Commento

Far sparire l'A2 a Bellinzona: sogno da realizzare!

E pure puntare sul completamento di Alptransit

28 novembre 2019
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Bello avere delle visioni, mi son detto leggendo lo scambio di opinioni in pagina di Bellinzona fra il consigliere comunale dei Verdi Ronnie David (‘E se coprissimo l’autostrada in città?’) e il municipale Plr Simone Gianini (‘D’accordo, ma si completi AlpTransit’). Bello perché, indipendentemente da chi ha vinto o perso alle federali, si ricomincia con molta concretezza. E poco importa se lo si fa perché magari ci sono le comunali a un tiro di schioppo e si desidera cominciare a marcar presenza.

Andiamo quindi diritti al sodo. Altre città svizzere hanno interrato l’autostrada? Sì, e in più la stiamo nascondendo anche noi. Ad Airolo, per esempio. Ma abbiamo anche un progetto per aggirare (finalmente) Bissone, per non parlare di progetti ora in consultazione nei Comuni interessati con al centro sempre l’A2 tra Sigirino e Rivera. E allora perché non iniziare a sognare anche guardando al tratto fra Sementina e Gnosca da svincolo a svincolo? Facciamolo e speriamo che non resti solo un sogno. A questo sogno (far scomparire l’A2 sotto terra nel Bellinzonese) non si deve contrapporre ma aggiungere un altro sogno. Quello di mettere la ferrovia in galleria, completando finalmente AlpTransit, togliendo così finalmente (come opportunamente sottolinea Simone Gianini) i treni merci dai nostri abitati, permettendo così di utilizzare la ferrovia urbana per collegamenti ancor più frequenti e con sempre più fermate (Claro, San Paolo, Saleggi, Camorino e Piazza Indipendenza). Un progetto che permetterebbe anche di risolvere, oltre alla questione della sicurezza (merci pericolose fuori dalla capitale!), anche questioni interne di traffico sempre più da decongestionare. Visto che anche Bellinzona, causa il boom degli investimenti edilizi, sta andando in tilt e le sue arterie stradali sono sempre più sollecitate, si potranno così offrire valide alternative negli spostamenti col trasporto pubblico, in particolare il treno sempre più simile a un metrò cittadino.

Alzi la mano chi non è d'accordo!

Ora, di valide ragioni per investire risorse (politiche e economiche) in queste direzioni, puntando su entrambi gli assi (aggiramento ferroviario di Bellinzona e interramento dell’autostrada) ce ne sono a bizzeffe. Verrebbe da dire: alzi la mano chi non è d’accordo. Immagino che tutti i partiti possano sintonizzarsi proprio su queste rivendicazioni. Quello che però rischia di essere diverso è il discutere su cosa si farà dopo. Cioè una volta (se tutto ciò avverrà) che si saranno portate in porto le due maxi-imprese a salvaguardia della qualità di vita del nostro territorio.

Non vorremmo che succedesse quello che sta avvenendo con AlpTransit. Ossia che i camion (o le merci) che dovevano finire su rotaia, stanno ancora circolando troppo su gomma, inquinando l’ambiente e consumando le infrastrutture.

Verde ma non per edificare nuove palazzine

Mutatis mutandis e continuando il sogno, non vorremmo che i terreni che potrebbero essere recuperati dall’interramento dell’autostrada, anziché splendidi prati verdi e zone di svago – come li si mostra oggi nei cartelloni pubblicitari degli studi di architettura e di pianificazione che promuovono simili progetti – finiscano per trasformarsi ancora in spazi da aggredire con le solite palazzine. Immobili che generano a loro volta altro traffico.

Ci troveremmo senz’ombra di dubbio ai piedi della scala dopo aver speso centinaia e centinaia di milioni.
Ben vengano quindi visioni e anche sogni, ma facciamoli per bene dall’inizio alla fine.

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