laR+ IL COMMENTO

Perde il sogno rossoverde, vince il pragmatismo del centrodestra

Riflessioni, incontri... ma il fronte progressista non riesce a invertire la rotta. Intanto si avvicinano le votazioni del 9 giugno, soprattutto sul fisco

In sintesi:
  • Lega e Udc, pochi fronzoli e idealismi premiano. La conferma nei risultati di queste elezioni comunali
  • Crescono Plr e Centro nei Municipi: profilati si vince
  • Il caso Arbedo-Castione. Certa politica fallisce, la magistratura costretta ancora una volta a intervenire  
Il segreto pubblico dell’urna
(Ti-Press)
16 aprile 2024
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Alla luce dell’esito del triplice appuntamento con le urne di questi ultimi dodici mesi, vien da domandarsi che cosa porteranno in dote al congresso dell’8 giugno del Partito socialista i due giovani ambiziosi presidenti che si candidano a un ulteriore mandato. Sul piano elettorale assai poco. Ha dichiarato Fabrizio Sirica, timoniere del Ps con Laura Riget, commentando a caldo i risultati per i Municipi: “Dove siamo andati da soli abbiamo confermato la tenuta”. Parole che difficilmente confortano la base, quando l’alleanza con i Verdi è stata il mantra del fronte progressista in vista dapprima delle Cantonali, poi delle Federali e infine delle Comunali. Il matrimonio tra socialisti ed ecologisti si è rivelato sostanzialmente un flop alla prova del voto. Tirate le somme, si è tradotto in una perdita di seggi. Lo attesta la magra performance anche per i legislativi locali.

E allora cosa hanno prodotto riflessioni e incontri preannunciati in casa Ps nelle riunioni di comitato seguite alle deludenti elezioni cantonali dell’aprile 2023? Dove sta andando quel progetto definito dal sognante Yannick Demaria “un gesto di speranza e resistenza di fronte al disorientamento e al disagio che nascono da questa società malata basata sui criteri di consumo”? Peccato che la gran parte dei componenti, singoli e famiglie, di questa società si veda eroso il potere d’acquisto, si indebiti, tema per il posto di lavoro. E abbia quindi bisogno di risposte concrete. Insomma, non ci sono solo emergenza climatica e diritti civili. Di fronte all’arretramento dell’area rossoverde, la copresidenza del Ps e i co-coordinatori dei Verdi avrebbero dovuto rivedere per tempo le proprie strategie per cercare di invertire la rotta. Invece... Occhio: il congresso socialista per la futura presidenza si avvicina, così come si avvicina una tornata di votazioni popolari molto importante per l’area rossoverde: in particolare quella sulla, da lei osteggiata, riforma fiscale.

Spira ben altro vento nelle vele della destra, dove Lega e Udc confermano sia il buon momento per l’area, sia il fatto che questo buon momento dipenda dall’apporto democentrista. Se la conferma di Michele Foletti a Lugano è una medaglia che i leghisti possono lecitamente attaccarsi al petto, guardando i Legislativi – la stessa Lugano e Mendrisio parlano chiaro – l’Udc di Piero Marchesi mostra che la sua crescita non si sta arrestando. Al netto dei sorrisi forzati e un po’ pinocchi di un Marco Chiesa che non si era candidato per fare il municipale, e invece erediterà l’ufficio sgomberatogli con prontezza da Tiziano Galeazzi.

Sempre nel centrodestra, i sorrisi del presidente del Plr Alessandro Speziali sono giustificati: i liberali radicali sono cresciuti nei Municipi – anche grazie a uno Speziali più presente a fianco delle sezioni e più profilato rispetto a certe timidezze passate –, senza vendere illusioni in un periodo storico in cui invero sarebbe la via più semplice, tra anti-politica imperante e primato assoluto, si diceva, dei diritti a scapito dei doveri. Non era facile, considerando la flessione vissuta a livello cantonale. Flessione cui era scampato il Centro di Fiorenzo Dadò, che mantiene il trend: la scelta di argomenti da battaglia pochi ma buoni – imposta di circolazione su tutti – ha pagato anche a livello locale.

Ma c’è un fatto che ha segnato in negativo queste Comunali. L’annullamento delle elezioni ad Arbedo-Castione per la manipolazione di una cinquantina di schede, con doverosa segnalazione alla Procura. Ancora una volta deve intervenire la magistratura. Segno di una certa politica allo sbando. Davvero preoccupante.

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