Commento

La passione di Bersani e del Plr

6 aprile 2017
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Sono stati tre giorni di passione quelli vissuti dal Plr di Bellinzona e dal potenziale sfidante, Andrea Bersani, chiamati a decidere se lanciare o meno il guanto della sfida al sindaco di quindicina Mario Branda.
Il cuore e le emozioni (e con essi la base del partito di maggioranza relativa della Nuova Bellinzona) avrebbero consigliato di buttarsi. Ma si sa: i fedelissimi e i simpatizzanti ragionano spesso d’impeto, scalpitano e sentono l’odore dell’arena. A frenare gli eroici entusiasmi è stato quindi il più razionale comitato del partito, perché a conti fatti i contro erano preponderanti rispetto ai pro. Nel mezzo, fra passione e ragione, c’era l’ex sindaco di Giubiasco Andrea Bersani, che era pronto a lanciarsi nella gara tutta in salita (da lui paragonata all’Alp d’Huez, ‘difficile, ma non impossibile’) per spirito di servizio al suo partito. Ma a un patto però: di avere a disposizione una bicicletta ‘comme il faut’. Velocipede che il comitato del Plr non è stato in grado di fornire o di assicurare. Del resto che ci fossero diversi elementi da ponderare per bene, prima di lanciarsi in un nuovo duello alle urne, lo si era capito già nel primo (caldo) pomeriggio di domenica. È comunque stato giusto e saggio per un partito responsabile prendersi il tempo per meditare, calcolatrice in mano, sui voti dati e ricevuti e sulla possibilità di miglioramento rispetto al potenziale avversario politico.
In ogni caso, la scelta di lasciare il sindacato a Mario Branda permetterà al Plr del presidente Marco Nobile di continuare a seminare in questa legislatura corta, in vista del prossimo confronto, forte del risultato percentuale incassato dal partito – di un buon 10% superiore a quello della composita lista di Branda – e di potersi ripresentare un domani con una lista trainata da Bersani vicesindaco di una Nuova Bellinzona ormai implementata.
La scelta di rinunciare al ballottaggio rafforza indirettamente anche il neopresidente Bixio Caprara, che sa bene (avendola vissuta per ben due volte nell’era Martignoni) quante incertezze e insidie possa celare l’avventura. Per Caprara il risultato complessivo dell’ultima domenica elettorale è più che lusinghiero: colpaccio a Paradiso con 5 municipali su 7, sfida lanciata con possibilità di vincita in Riviera e salda maggioranza relativa nella Turrita! Ipotecare ora questo ricco bottino per la volontà di mettere la ciliegina sulla torta nella Capitale, in caso di insuccesso avrebbe finito per rovinare la festa, creando oltretutto un clima pesante (almeno per un certo periodo) in seno al nuovo esecutivo chiamato a macinare da subito.
L’occasione sfumata del Plr, al di là dei calcoli degli strateghi di partito, ci dice però anche un’altra cosa. Che stiamo entrando pienamente in una nuova fase: quella dell’elettorato d’opinione. Da un lato lo si constata misurando l’importante aumento della scheda senza intestazione di partito, che nella Nuova Bellinzona ha interessato un quarto dell’elettorato (col 25,1% i senzapartito sono la seconda forza per l’esecutivo; addirittura la prima a pari merito col Plr per il legislativo col 27,3%). Un elettorato sganciato quindi dalle tradizioni di famiglia, dagli ordini di scuderia, che va convinto essenzialmente con la bontà e la forza delle idee. Per accasarselo almeno in parte il Plr avrebbe dovuto convincere questo esercito dei senza casacca del perché fosse necessaria una nuova chiamata alle urne dopo il palese successo di Branda. Operazione difficile e rischiosa, evidenza che ha fatto definitivamente pendere l’ago della bilancia a sfavore del ballottaggio.

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