza in un abisso che condizionerà pesantemente il suo ruolo e la sua immagine nel mondo.

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