Commento

A ‘laRegione’ il punto di partenza di un nuovo ciclo

Il cambiamento in corso è un'occasione per dare un nuovo impulso al giornale, restando sempre fedeli alla nostra essenza

La premessa: un'informazione affidabile su tutti i canali (Ti-Press)
2 gennaio 2021
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Il punto di partenza è una situazione di equilibrio. La redazione conosce bene il proprio mestiere e i lettori sanno cosa possono trovare a 'laRegione’: un’informazione curata, affidabile, completa e, perché no, profilata sui temi che interessano l’opinione pubblica ticinese.

Questo equilibrio non è frutto di nessuna 'mano invisibile’, bensì dello sforzo congiunto di un gruppo di professionisti, dai giornalisti alla tecnica, dal segretariato ai correttori di bozze, che ogni giorno producono sui vari canali (carta, web e social media) un ottimo giornale. Così, si potrebbe pensare, assumere la direzione della testata dovrebbe essere più facile.

Invece no, non è facile. Perché la responsabilità è enorme, soprattutto quella di riuscire a mantenere tutto il buono che ‘laRegione’ ha saputo fare durante l’eccellente ciclo di Matteo Caratti. Ma poi non basta mantenersi: ci vuole anche altro. Perché i tempi che corrono richiedono di essere capaci di innovare, di adattarsi meglio e di più a nuove e numerose sfide in un momento tanto particolare, in Ticino e nel mondo.

Ci siamo appena lasciati alle spalle un 2020 assurdo e, guardando avanti, il 2021 si presenta con un grandissimo punto di domanda: fino a quando la pandemia continuerà a condizionare le nostre vite? Chi lo sa.

Sono circostanze in cui, tra l’altro, il nostro compito come giornalisti viene ingigantito: abbiamo il dovere d’informare correttamente in un periodo in cui a prevalere è l’incertezza. E, mentre da un lato cresce la domanda d’informazione affidabile, come notava in una recente intervista il collega Aldo Sofia, dall’altro assistiamo a un notevole calo delle entrate pubblicitarie per i media. Sofia parlava di una sorta di paradosso che mette in evidenza le difficoltà con le quali siamo confrontati. Come sopravvivere in questo contesto? A nostro avviso vi è una sola strada: la qualità. Qualità intesa come capacità di distinguersi, di andare oltre i fatti per riuscire a fornire ai lettori chiavi di lettura profonde. Capacità di suscitare il dibattito, di dire la nostra con coraggio, di scavare per portare alla luce ciò che altri vorrebbero tenere in penombra. Solo in questo modo riteniamo che l’esistenza della testata possa essere giustificata e, allo stesso tempo, garantita.

Siamo dunque all’inizio di un nuovo anno ed è giunta l’ora di alzare il sipario su questo nuovo ciclo del nostro giornale. Come in ogni periodo di transizione questo implica, al nostro interno, che certe modalità andranno conservate e che se ne consolideranno di nuove. Il mio personalissimo auspicio, in primis per la redazione ma che estendo volentieri a tutti, è di approfittare al massimo di questo passaggio. I momenti di transizione sono affascinanti perché sono gli istanti in cui più facilmente possiamo renderci conto che siamo noi stessi a definire le strutture, quelle che domani diventeranno abitudini, pratiche istituzionalizzate, forme acquisite. Ora che queste strutture sono più malleabili, perché vi è in corso un cambiamento, possiamo incidere di più. Cogliamo questa occasione per dare un nuovo impulso a ‘laRegione’, restando sempre fedeli alla nostra essenza.

Leviamo dunque i calici e brindiamo a un 2021 ricco di soddisfazioni. E diciamocelo, più forte che mai: alla salute!

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