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Una tassa sullo zucchero, per ridurre i costi della sanità

L'assemblea cittadina fa sei proposte di riforma per promuovere la salute. Una nuova formula di democrazia per risolvere le sfide sociali

L'assemblea cittadina fa sei proposte di riforma per promuovere la salute. Una nuova formula di democrazia per risolvere le sfide sociali

16 aprile 2025
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Non sono esperti di sanità, nemmeno lobbisti, neppure politici. Sono cento persone comuni, la fisioterapista, l’insegnante, il pilota, il neo maggiorenne e il pensionato… uno spaccato eterogeneo e rappresentativo della Svizzera per regioni, età, genere, formazione e opinioni politiche. Sono stati estratti a sorte su un campione di ventimila persone (14 erano dal Ticino). Dopo 5 mesi di dibattito nell’assemblea cittadina – organo sperimentale istituito dal Centro di studi sulla democrazia di Aarau (Zda) – hanno presentato sei riforme per ridurre a lungo termine i costi della salute (nel 2022 arrivati a 92,9 miliardi di franchi). Mentre la politica fatica a trovare soluzioni su un tema complesso, la popolazione chiede condizioni quadro politiche più forti e indica misure concrete. Tra le altre cose: una tassa sullo zucchero.

Caroline Krajcir

La ricetta più condivisa (con 87,5 %) è quella di una migliore educazione sanitaria fin dalla scuola dell’infanzia (dal 2016 al 2019, solo 1,7% della spesa sanitaria era destinata alla promozione della salute e prevenzione). A questo scopo dovrebbero essere create più offerte formative di modo che le persone siano meglio informate per prendere decisioni in materia di alimentazione, movimento e salute mentale. Ampio consenso (75%) anche per l’introduzione di una legge nazionale sulla salute, che conferirebbe al governo federale maggiori poteri in materia di promozione della salute e di prevenzione e consentirebbe un migliore coordinamento con i Cantoni e i Comuni. L’intervento culminerebbe poi con l’istituzione di un centro di competenza nazionale per la promozione della salute e la prevenzione (76,3%), che riunirebbe le conoscenze, promuoverebbe progetti innovativi e faciliterebbe il contatto tra le parti interessate. Tra le altre riforme proposte vi sono un rafforzamento del divieto di pubblicità (61,3%) e un incremento sulle tasse di incentivazione (52,5%) per alcol e tabacco. Ma anche una nuova tassa sullo zucchero. L’aumento di prezzo dovrebbe spingere le persone a consumarne meno. L’assemblea cittadina si è infine espressa a favore (63,8%) del rafforzamento di campagne d’informazione nazionali nell’interesse di un’ampia sensibilizzazione.

Le riforme, elogiate da Anne Lévy, direttrice dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), che si è detta “impressionata” dal livello di partecipazione e dalla qualità delle proposte, saranno presentate e consegnate il 20 maggio alla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider.

Lévy ha sottolineato l’importanza delle riforme avanzate, che coprono misure legali, strutturali e preventive, esprimendo curiosità per il loro futuro sviluppo.

Una forma di partecipazione politica

L’iniziativa “Assemblea cittadina 2025”, è un progetto di ricerca coordinato dal Centro per la Democrazia di Aarau e frutto della collaborazione tra le Università di Zurigo e Ginevra. Analizza nuove forme complementari di democrazia: se e come assemblee cittadine estratte a sorte possano integrare dibattiti democratici. Uno dei suoi promotori è il politologo Nenad Stojanović.

Caroline Krajcir

In Svizzera abbiamo tante opportunità di partecipazione, ma meno della metà della popolazione va a votare. In questa ottica è interessante esplorare nuovi approcci per arricchire il sistema democratico. «L’assemblea cittadina è una forma particolare di partecipazione politica orientata alla discussione, basata sullo scambio di opinioni e su una concezione deliberativa della democrazia. I suoi membri rappresentano il microcosmo della società. Scelgono un tema politico, in questo caso la maggioranza ha scelto i costi della salute». C’è stato un processo partecipativo a tappe: «Si sono informati, hanno scambiato opinioni, ascoltato relatori esperti in materia e politici dei vari schieramenti, hanno valutano le posizioni pro e contro e discusso insieme soluzioni possibili per arrivare a una raccomandazione comune», spiega ancora il professore all’Università di Ginevra.

Più liberi e sganciati dalle lobby

Mentre in politica le posizioni sono spesso rigide e inamovibili, in un’assemblea cittadina, i partecipanti, anche se hanno una propria opinione – continua il politologo – si sentono liberi di cambiarla lungo il percorso, se sentono argomenti più forti, più convincenti, basati magari sui fatti che prima non conoscevano. In un parlamento, invece, un deputato o una deputata raramente cambia opinione dopo aver ascoltato le tesi dei colleghi di altri partiti. Chi, invece, diventa membro di un’assemblea cittadina, proprio perché selezionato a caso, è di fatto più libero. Non deve nulla a nessuno, nemmeno a questa o quella lobby. Comuni cittadini potrebbero, dunque, fare anche meglio di esperti e politici? Sempre Stojanović: «Nessuno si aspettava miracoli su un tema così complesso. Mi ha sorpreso l’incredibile capacità di persone comuni di cogliere e analizzare, in breve tempo, aspetti problematici di questo complesso dossier, di discutere in modo pacato, costruttivo e con cognizione di causa. Anche al di là delle barriere linguistiche», aggiunge il politologo. In fin dei conti, continua, non abbiamo nulla da perdere. «La bacchetta magica non esiste, ma abbiamo fatto tutto il possibile perché il documento finale con le raccomandazioni scaturite non finisca in un cassetto ma vada ad arricchire i dibattiti di politici e dell’amministrazione federale».

Ne è convinto Fernando Picenoni di Lugano, il decano di questa assemblea. «Forse non il più saggio», dice scherzosamente il 79enne. «Penso, spero che il nostro contributo avrà un seguito. La direttrice dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) è apparsa interessata alle nostre proposte e le trasmetterà ai suoi collaboratori. Forse daremo un contributo almeno per evitare una nuova avanzata dei costi della sanità», precisa il pensionato che per 25 anni è stato attivo per una compagnia aerea all’estero.

‘Rispetto per tutte le opinioni’

Un’esperienza che a titolo personale, Picenoni, definisce come arricchente. «Ho imparato parecchio e abbiamo potuto dialogare con persone provenienti da tutta la Svizzera, c’era sempre rispetto anche quando le posizioni erano diverse. Siamo stati accompagnati, in modo neutrale, da un team organizzativo molto professionale».

Caroline MinjolleFernando Picenoni, il decano dell’assemblea

Educare per prevenire malattie gravi

Entusiasta dell’inaspettata esperienza anche un’altra partecipante, la cinquantenne Patrizia Cotti, terapista di Locarno che nel suo quotidiano non si interessa assiduamente di politica. «Mi sono avventurata fuori dalla mia ‘comfort zone’, esplorando nuove posizioni, lasciandomi impregnare, mantenendo o cambiando la mia opinione a dipendenza di ciò che ascoltavo e dibattevo. Sono grata che in Svizzera anche la gente comune venga coinvolta e ascoltata». Un punto importante, continua, è che ciascuno si potesse esprimere in pubblico o attraverso una App. A ogni incontro la traduzione simultanea nelle tre lingue nazionali era garantita. «È stato interessante trovarsi in un gruppo di persone sconosciute e cercare insieme, nel rispetto reciproco, soluzioni a un tema che sta a cuore a tutta la Svizzera e agli svizzeri».

Caroline KrajcirPatrizia Cotti: ‘Educare a una vita sana’

Un aspetto ha colpito la ticinese in modo particolare. «La riforma più votata, ossia la sensibilizzazione in materia di sanità fin dall’infanzia, è quella che mi stava più a cuore. L’educazione, la conoscenza sono fondamentali per prevenire malattie gravi». Le cifre parlano chiaro. In questo ambito di prevenzione e promozione della salute, la Svizzera investe una cifra minima: 1,7 % della spesa sanitaria dal 2016 al 2019, aumentata nel 2022 al 4,2% per via delle vaccinazioni durante la pandemia. «Soprattutto i giovani dell’assemblea hanno insistito su questo punto, educare a una vita sana per il benessere di tutta la società. Due di loro, durante gli incontri, hanno persino deciso di uscire dai social», conclude.

Le tappe

L’assemblea cittadina si è riunita nel corso di tre weekend a Zurigo, Neuchâtel e Berna, oltre che in quattro riunioni online. Nella prima fase, i 100 membri si sono informati sull’argomento dell’aumento dei costi della sanità e, insieme, hanno definito il tema su cui lavorare. Nella seconda fase, hanno scambiato opinioni tra di loro e discusso con attori della politica e del sistema sanitario. Alla fine, hanno raccolto le conoscenze e le proposte emerse in un rapporto finale destinato al pubblico e ai politici.